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MotoGP, Aldridge, arriva l'aerodinamica 'a zone': "mai più un caso cucchiaio"

Il Direttore Tecnico della MotoGP: "Ho lavorato in piena sintonia con le squadre, condividendo ogni cambiamento. Siamo d'accordo al 90%, manca poco all'ufficialità"

MotoGP: Aldridge, arriva l'aerodinamica 'a zone': "mai più un caso cucchiaio"

La stagione 2019 ha vissuto un inizio a dir poco scoppiettante con l'oramai famigerato caso 'cucchiaio'. La protesta di quasi tutti gli altri costruttori nei confronti della Ducati dopo la vittoria ottenuta da Dovizioso in Qatar ha creato parecchi malumori, ma anche fatto tanta luce su alcuni aspetti regolamentari che forse non erano del tutto chiari e che meritavano di essere affrontati in modo diverso.

In occasione del Gran Premio di Argentina, parlammo con Danny Aldridge di quell'episodio (leggi QUI l'intervista completa) Il Direttore Tecnico della MotoGP ci aveva spiegato il proprio punto di vista su alcune lacune del regolamento che avevano bisogno di essere arginate, pur contando sul continuo sviluppo delle linee guida che sono fondamentali proprio per la corretta applicazione del regolamento. Dopo il tanto trambusto di inizio stagione riguardo l'argomento, abbiamo pensato di chiedere allo stesso Aldridge quale fosse la situazione attuale e quanto del nuovo regolamento sia già stato definito.

"Il nuovo regolamento non è ancora stato ufficialmente comunicato, ma siamo d'accordo al 90% su praticamente tutti gli argomenti, quindi penso che manchi poco alla stesura finale che poi sarà resa pubblica".

Lei crede che sia stato ottenuto il risultato sperato?

"Sono convinto che il nuovo regolamento sia più completo, che ci siano molti più elementi pensati per evitare un nuovo 'caso' cucchiaio. L'abbiamo scritto di concerto assieme ai Costruttori, quindi ho fiducia che possa aver risolto tanti problemi".

Come è cambiato il processo rispetto al passato?

"Il processo è sostanzialmente simile, non c'era bisogno di una rivoluzione da questo punto di vista. Io condivido con tutti i costruttori i passi che intendiamo fare, le nuove regole che vogliamo scrivere. Mi confronto singolarmente con ognuno di loro, ricevo eventuali segnalazioni o suggerimenti su qualche aspetto da modificare e poi procedo. Di fatto c'è un grande scambio di informazioni con ogni Costruttore, perché vogliamo fare in modo che sia tutto quanto più chiaro possibile".

Ma in cosa il regolamento nuovo dovrebbe aver risolto certi problemi?

"Abbiamo deciso di dividere la moto e la regolamentazione tecnica specifica in zone. Ad esempio ci sarà una zona specifica da regolamento che attiene al forcellone della moto e ad un eventuale strumento aerodinamico. Il nuovo regolamento prevederà che si possa decidere di montare una soluzione e modificarla durante l'anno o rimuoverla. In pratica una moto che inizia la stagione con un'appendice sul forcellone può decidere se modificarla una volta oppure rimuoverla del tutto. L'idea era di semplificare e soprattutto tenere a bada i costi, che in ambito aerodinamico possono essere realmente enormi". 

Non ci sarà però una magic box simile a quella che definisce le forme delle carene, giusto?

"No, non funzionerà in questo modo. Utilizzare un sistema simile per definire tutti gli aspetti aerodinamici non sarebbe stato possibile. La decisione riguarda solo il fatto che ogni singola zona della moto è stata regolamentata, per evitare libere interpretazione e soprattutto per evitare una corsa all'aerodinamica che potenzialmente potrebbe diventare molto onerosa per chiunque. Quindi abbiamo raggiunto due obiettivi secondo me con questo nuovo regolamento".

Quando lo leggeremo nella sua forma definitiva?

"Non lo so con precisione, anche perché come ho detto siamo d'accordo praticamente su tutto, ma come sempre in questi casi c'è qualcuno che tenta di strappare qualche piccola modifica che in ogni caso deve poi attraversare il regolare processo di omologazione ed ovviamente mangia tempo utile". 

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