Ormai Quartararo è un habitué della prima fila e quella di Aragon è stata l’8° della sua breve storia in MotoGP. Un’altra volta, il francesino del team Petronas ci ha messo del suo, ma sulla pista che appartiene a Marquez era difficile fare di più.
“Sono sincero, ho fatto un giro oltre al limite, uno dei miei migliori di sempre, per ottenere questo 2° posto - confessa - Partire davanti era troppo importante e alla fine ci sono riuscito”.
Per completare il quadro, dovrebbe riuscire a mettere il sale sulla coda a Marc, come fatto a Misano.
“Posso già dire che sicuramente questa volta non ci riuscirò - è costretto ad ammettere - Basta vedere quello che Marquez ha fatto nelle FP4, ha tenuto un ritmo incredibile, io posso stargli vicino per 2 o 3 giri, ma non di più se si ripeterà in gara. Inoltre su questa pista ci sono dei lunghi rettilinei e questo non mi aiuta”.
Fabio ha dovuto lavorare più del solito in questi giorni ad Aragon. Le sensazioni sulla M1, come spiegato già ieri, non erano perfette.
“E in frenata non lo sono ancora - svela - però ho migliorato il mio ritmo e anche le sensazioni con serbatoio pieno, in assetto da gara. L’obiettivo è fare bene, punto a stare nei primi 5, se poi potrò salire sul podio, perché no?”.
Le carte da giocare sembra averle e Quartararo è ormai fra i protagonisti della MotoGP, nonostante la sua M1 non sia la più aggiornata del lotto. Anzi, è l’esatto contratrio.
“Non chiedetemi i particolari perché sinceramente non li so - sorride - La mia è una M1 2019, specifica B, uguale dalla prima gara, a parte le forcelle con gli steli in carbonio. Non mi lamento, anche perché mi sono sempre trovato bene, anche se logicamente ci sono circuiti migliori e altri peggiori per noi”.
Fabio non è entrato nei dettagli, ma specifica B significa avere il telaio 2018 e un motore con un numero di giri limitato, circa 500 in meno rispetto a quelli dei piloti ufficiali.