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SBK, Bautista: "Al posto di Lowes avrei fatto reclamo contro Rea"

 "Se per passare un pilota lo centri, c'è qualcosa che non va. Ho vinto a Jerez perchè ho sfruttato l'esperienza della MotoGP, il successo lo dedico a mio nonno" 

SBK: Bautista: "Al posto di Lowes avrei fatto reclamo contro Rea"

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Alvaro Bautista è tornato e l’ha fatto a suo modo, ovvero vincendo. Anzi, dominando. Un vero e proprio rullo compressore l’alfiere Ducati, che una volta infilato Rea è corso incontrastato verso la vittoria. A parte l’incidente che ha coinvolto Lowes e Rea, i riflettori se li è presi tutti l’iberico.

Insomma, Bautista ha conquistato Gara 1 a Jerez, davanti al pubblico di casa, che sul gradino più alto del podio lo ha acclamato come se fosse un Re.

Che dire, ho vinto ancora – ha esordito l’alfiere Aruba – su questa pista, ricordo fin dai tempi della MotoGP, c’è una sostanziale differenza tra le prove e la gara. Il passo magari sembrava simile, ma le condizioni erano ben diverse, mi riferisco soprattutto ai gradi dell’asfalto. Ho quindi cercato di partire forte e in seguito di conservare le gomme, senza sacrificare la prestazione. Non è stato semplice, però ho riscontrato grande grip e non ho lamentato problemi. Penso che la stessa cosa sia valsa anche per gli altri piloti”.

Alvaro, cosa cambia rispetto al successo di Aragon?

Vincere è sempre bello, non importa su quale pista sali  sul gradino più alto del podio, l’importante è salirci.  Per me è sicuramente speciale questo risultato, dato che è la prima volta che un pilota spagnolo vince a Jerez in SBK. Dopo aver tagliato il traguardo ho indicato il cielo con l’indice per dedicare la vittoria a mio nonno Raimundo, il quale è scomparso pochi giorni fa. È stato un forte dispiacere per me, dato che lui mi ha trasmesso grande passione verso questo sport, ma allo stesso tempo molta energia per ottenere il successo”.

In molti si aspettavano di vederti duellare con Rea, invece…

“Anch’io mi aspettavo di duellare con lui, ma come ho detto su questa pista le condizioni cambiano velocemente dalle prove alla gara e alla fine non è successo”.

Hai vinto a Jerez, un tracciato che però non presenta lunghi rettilinei.

“A Imola ho faticato, qua invece la situazione è stata ben diversa, dato che il tracciato e piatto, inoltre il grip è buono. Forse in passato Jerez non era uno dei circuiti migliori per la Ducati, ma adesso la situazione è cambiata. La moto si è rivelata forte in curva, soprattutto in uscita, inoltre ho sempre avuto grande fiducia con questo tracciato”.

Cosa pensi del contatto nel finale tra Lowes e Rea?

Non l’ho guardato bene. Vedendolo da lontano posso dire di aver visto Lowes davanti, mentre Rea dietro. Mi pare che Alex abbia fatto la curva come sempre, cerando di tenere l’interno, mentre Johnny ha staccato forte per passarlo all’interno e poi Lowes è finito a terra”.

Se ci fossi stato tu al posto di Lowes, cosa avresti fatto?

Di sicuro avrei fatto reclamo. C’è comunque la Race Direction che prende certe decisioni e sicuramente avranno fatto le dovute valutazioni. In passato abbiamo visto diverse volte episodi del genere, ma alla fine mai nessuno era caduto”.

Non c’è però il rischio, decidendo di non intervenire, che si possa nuovamente verificare una situazione del genere?

“Si. A quanto pare, fino a quando non  succede nulla di grave, quella manovra è consentita. Una cosa è duellare, l’altra è fare qualcosa di non corretto. Come ho detto non ho visto bene quanto accaduto e non posso dare un giudizio”.

Lo consideriamo quindi un incidente di gara.

Penso che superare un pilota toccandosi non sia la cosa giusta, qualcosa non va. Questa volta però è andata così. È comunque strano, perché a volte vediamo incidenti gravi e nessuno viene penalizzato, mentre in altre occasioni per manovre non al limite abbiamo visto penalizzazioni”.

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