Tu sei qui

MotoGP, A Bologna anche Chaz Davies per l'ultimo saluto a Luca Semprini

Amici, parenti e il mondo del paddock si stringono attorno alla famiglia dell'addetto stampa Ducati, tragicamente scomparso la scorsa settimana

MotoGP: A Bologna anche Chaz Davies per l'ultimo saluto a Luca Semprini

Share


Il feretro è arrivato qualche minuto prima dello scoccare delle ore 15 alla Chiesa della Misericordia. Ad attenderlo c’era papà Luciano, sommerso dall’affetto delle gente. C’è chi lo abbraccia, chi gli stringe semplicemente la mano e chi lo incoraggia con una pacca sulla spalla in segno di affetto. Ci sono i suoi famigliari a circondarlo, gli amici, ma anche coloro con cui Luca Semprini ha condiviso la vita del paddock, prima da inviato sul campo per GPOne nel Mondiale Superbike, poi in qualità di addetto stampa Ducati.

Dal Regno Unito è  arrivato Chaz Davies con la moglie, che proprio la scorsa settimana gli dedicò un post toccante, insieme a loro Stefano Cecconi di Aruba, così come tutto il team che segue il pilota gallese nelle derivate compresi ingegneri e meccanici: “Sarebbe voluto venire anche Petrucci – dice Francesco Rapisarda, Responsabile Comunicazione Ducati – ma purtroppo non è riuscito”.

A Bologna è la giornata dell’ultimo saluto a Luca, bisogna combattere col caldo e con la sofferenza di un ragazzo volato via troppo presto, all’età di soli 35 anni. Eppure lui, come dice Monsignore Salvani nell’Omelia che riprende il Vangelo di Matteo, la sua corsa nella vita l’ha vinta, sorpassando tutti noi quanti.

Già, le corse, quelle che per anni sono state la sua grande passione tanto da diventarne un lavoro. E allora ecco l’esortazione di Monsignore Salvani, riprendendo le parole di una settimana fa pronunciate da Danilo Petrucci, al termine delle libere del venerdì a Brno: “Al giorno d’oggi si risparmia un “ti voglio bene”, un “grazie” o un “bravo” perché magari ti vergogni a dirlo – ha ricordato - poi, quando le persone se ne vanno o non sono più al tuo fianco, è la cosa più brutta che possa accadere non aver loro detto ciò che pensavi”.

Prima di diventare addetto stampa, Luca Semprini si era presentato al paddock delle due ruote in qualità di giornalista: “Lui nelle interviste ti sfidava – riprende tra i tanti messaggi il sacerdote – non voleva un affronto, semplicemente cercava che il proprio interlocutore interrogasse se stesso per mettersi alla prova e tirare fuori ciò che aveva dentro”

Nella vita di Luca non c’erano solo i motori, amava anche la boxe e la vela, ma soprattutto era affamato di cultura, tanto da essersi tatuato in cirillico sul braccio la celebre frase di Dostoevskij, “La bellezza salverà il mondo”: “La bellezza è il confronto che portiamo sul volto tra bene e male – conclude nell’omelia Monsignor Salvani – quando la prima riuscirà a prevalere sulla seconda allora dipingeremo il mondo e la vita col bello. E Luca già è riuscito”.

Le parole si mischiano al dolore, lasciando poi spazio all’ultimo viaggio del nostro amico al campo santo della vicina Anzola.

          

__

Articoli che potrebbero interessarti