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MotoGP, Test a Misano: Rossi spera nel futuro, Dovizioso torna in sella

Domani e venerdì le prove in Italia: una nuova evoluzione del motore 2020 per Yamaha, il ritorno in pista di Andrea e Mir e tanto altro

MotoGP: Test a Misano: Rossi spera nel futuro, Dovizioso torna in sella

La MotoGP si è presa un paio di settimane di pause prima di tornare in corsa a Misano, ma questo non significa che i piloti rimarranno lontano dai circuiti e dalle proprie moto. Sarà proprio la pista dedicata a Marco Simoncelli ad ospitare tutte le squadre della classe regina per due giorni di test, domani e venerdì.

Saranno queste le ultime prove a disposizione dei piloti nel 2019, prima di tuffarsi nell’ultima parte della stagione: il GP di Misano, seguito da Aragon, per volare poi in Thailandia, Giappone, Australia e Malesia e infine tornare a Valencia per il gran finale.

I test di Misano saranno importanti per due motivi: il primo sarà quello di prepararsi alla prossima gara e collaudare gli ultimi aggiornamenti alle moto, il secondo, invece, sarà rivolto al 2020. Con la stagione ormai agli sgoccioli, i reparti corse stanno già lavorando per la prossima stagione e sul circuito italiano i piloti potranno dare utili indicazioni agli ingegneri su quale strada seguire sui nuovi prototipi.

Questi test, però, saranno utili anche ad alcuni piloti per verificare le loro condizioni fisiche. Parliamo innanzitutto di Dovizioso, reduce dalla brutta botta presa a Silverstone, ma anche di Mir, fuori da giochi per due GP dopo il terribile incidente nei test di Brno, e naturalmente di Lorenzo, non ancora in perfetta forma dopo uno stop durato quasi due mesi.

Diamo un’occhiata a cosa bolle in pentola per questi test, ma prima qualche informazione utile. La pista sarà aperta dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 18 in entrambi i giorni e sarà disponibile il servizio di cronometraggio ufficiale.

Il circuito sarà anche aperto al pubblico: 20 euro il costo del biglietto per una giornata, 28 per i due giorni (per chi ha già acquistato il biglietto per il GP, il prezzo è rispettivamente ridotto a 8 e 10 euro).

Yamaha: avanti tutta verso il 2020

Takahiro Sumi, il responsabile del progetto MotoGP di Iwata, la aveva già annunciato al Red Bull Ring: “nei test di Misano porteremo un’evoluzione del propulsore 2020”. La prima versione era scesa in pista a Brno, ma non aveva entusiasmato particolarmente né Rossi né Vinales. Yamaha sa che deve lavorare sul suo motore (basta guardare le velocità massime per capirlo) e si è mossa per tempo. Valentino e Maverick, quindi, avranno qualche gustosa novità in ottica 2020.

Dovrebbe però arrivare qualcosa anche per la parte rimanente della stagione. A Silverstone, il Dottore ha faticato in gara e anche Vinales, dopo il 3° posto, ha dichiarato di avere “ottenuto il massimo dalla Yamaha”. Il che significa che bisogna ancora lavorare per puntare sulla vittoria. Dove? L’italiano ha indicato nell’elettronica l’area in cui c’è ancora margine, lo spagnolo ha detto di non disdegnerebbe qualche evoluzione per la ciclistica.

Ducati: bentornato Dovizioso

La migliore notizia per la Rossa è il ritorno in sella di Dovizioso. L’incidente provocato da Quartararo a Silverstone è stato molto duro, ma per fortuna Andrea se l’è cavata solo con qualche graffio. Il forlivese ha una buona occasione in questi test per verificare le sue condizioni sulla Desmosmedici senza pressioni di sorta.

Naturalmente, quando si parla di Dall’Igna e dei suoi uomini,  è impossibile non aspettarsi qualche colpo di teatro. I tecnici di Ducati sono maestri nelle invenzioni e sicuramente hanno studiato qualcosa per il GP di casa. Qualunque siano le loro idee, i due giorni faranno bene anche a Petrucci che deve ritrovare la bussola dopo qualche gara sottotono. A dare una mano nei lavori, si sarà anche l’infaticabile Michele Pirro.

Honda: l’arma di Marquez in continua evoluzione

È da mesi che a Tokyo lavorano su più fronti, evoluzioni continue per la RC213V 2019 e poi il prototipo 2020. Con Lorenzo preda di infortuni e difficoltà di adattamento, è Marc Marquez a guidare lo sviluppo. Negli scorsi GP ha fatto la spola dal telaio standard a quello fasciato di carbonio, alternandosi fra i due a seconda dei circuiti. Inoltre, nei test, si sono visti più volte esperimenti con varie parti di moto assemblate fra loro.

Il campione spagnolo continuerà quindi il lavoro su entrambi i fronti, coadiuvato dal tester Stefan Bradl. Jorge, invece, sarà più preoccupato a riprendere il ritmo dopo la sosta forzata a causa della frattura di due vertebre ad Assen. Per il maiorchino, in questo momento, la cura migliore sembra essere quella di stare in sella.

Suzuki: un vittoria non basta

Sicuramente Rins salirà in sella di  buon umore sull’onda del recente successo a Silverstone. La GSX-RR è una moto competitiva, ma servono ancora dei ritocchi per renderla temibile su tutti i circuiti. I tecnici giapponesi continuano a lavorare sul progetto, magari senza novità eclatanti per l’occhio più inesperto, ma fin qui hanno azzeccato tutte le mosse.

Misano sarà anche l’occasione per rivedere in pista Joan Mir. Lo spagnolo di è ripreso dalla contusione polmonare rimediata nei test di Brno e potrà tornare in moto per togliersi la poca ruggine di dosso.

Aprilia: la lunga strada verso il successo

La RS-GP è attesa a uno stravolgimento per il prossimo anno, ma intanto bisogna cercare di finire la stagione attuale nel migliore modo possibile. L’Aprilia per il momento è il fanalino di coda in MotoGP e la Top Ten di Iannone in Inghilterra è stata aiutata da tante cadute di fonte a sé.

Agli uomini di Noale serve tempo, ma anche qualche buon risultato che dia morale e motivazioni. Dal reparto corse le novità arrivano, ma la cosa più importante è fare chiarezza e riuscire a costruire una solida base da cui (ri)partire. I test di Misano saranno un’altra tappa importante per riuscirci.

KTM: a Misano senza Pedrosa

Chi sperava di vedere Dani Pedrosa nei test italiani rimarrà deluso, perché non c’è traccia del suo nome nella lista (provvisoria) dei partecipanti. Sarà quindi Pol Espargarò a mandare avanti lo sviluppo della RC16, considerato che Zarco se ne andrà a fine anno.

La KTM sta capendo sulla sua pelle quanto sia difficile l’avventura in MotoGP. Gli investimenti e le persone non mancano, ma la strada è ancora in salita. Scegliere delle soluzioni fuori dal coro (il telaio a traliccio e le sospensioni WP) non aiuta, ma i tecnici austriaci sono sicuri della bontà del loro progetto. Il cronometro, però, non è sempre d’accordo.

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