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MotoGP, Lorenzo non smentisce le voci su Ducati e ritiro: "ho avuto dei dubbi"

Honda ha fatto scudo a Jorge, nessuna intervista dopo la conferenza."Sono umano e a un certo momento ho ripensato alla mia vita e alla mia carriera"

MotoGP: Lorenzo non smentisce le voci su Ducati e ritiro: "ho avuto dei dubbi"

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La Honda ha voluto alzare un muro intorno a Jorge Lorenzo. Tutti i piloti, dopo la conferenza stampa inaugurale del giovedì davanti alle telecamere, si fermano a parlare con i giornalisti nella propria lingua. È una consuetudine a cui nessuno, tranne rari casi, si sottrae. Oggi a Silverstone, però, la Honda ha deciso di mandare in prima linea Marquez per le prime interviste e ha fatto uscire Jorge dalla porta posteriore.

Non vogliamo darlo in pasto alle domande, è nostro dovere proteggerlo anche nel caso commetta un errore” ha spiegato un portavoce del team. Si potrebbe obiettare che i giornalisti non sono cecchini assetati di sangue, ma semplicemente professionisti che vogliono raccontare le cose attraverso la voce dei protagonisti.

Tanto più quando negli scorsi mesi Lorenzo è stato al centro di una grande attenzione mediatica. “Parlate di me più quando non ci sono che quando ci sono” ci aveva detto ieri salutandoci in aeroporto. Aveva ragione, perché da luglio Jorge era sulla bocca di tutti. Prima l’ipotesi di un ritiro (che non ha smentito) poi quella dei contatti con Ducati (su cui ha preferito sorvolare). Oggi, però, bisogna accontentarsi di poche dichiarazioni.

Il suo possibile ritorno in Ducati è stato sulla bocca di tutti appena prima di ferragosto.

È vero, ci sono state tante voci a riguardo, ma io non c’ero e non ho detto nulla perché sapevo di avere due anni di contratto con la Honda - ha spiegato il maiorchino - Poi queste voci sono aumentate e allora ho deciso di chiamare Alberto Puig per specificare che ero completamente concentrato sul progetto con Honda”.

I latini direbbero ‘excusatio non petita, accusatio manifesta’, ma non si possono fare processi alle intenzioni. Anche se Lorenzo non ha smetito i contatti con Borgo Panigale e, a domanda diretta, ha risposto:  “sono qui per parlare del futuro, non del passato”.

Certe mezze frasi non aiutano a chiarire la situazione e anche i pensieri di un ritiro sono stati evocati dalle sue dichiarazioni.

“Posso solo dire che sono un essere umano e ho dovuto affrontare due grandi cadute, soprattutto quella di Assen che è stata una conseguenza della precedente a Barcellona - ha ricordato - Non mi ero mai fatto male alla schiena e ho iniziato ad avere dubbi sulla mia vita e sulla mia carriera. È una cosa assolutamente normale, ma appena mi sono sentito meglio quei dubbi sono iniziati a sparire. Mi sono nuovamente convinto di affrontare la sfida con la Honda per riuscire a vincere in MotoGP con tre moto diverse, nessuno lo ha mai fatto. Quindi ho chiamato Puig per dirglielo”.

Lorenzo ha dovuto chiarirsi le idee, capire se aveva ancora la voglia e le motivazioni per continuare e si è dato una risposta positiva. Però ha dovuto attraversare un momento difficile, forse il più complicato della sua carriera.

Non ero mai stato così tanto tempo lontano dalle gare, sono contento di essere tornato. Le prime due settimane dopo l’infortunio sono state veramente difficili, perché il recupero era molto lento ma poi i tempi si sono velocizzati - ha raccontato - Ho potuto iniziare ad allenarmi, in piscina, sentivo dolore, ma sempre meno. Questo è il momento giusto per tornare, perché quando stai fermo troppo tempo poi perdi velocità”.

Il che non significa che la strada che deve percorrere Jorge sia giunta al termine.

“Servono 3 mesi perché una lesione come la mia guarisca completamente e ne sono passati 2 - ha spiegato - L’edema alla vertebra non è scomparsa, sento ancora dolore, ma posso provare a guidare. Non potrò lottare per la vittoria, per il podio e nemmeno per stare nei primi 5, devo solo trovare il mio ritmo”.

E anche quella fiducia con la Honda che ha sfiorato solo a volte.

Sicuramente questo infortunio non ha aiutato il mio processo di adattamento - ha ammesso - Dovrò ricominciare quasi da zero, ma sono sicuro che con la pazienza i risultati arriveranno”.

Lorenzo non vuole arrendersi e ha sottolineato che continuerà anche nel 2020.

Perché non dovrei farlo? Ho un contratto firmato. Voglio ottenere con questa moto gli stessi risultati che ho raggiunto con tutte le altre” l’obiettivo.

Domani si metterà il casco e, forse, nel ruggito della Honda troverà il silenzio che gli è mancato in questi mesi.

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