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MotoGP, Lorenzo 17° a Misano: "I miei limiti non sono solo fisici"

"La moto è potente ma nervosa e difficile da guidare, mi manca ancora la confidenza sull'anteriore. Ci vuole pazienza, è facile farsi prendere dalla foga"

MotoGP: Lorenzo 17° a Misano: "I miei limiti non sono solo fisici"

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L’ultimo ricordo che Jorge Lorenzo aveva di Misano prima di oggi era tutt’altro che positivo, ossia l’abbandono anzitempo dei test causa dolore, e certamente oggi le cose sono migliorare. Non parliamo certo di un cambiamento epocale, ma la 17esima piazza a meno di un secondo e mezzo dalla vetta sono giù un segnale positivo.

“Occorre essere realisti e sapere da cosa provengo. A Silverstone ero molto lontano – spiega - mentre ora lo sono ancora a livello di posizione, ma siamo a meno di due secondi sul passo ed a +1.3 sul giro singolo, quindi il miglioramento c’è stato. Questo deve essere l’obiettivo, migliorare e passare in gara da un minuto di ritardo a trenta o quaranta secondi”.

Ovviamente il punto cardine è il dolore che Jorge prova in sella, che è diminuito ma certamente non migliorerà durante il weekend di gara.

“Il dolore non si è ridurrà nei prossimi giorni, sessione dopo sessione l’infiammazione peggiorerà e dopo 45 minuti di turno si sente, ma certamente rispetto a Silverstone riesco a frenare in maniera più aggressiva ed ad affrontare con più aggressività le curve. Ci vuole molta pazienza, dato che è facile farsi prendere dalla foga di voler migliorare e fare più di quanto si può fare. Ho migliorato leggermente anche l’assetto, soprattutto è cresciuta la trazione”.

Non vanno dimenticate poi le difficoltà di Jorge con la moto, che si sommano a quelle fisiche.

"Ho tanti handicap rispetto agli altri. Non solo a livello fisico ma anche a livello di ritmo, dato che ho saltato delle gare e sono tornato solo nello scorso appuntamento. Durante la stagione non ho mai trovato davvero la fiducia sull’anteriore. La moto di quest’anno è molto potente ma anche difficile e nervosa, il che porta diversi piloti a faticare. Marc con esperienza e talento riesce a guidarla al limite, io sto convivendo con degli infortuni e questo non aiuta: è un insieme di cose negative che ti allontanano dai migliori, ma sto migliorando".

Lorenzo torna poi sulle parole dei giorni scorsi di Alberto Puig, difendendo il suo team manager ed attaccando i giornalisti.

“Non ho sentito l’intervista di Alberto ma penso che la stampa abbia un po’ travisato ciò che ha detto, credo abbia preso una parte di un discorso, quindi non voglio giudicare. In ogni caso è la sua opinione e la rispetto, non credo volesse criticarmi e credo che il suo pensiero sia diverso da ciò che alcuni giornalisti hanno scritto”.

A proposito di ciò tornano in mente le parole di Jorge relative a quanto un pilota pensi che possa cadere, e spiega meglio il concetto.

“Credo che ogni pilota abbia nella testa l’idea che possa cadere, ma affronta ogni curva al massimo. Anche se i piloti sono un po’ matti sono sempre persone e quindi sensibili, che sanno cosa fanno e cosa rischiano: quando rischi di farti seriamente male la confidenza scende, come mi è capitato anche nel mio primo anno di MotoGP dopo tante cadute .Quando non avrò per nulla dolore la confidenza tornerà totale, serve pazienza”.

Tornando alle questioni relative alla pista non resta che pensare a domani, per il quale Jorge fissa l’obiettivo.

“Il mio obiettivo per domani è migliorare un po’ il mio passo. Per il singolo giro mi sento in grado di poter utilizzare la morbida all’anteriore, per la gara la media resta l’opzione migliore ma vedremo cosa accadrà domani”.

In conclusione il 99 dice la sua sul cinquantennale del primo titolo vinto da Angel Nieto, che cadrà proprio domani.

“Nieto è stato uno dei pionieri del motociclismo nonché uno dei più grandi della storia. Aveva una grande personalità e ha lasciato un segno sotto tanti punti di vista, credo che molti dei piloti nati e cresciuti negli ultimi trent’anni hanno avuto lui come ispirazione”.

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