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SBK, Rea mostruoso, batte Bautista in qualifica, 3° un super Melandri

Il Cannibale precede di soli 36 millesimi la Panigale V4 dello spagnolo, in prima fila anche il romagnolo, 4° Lowes, 10° Rinaldi, 12° Davies

SBK: Rea mostruoso, batte Bautista in qualifica, 3° un super Melandri

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Il clima si fa incandescente a Jerez e per avere maggiori informazioni basta guardare quanto accaduto in occasione della Superpole. Un turno che ha tenuto tutti col fiato in gola, con Johnny Rea e la Kawasaki semplicemente fenomenali. Il Cannibale conquista infatti la pole del sabato mattina, tirando fuori dal cilindro il crono di 1’38”247, nuovo record della pista.

Davanti a tutti voleva esserci anche Alvaro Bautista, invece lo spagnolo ha mancato l’appuntamento per soli 36 millesimi. Scatterà quindi al fianco del quattro volte iridato alle ore 14, quando si alzerà il sipario su una Gara 1 che si preannuncia incandescente tra i due. Fino ad oggi Johnny e Alvaro non sono mai stati protagonisti di un vero e proprio testa a testa. L'unica occasione, se proprio vogliamo dire, Gara 1 a Buriram, durata però poche tornate. Questa sembra quindi essere la volta giusta per assistere all'atteso confronto. Agli appassionati non resta quindi che incrociare le dita. Oltre a Rea e Bautista, a chiudere la prima fila un sorprendente Marco Melandri (+0.251).

A quanto pare i test sono serviti al romagnolo per lasciarsi alle spalle i problemi con il vecchio serbatoio e il terzo crono sembra essere la dimostrazione. Adesso lo attende la sfida più difficile, ovvero rivelarsi competitivo anche sul passo gara nel confronto con le Yamaha di Lowes e van der Mark. Il britannico aprirà la seconda fila, avendo incassato oltre mezzo secondo in qualifica, addirittura settimo l’olandese, in ritardo di sei decimi dalla vetta. A precederlo la Kawasaki di Leon Haslam, che ha sfruttato la scia del compagno per fare il tempo, e per soli tre millesimi anche la BMW di Tom Sykes.

Qualifica da dimenticare per quanto riguarda Chaz Davies, ancora alla ricerca della giusta fiducia con una V4 che non riesce a cucirsi addosso. Il gallese ha rimediato quasi un secondo e mezzo dalla vetta, dovendo accontentarsi del 12° tempo. Ha fatto meglio di lui Michael Rinaldi, nono, seguito da Razgatlioglu.     

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