Tu sei qui

MotoGP, Rossi: "Il mio ritiro? Più la spari grossa e meglio è"

"Il problema non sono certe voci, ma le mie recenti prestazioni. Non posso pensare al 2020, prima devo essere veloce nelle ultime gare"

MotoGP: Rossi: "Il mio ritiro? Più la spari grossa e meglio è"

Share


Solitamente le notizie, per così dire, dell’estate sono due: un’imminente matrimonio di Valentino o un altrettanto prossimo ritiro. La prima illazione, il Dottore la risolve con una battuta: “ho fatto da testimone a Uccio, ma non mi è venuta molta voglia di prendere il suo posto. In compenso mi hanno fatto tutti i complimenti per come ho fatto il testimone, era la mia seconda volta dopo quella con Carlo (Casabianca, il suo preparatore atletico ndr) e forse avrò un futuro in quel ruolo”.

Un secondo lavoro, perché il primo rimane quello del pilota.

Ormai non serve più che le voci abbiano un fondamento di verità - il commento del Dottore - Basta pensare alla notizia che faccia più clamore e scriverla, poi sembrerà vera. Da una parte è stato anche divertente leggere tutto quello che è stato scritto, ma la notizia è stata completamente inventata. Non ho mai avuto il dubbio di smettere di correre, lo farò quest'anno e anche il prossimo, ma questo lo sa benissimo anche chi ha messo in giro questa voce”.

Sono i social media, baby, e Valentino lo sa alla perfezione. Le regole del gioco gli sono chiare.

Ora funziona così: più grossa la dici e meglio è - continua - Basta pensare a cosa la gente vorrebbe leggere e poi scriverla. Purtroppo per alcuni non è importante raccontare la verità, spiegare quale sia la situazione, ma solo cercare la notizia più sensazionale possibile. Soprattutto su internet, dove più click fai e meglio è. Del resto cosa fa più notizia di un mio ritiro? Ma questa situazione non riguarda solo me, ma tutti”.

Valentino non si lascia destabilizzare da certe voci.

In verità mi sembra di vedere più miei tifosi rispetto alla gente che aspettano il mio ritiro - ribatte - Inoltre dire che smetterò è molto facile da dire, lo trovo addirittura un po’ banale”.

In altre parole, Rossi non si fa un cruccio di tutto questo parlare. Sono altri i pensieri che gli si rincorrono nella mente.

Il problema non sono certe voci, ma i risultati deludenti nelle ultime gare” ammette.

Da questo punto di vista, il prototipo della M1 2020 che dovrebbe provare lunedì nei test a Brno (“ma  al momento da Yamaha non mi hanno ancora detto cosa ci sarà” avverte) non sarà la panacea dei suoi mali attuali.

Non posso aspettare il prossimo anno - sottolinea Rossi - Devo prima concentrarmi su queste 10 gare che rimangono e che sono molte. Arrivo da 4 GP difficili, soprattutto perché mi aspettavo di essere più competitivo, come lo ero stato lo scorso anno in questa parte della stagione”.

Un po’ di vacanze possono essere servite.

“La pausa ci stava, mi ha permesso di ricaricare le batterie, ma quando arrivi da risultati deludenti i primi giorni sono difficili - spiega il Dottore - Ora va bene pensare al 2020, sono curioso di vedere cosa arriverà lunedì, ma prima devo riuscire  a essere veloce nel 2019”.

Come?

Le prestazioni di Quartararo e Vinales da Jerez in poi sono la dimostrazione che la M1 è una moto competitiva - dice Valentino - Però io devo ancora trovare la mia strada per riuscire a guidarla al limite, nelle ultime gare sono stato più lento dello scorso anno. Non credo sia un problema di approccio, ma di trovare la direzione”.

Brno potrebbe essere il posto giusto, la pista dove 23 anni fa il Dottore conquistò il primo successo nel Mondiale, in 125.

È passato tanto tempo, ma nessun pilota dimentica la prima vittoria - sorride - Storicamente la Yamaha su questa pista è sempre andata bene, l’anno scorso ero partito i in prima fila ma poi non ho avuto il potenziale per giocarmi il podio. È difficile fare previsioni, vedremo cosa succederà domani”.

Perché, spesso, il buon giorno si vede dal mattino.

Articoli che potrebbero interessarti