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MotoGP, Albesiano: "Aprilia sta preparando una rivoluzione per il 2020"

Il Direttore Tecnico: "vogliamo cambiare lo status quo e il Reparto Corse si sta potenziando. Una RS-GP completamente nuova, grazie anche a Iannone"

MotoGP: Albesiano:

Il telefono squilla. “Pronto, ciao. Sto guardando un telaio, ti richiamo fra poco”. Dall’altro capo di quello che una volta si chiamava ‘filo’ c’era Romano Albesiano, il direttore tecnico di Aprilia Racing. In MotoGP la pausa estiva non è un periodo di vacanza, ma un momento da sfruttare per dare il massimo dietro alle quinte e tornare in pista con qualche novità. Così a Noale si sta lavorando per l’immediato futuro e anche per quello più remoto.

A rivelarlo è lo stesso Albesiano che, con precisione da ingegnere, ci richiama dopo qualche minuto.

Romano, il telaio era una scusa?
Per nulla, stiamo lavorando tanto. Negli ultimi mesi abbiamo sviluppato degli strumenti per capire in modo chiaro quali fossero i nostri punti deboli e li abbiamo individuati nel bilanciamento dei pesi in entrata in curva e nella gestione elettronica in uscita. Ci stiamo concentrando soprattutto nel primo dei due aspetti, che è quello che porta più svantaggi”.

Qual è la cura?
Stiamo producendo una quantità importante di novità che porteremo nei test di Brno. I nostri piloti avranno a disposizione almeno due telai, un forcellone e altre cose. Poi ci saranno delle evoluzioni per la parte elettronica perché abbiamo tante idee su come gestire al meglio la coppia e il controllo di trazione, in quest’area il contributo di Iannone è stato importante”.

Sono tutte novità provate da Smith nei giorni scorsi a Misano?
Alcune, per esempio Bradley ha promosso un link della sospensione posteriore che porteremo a Brno, ma altre parti saranno inedite”.

“Nel 2020 prenderemo la strada della rivoluzione, ma il motore V4 resterà”

Honda ha già portato in pista il prototipo della moto 2020, Yamaha lo farà in Repubblica Ceca, quando vedremo la nuova RS-GP 2020?
Per il prossimo anno abbiamo deciso di prendere più la strada della rivoluzione che quella dell’evoluzione. Questo comporta tempi più lunghi per la realizzazione della nuova moto, stiamo parlando di cambiamenti molto importanti e quindi non posso dire ora con certezza quando debutterà il nuovo prototipo”.

Parli di una rivoluzione, anche per quanto riguarda il motore?
L’unica cosa che posso dire è che continueremo con il V4. A volte si tratta di mode, ogni tanto si dice che il 4 cilindri in linea  è arrivato alla fine e dopo poco si sostiene lo stesso con il V4. L’ottimizzazione del concetto è più importante del concetto stesso ed è la strada che vogliamo seguire”.

Perché una scelta così drastica per la prossima moto?
Chiaramente abbiamo pensato a cosa ci serve per essere più competitivi: maggiore potenza, una migliore distribuzione dei pesi e così via. L’evoluzione del pensiero porta a un punto in cui capisci che hai bisogno di un cambiamento importante”.

Iannone ha guidato due moto diametralmente opposte in passato, come sono Ducati e Suzuki. Quanto vi è servita la sua esperienza in questa scelta?
Siamo in una fase in cui  i piloti che cambiano moto fanno fatica, ma dall’altra parte forniscono informazioni molto importanti. Andrea ci ha dato delle indicazioni su alcune caratteristiche che la nostra moto non ha e che sono fondamentali nella MotoGP attuale”.

Voi usufruite del regime di concessioni, avete pensato di fare debuttare la moto 2020 nelle ultime gare del 2019?
Teoricamente sarebbe possibile, ma per ora non è previsto. Continueremo lo sviluppo del modello attuale, innanzitutto perché vogliamo ottenere il meglio possibile nelle prossime gare e poi perché si impara sempre. Magari alcune soluzione diventeranno obsolete, per così dire, per la moto del prossimo anno, ma garantiscono un bagaglio di esperienza importante. Infine, sono convinto che l’attuale RS-GP abbia ancora margine di miglioramento”.

“Iannone? Siamo più noi a doverci adattare a lui che lui alla moto”

Facciamo un passo indietro, qual è il bilancio della prima metà di stagione?
Da un punto di vista strettamene tecnico, non è male. Abbiamo ridotto il gap dagli avversari e migliorato le nostre prestazioni, dopo un 2018 in cui avevamo avuto una flessione nelle nostre performance. Ora ci stiamo avvicinando ai migliori e senza avere particolari problemi. Detto questo, so quanto è difficile arrivare dove vogliamo”.

Ti aspettavi qualcosa di più?
Siamo sempre stati vicini o dentro alla Top Ten, e abbiamo avuto anche un po’ si sfortuna, come a Barcellona. Aleix ha mostrato le prestazioni che conosciamo, mentre per Andrea credo che siamo noi a doverci ancora adattare a lui, piuttosto che lui alla moto. Forse questo processo con Iannone si sta protraendo più a lungo di quello che pensavo.

Come è cambiato il tuo lavoro con l’ingresso di Massimo Rivola?
Sono concentrato solo sull’aspetto tecnico e non più su quelli sportivi e contrattuali e, devo ammettere, mi diverto molto di più (sorride). Con Massimo c’è grande collaborazione, spingiamo tutti nella stessa direzione”.

“Stiamo potenziando il Reparto Corse, vogliamo cambiare ‘faccia’ alla RS-GP”

Sei soddisfatto delle risorse a tua disposizione?
È una domanda all’apparenza semplice ma che richiede una risposta complessa. Non basta parlare di risorse, ma del modo in cui le sfrutti e del loro valore, certo più ne hai e più il potenziale è maggiore, ma devi saperle usare. Detto questo, ci sono delle aree in cui siamo obiettivamente pochi, ma ci sono stati anche recentemente degli inserimenti di alto livello.

C’è aria di rivoluzione anche nel Reparto Corse?
Direi che siamo nel bel mezzo di un processo di crescita e rinnovamento che arriverà alla piena maturità il prossimo anno. Grazie agli ultimi inserimenti e a un investimento importante il nostro potenziale è cresciuto rapidamente, abbiamo già raccolto alcuni frutti, ma il grosso deve ancora arrivare.

Capitolo aerodinamica: la Grand Prix Commission ha promesso regole più chiare.
Non spetta a me entrare nel dettaglio, ma posso dire che è stato fatto un passo in avanti. Le attuali regole era adatte al motociclismo di qualche anno fa, ora l’aerodinamica ha assunto un ruolo importante per le prestazioni. Il tentativo è quello di lasciare meno discrezionalità a chi deve decidere sulle varie soluzioni”.

C’è ancora così tanto margine di sviluppo in quest’area?
Assolutamente e a me piacerebbe molto trovare qualcosa che cambi la ‘faccia’ della nostra moto. Il tecnico si diverte a fare qualcosa che cambi lo status quo, stiamo lavorando per riuscirci.

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