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MotoGP, Ciabatti: " Gli screzi tra Dall'Igna e Dovizioso? Sono uno stimolo"

Il ds di Ducati: "le dichiarazioni di Andrea al Sachsenring sono state inopportune, siamo consapevoli di dovere progredire ma anche di avere una delle migliori moto"

MotoGP: Ciabatti:

Ducati anche quest’anno esce sconfitta dal duello contro la Honda, anche se sarebbe meglio dire contro Marquez. Rimangono le ultime gare per prendersi qualche soddisfazione e gettare le basi per tornare all’attacco nel 2020. Il box della Rossa ha dovuto fare fronte anche a qualche frizione interna, con Dovizioso da una parte e Dall’Igna dall’altra. Il culmine è stato lo sfogo di Andrea dopo la gara del Sachsenring, quando disse: “sono anni che dico qual è il limite della Desmosedici, non gira, lavoriamo seriamente su questo problema e se servirà un anno per risolvere quel problema allora prendiamocela”.

La dichiarazione non ha fatto molto piacere ai vertici di Ducati: so che era stata dovuta a un momento di frustrazione di Andrea dopo una gara in cui aveva ottenuto dei risultati inferiori alle aspettative in un momento importante del campionato su una pista difficile per noi - ricorda il direttore sportivo della Rossa Paolo Ciabatti - Quelle parole però non ci sono piaciute, perché riteniamo di avere una delle moto più competitive di tutto il campionato, molto veloce su alcune piste ma che fatica un po’ su altre”.

La Desmosedici è la migliore MotoGP?

La moto perfetta non esiste e in questo momento tutti devono confrontarsi con un pilota che sta dimostrando un livello diverso da quello di tutti gli altri, che riesce a essere competitivo su tutte le piste e in tutte le condizioni. Basta guardare le prestazioni delle altre Honda per capire che è Marquez a fare la differenza. Anche a Misano, le Yamaha erano molto veloci, è stato Marc a metterci una pezza”.

Qual è ora il clima nel box?

Andrea lavora con noi dal 2013 e con Gigi dal 2014, si conoscono molto bene. Sotto alcuni aspetti hanno diversi punti di vista, non voglio passare per buonista, ma dal confronto nascono stimoli”.

Nessuna crisi del 7° anno?

No, anche perché siamo al 6° (ride). L’obiettivo della Ducati è quello di lottare per il podio in ogni gara ed è lo stesso del Dovi. Per vincere il titolo contro Marquez, che o vince o arriva 2° e sbaglia pochissimo, bisogna avere questo livello. Non nego che ci siano stati momenti di tensione, ma sono stati risolti”.

"Inopportune le dichiarazioni di Dovizioso dopo la gara al Sachsenring"

Dovizioso può avere sbagliato i modi, ma non il contenuto delle sue parole.

Quelle dichiarazioni sono state inopportune perché i nostri ingegneri sono consapevoli che bisogna migliorare sotto alcuni aspetti ma anche di avere progettato una delle migliori MotoGP del campionato, e ne siamo orgogliosi. Siamo l’unica Casa ad avere vinto con entrambi i propri piloti almeno una gara”.

Ma non è bastato a infastidire veramente Marquez.

“Siamo i primi a non accontentarci e lo stesso vale per i nostri piloti. Come in tutte le famiglia a volte ci sono degli screzi, ma fra persone intelligenti e professionali si superano”.

"Lorenzo? Non parlo di questo argomento"

I contatti con Lorenzo in estate non hanno contribuito a distendere il clima.
Di questo argomento non parlo”.

Allora continuiamo con Marquez, come si batte?

Marc mi ricorda Stoner, ma con meno debolezze alle sue spalle. Si deve lavorare con il massimo impegno, facendo qualcosa in più”.

"La Desmosedici GP20 arriverà nei test dopo il GP di Valencia"

A che punto sono i lavori sulla GP20? Dovizioso ieri non ce lo ha detto.

“Stiamo valutando varie soluzioni e idee, portando avanti lo sviluppo con Pirro e provando alcune parti in gara. Negli ultimi anni abbiamo sempre portato la nuova Desmosedici nei test successivi alla gara di Valencia, mentre in passato non si vedeva prima di quelli di Sepang. Siamo consapevoli che il livello di competitività nel campionato sia cresciuto, quindi siamo pronti a compiere un lavoro ancora più importante per il prossimo anno. Faremo tutto il possibile per migliorare la nostra moto negli aspetti in cui è ora più in difficoltà”.

Dovizioso ha fatto delle richieste chiare alla Ducati, quali sono le vostre ad Andrea?

Siamo sicuri che Andrea continuerà a migliorare, inoltre il prossimo anno avremo per la prima volta 4 moto ufficiali in pista. Se anche Miller e Bagnaia si dimostreranno competitivi, potranno diventare elementi strategici per il campionato. Più piloti avremo nelle prime posizioni, più possibilità avremo di infastidire Marquez”.

"A Dovi chiedo di non partire mai sulla difensiva, a Petrucci di ritrovare serenità"

Quindi a Dovizioso non chiedi nulla?

Non credo ce ne sia bisogno perché è lui il primo a essere molto esigente nei suoi confronti. Gli potrei chiedere di crederci sempre, anche in quei circuiti meno favorevoli, di partire sempre con una mentalità vincente. So che può riuscirci perché Phillip Island in passato era una bestia nera per lui, ma negli ultimi anni ha cambiato approccio verso quella pista e ha funzionato. Non ci devono essere momenti in cui si parte già sulla difensiva”.

Invece cosa chiedi a Petrucci, che sta attraversando un momento difficile?

Danilo aveva fatto una prima parte della stagione in linea con le nostre aspettative, se non meglio, poi è arrivato un momento di crisi che spero finisca già qui ad Aragon. Ha perso fiducia e si è messo addosso una pressione psicologia non necessaria, avendo già un contratto firmato per il prossimo anno. Io penso che Petrucci abbia ancora margini di miglioramento, ha perso serenità ma vedo che la sta ritrovando.


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