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La sfida è incandescente e basta andare a vedere quanto accaduto nella FP2 per rendersene conto. Già perché in 79 millesimi sono racchiusi ben quattro piloti. Tra questi non compare però la Ducati V4 di Alvaro Bautista, costretta ad accontentarsi del sesto tempo a meno di tre decimi dalla BMW di Tom Sykes, protagonista del venerdì.
“Questa prima giornata è stata particolare – ha esordito Alvaro – l’ultima volta che ho corso a Donington era il 2009, ovvero ben dieci anni fa. Diciamo che è meglio girarci con la 250 (scherza), a parte ciò ho dovuto prendere quella confidenza che mi mancava”
L’alfiere Aruba entra quindi nel dettaglio.
“Nella prima sessione mi sono concentrato sulle linee da seguire, cercando di capire il punto corretto di staccata e allo stesso tempo come lavorare in fase di accelerazione. Al pomeriggio invece ci siamo focalizzati sulla moto, trovando il giusto bilanciamento”.
Dal volto del leader del Campionato trapela quindi una certa fiducia?
“Nel turno inaugurale faticavo soprattutto a far curvare la Ducati, infatti non avvertivo le sensazioni che volevo. Tra l’altro non c’era grande grip. La situazione poi è migliorato, il circuito è diventato famigliare e sono riuscito a spingere sull’acceleratore, migliorando la prestazione nella FP2”.
La mente del portacolori Aruba è quindi proiettata al sabato.
“L’aderenza non è il massimo su questa pista, specialmente per quanto riguarda il posteriore. Bisogna infatti cercare di gestire al meglio la situazione in vista della gara. Tra l’altro ci sono anche diverse buche che rendono la pista più complicata”
