Per la Casa di Iwata il sabato di Jerez è abbastanza positivo. Perché non del tutto? Le blu R1 si sono comportate bene in gara, ricoprendo posizioni importanti: Van Der Mark sul podio, Melandri quarto, Cortese in top ten, Baz è rientrato con un dodicesimo posto.
Manca però all’appello Alex Lowes, dopo il fattaccio avvenuto con Rea alla curva Jorge Lorenzo. L’inglese è stato centrato da dietro da Johnny, che lo ha attaccato con una manovra oltre il limite, Per il numero 22 il podio è sfumato.
Andrea Dosoli di Yamaha analizza i risultati e le dinamiche di Gara uno.
“Prima dell’incidente avvenuto nell’ultima curva erano tre R1 nelle prime cinque posizioni, sembra proprio che abbiamo fatto un passo in avanti. Sarà importante ascoltare tutti i ragazzi per fare anche meglio domani. Il nostro è un lavoro corale, costituito da quattro piloti che ci aiutano a sviluppare il pacchetto tecnico. Per noi è fondamentale avere tutti i piloti con lo stesso materiale, oltre a Michael, Alex, Marco e Sandro, ora c’è pure Baz a fornire un fondamentale contributo”.
Se l'è vista brutta. Come sta Lowes?
“Alex avrebbe potuto farsi molto male. Sembra che, invece, i raggi X abbiamo scongiurato possibili fratture, restano i dolori a spalla a mano. Vediamo domani come starà”.
Ti abbiamo visto arrabbiato dopo quel contatto.
“La gara è stata bella e combattuta, era evidente che Rea fosse in difficoltà, credo con l’anteriore della sua Kawasaki. A volte, però, bisognerebbe guardare in faccia alla realtà ed accontentarsi... la cosa che mi rammarica è che Alex non abbia preso nemmeno un punto, rischiando di farsi male. La cosa che non mi piace è vedere conquistare un podio con una manovra del genere, fuori dallo spirito dello sport che amiamo e che vogliamo diffondere. Noi stiamo investendo tanto in SBK e quello di oggi non è stato uno dei migliori messaggi da insegnare ai ragazzi che ci seguono e mi dispiace davvero”.
Rea è già stato accusato in precedenza da più di un avversario e la paura di Dosoli riguarda i piloti che ancora devono costruirsi una carriera.
Cosa potrebbe accadere domani?
“Ho la massima fiducia nella Federazione e nel suo operato. Il motociclismo è uno sport meraviglioso, sotto gli occhi di tutti e negli obiettivi delle telecamere. Penso che prima di comportarsi in quella maniera, ci si debba pensare due volte. La mia paura è per i ragazzini della Supersport 300: non vorrei che lorom così giovani, possano considerare quello visto oggi il modo giusto di gareggiare. Mi darebbe fastidio che possa passare un eventuale messaggio del genere. La Federazione non è stupida, immagino che prenderà dei provvedimenti”.
Audio raccolto da Riccardo Guglielmetti