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MotoGP, Rossi: “Lorenzo ha chiesto scusa, sono cose che capitano”

Valentino: “Qualcuno ha fatto di tutto per cambiare la curva 10, ma non serviva. È come mettere una svolta in un parcheggio della Conad”

MotoGP: Rossi: “Lorenzo ha chiesto scusa, sono cose che capitano”

Nella sfortunata carambola del primo giro, che ha visto quattro moto finire a terra, ci è finito dentro pure Valentino Rossi. La M1 del Dottore è stata l’ultima ad essere stata toccata dalla moto di Lorenzo, ma per il 46 è stato inevitabile evitare la Honda dello spagnolo.  

Cosa devo dire? Peccato, perché era stato un fine settimana positivo, mentre al Mugello è stato un incubo. Qui la moto andava bene, inoltre abbiamo anche fatto la scelta giusta delle gomme. È un vero peccato perché non abbiamo visto nemmeno come andavamo in gara. La carambola? In curva 10 stavo cercando di superare Petrucci e sono rimasto in mezzo alla carambola. Inoltre ho anche preso una bella botta all’anca e al piede, dato che è rimasto tra le due moto”.

Rossi entra poi nel dettaglio dell’incidente.

“Ero dietro a Danilo, il quale mi stava dando fastidio, dato che era più lento di me. Lo stavo puntando perché ero più veloce. Volevo infatti farmi vedere. Sono arrivato un po' largo in quel tratto, ma avrei comunque incrociato. Il fatto è che quando ero attaccato ai freni mi è finita addosso la moto di Lorenzo”.

Il 46 passa torna poi sulla questione Lorenzo.

“Di sicuro Jorge arrivava da un momento difficile, per la gara aveva deciso di affidarsi alla soft, con cui poteva essere da subito veloce. In curva 4 Marc e Quartararo si erano precedentemente toccati e lui è riuscito a portarsi avanti. Un’eventuale   penalità? Quello lo deciderà la direzione gara, non ho nulla da dire a riguardo. Tutto quello che decidono a me va bene”.

A vedere dall’umore dei piloti, quello che sembra essere meno arrabbiato è proprio il Dottore.

“Dipende molto da come la prendi in quel momento. Sono cose che capitano, non è la prima volta che succede  e nemmeno sarà l’ultima. Ho ascoltato Jorge, il quale ha ammesso di aver fatto un errore. e chiesto scusa. Era molto meglio se non ci provava e come detto ha fatto un errore. Peccato per come è andata. Personalmente ero convinto di giocarmi il podio anche se non cadeva nessuno. Fabio è stato forte, però in quel momento già si trovava dietro di me. Sarebbe stata una bella gara, dato che ero più veloce di quanto mi aspettassi. Inoltre anche gli altri facevano fatica col caldo, mentre le nostre moto un po’ meno”.

Valentino pregustava già una gara da protagonista con gli altri.

“Penso che io, insieme a Marquez, Dovizioso e Maverick potevamo giocarci il podio. Peccato che queste cose contano poco in termini di gara, visto come è finita. Anzi, per noi direi che contano, dato che riuscivamo a essere veloci dopo un weekend come quello del Mugello. Quartararo è stato molto veloce nel finale con le gomme consumate. Sarebbe uscita una bella gara, addirittura meglio di quanto mi aspettassi. Di sicuro ero molto più disperato dopo il Mugello che oggi"

Nella sua analisi, il nove volte iridato si toglie poi un sassolino dalle scarpe.

“Sinceramente non capisco bene il perché della curva 10. Si poteva tranquillamente tenere il layout precedente. Non capisco infatti la necessità di avere  questo tornantino che sembra quasi come essere una svolta in un supermercato della Conad. Tra l’altro questa curva non ha nulla a che fare con un tracciato come quello di Barcellona. Qualcuno però ha lottato in Safety Commission per farla cambiare e oggi è così”.

Non manca poi una battuta in merito alle gomme.

“Io mi trovavo bene, dato che con la soft anteriore e la media posteriore riuscivo a essere veloce. Lo avevo già capito stamani nel warmup, dove riuscito a essere veloce, soprattutto nelle curve. Fate conto che fino alle 9 di ieri sera sono stato nel box per fare la scelta giusta con la squadra. Dentro di me ero solo un po’ preoccupato per il consumo sul lato sinistro, però mi sentivo forte. Il futuro? Voglio continuare a lavorare per con la Yamaha. Siamo in un momento difficile dal punto di vista tecnico, proprio per questo la Yamaha deve lavorare sodo, perché possiamo essere competitivi”.

C’è infine una battuta da parte di un giornalista: “Oggi il dream team Honda ha funzionato”.

“Vorrei dire gioco di squadra, ma non posso, lo lascio dire a voi giornalisti”.  

Audio raccolto da Paolo Scalera


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