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SBK, Baz: "Ho perso la MotoGP, non ho voluto pagare, riparto da Ten Kate"

Loris al debutto con la Yamaha R1: "Piuttosto che spendere mi sarei fermato. Quartararo può vincere già quest'anno. Sbagliano quelli che criticano Zarco. L'unico ad aver vinto dopo un cambio moto è stato Stoner"

SBK: Baz:

Erano attesi da tempo ed ora eccoli qui insieme a Jerez: Loris Baz ed il team Ten Kate rappresentano l’ultimo matrimonio della SBK 2019, in un ritorno alle competizioni per entrambe le parti.

Il francese ha raggiunto l’accordo con la struttura olandese ad inizio anno, poi è servito tempo per preparare tutto; il debutto in terra andalusa è atteso per loro ed incuriosisce gli addetti ai lavori.

Tolta la ruggine nei test di Misano, Loris non vede l’ora di entrare in pista.

Sono felice di tornare in azione, è stato un inverno veramente lungo - ha riconosciuto Loris- Sono contento di essere qui con una squadra forte ed una moto buona, non vedo l’ora di entrare in pista domani. I tempi dei test sono stati buoni, nonostante non ci fossimo concentrati su quell’aspetto. Le condizioni erano difficili, noi avevamo tante cose da fare. La squadra doveva capire come lavorare con l’elettronica, facendo tanti giri la base del set up è ora cambiata, mi sento meglio sulla R1, sono soddisfatto”.

Come hai trovato la R1 M nelle prove effettuate?

“Domani sarà un’altra giornata di test per noi, utile per comprendere meglio la Yamaha. Sabato proveremo a fare di più. La R1 è una moto pronta per andare subito forte, non c’è niente da sviluppare e non ha punti deboli. Serve solo capire i punti forti da usare, la posizione di guida è comoda, il motore è fantastico, esprime sorprendenti valori di coppia in curva e l’elettronica è di buon livello”.

Cosa hai pensato mentre guardavi gli altri correre? Sei stato fermo a lungo.

“La mia è stata anche una scelta. Il mio obiettivo era di tornare a gareggiare con una moto buona, non come - al contrario - ho fatto nel 2018, anno in cui non ho guidato una moto competitiva. In quel periodo la gente non sapeva se fossi io a non dare il gas. Adesso il pubblico mi dà ragione, sono tornato con una grande squadra e con una buona sella. Era difficile scegliere di stare fermi, perché un pilota non sa mai se arriverà poi una moto competitiva con cui potersi esprimere”.

Fores non ha voluto pagare per rimanere in SBK. Altri lo hanno fatto. Tu?

No. Lo avevo detto pure io che non avrei pagato per correre. Ho perso il posto in MotoGP proprio perché non portavo soldi ai team. Questo è uno sport costoso, chi ha sponsor alle spalle gode di grandi aiuti. Il talento serve ma anche il denaro serve. Da quando ho dimostrato di avere il livello per stare qui, ho smesso di pagare e mai più lo farò. Piuttosto andrei a fare altre cose”.

Il 2018 con BMW ha pesato molto?

Quando ho deciso di attendere una opportunità davvero valida, sapevo che rischiavo di non correre nemmeno una gara quest’anno. Non volevo firmare niente, neppure qualcosa per altri campionati come Endurance, non volevo essere bloccato da una eventuale chiamata. Detto questo, mi sono trovato benissimo con la squadra, però il lavoro non era per andare forte. Il problema era di comunicazione tra il team e BMW, che avevano motivazioni diverse. Per vincere le gare bisogna migliorare costantemente, purtroppo la S1000 RR era rimasta la stessa per tutto l’anno e forse per due o tre stagioni. Peccato, ma da lì decisi di non firmare per situazioni non interessanti in SBK".

Per quale motivo i fratelli Ten Kate hanno scelto te?

Ten Kate mi ha scelto perché penso che si ricordino ciò che ho fatto in SBK ma anche in MotoGP: in top class ho ottenuto punti con moto non proprio competitive, io mi sono difeso egregiamente. Inoltre, quando Ronald e Gerrit mi hanno chiamato, non c’erano tanti piloti liberi in circolazione. Loro volevamo un buon pilota da mettere sulla R1, io già godevo di ottimi rapporti con Yamaha... insomma, ognuna delle parti aveva bisogno dell’altro, era quindi normale che il progetto prendesse forma”.

Pensi che il livello generale della SBK sia ora più alto?

Non saprei, però posso dire che Bautista è un pilota forte che non ha mai avuto  a disposizione una MotoGP per vincere. La Panigale V4 R è competitiva, ma non credo che abbia un telaio facile da mettere a posto e da capire. Il binomio Alvaro - Ducati fa la differenza, lui guida forte ed il motore è eccezionale. In questo campionato è sempre stato difficile avere prestazioni motoristiche simili. Le giapponese vengono messe sul mercato con una filosofia, la Ducati è differente, quindi non posso stilare bilanci definitivi, la cosa certa è che adesso Kawasaki vuole rispondere agli attacchi di Borgo Panigale e Yamaha le va dietro".

Loris, ha gareggiato per quattro stagioni complete in Superbike, prima del passaggio alla Top Class. In MotoGP Baz ha guidato Yamaha e Ducati, con un assaggio di KTM a Silverstone lo scorso anno. La sua opinione sui corridori d'oltralpe è interessante.

In MotoGP ci sono due piloti francesi, uno sta andando bene, l’altro un po’ meno.

Ho visto Quartararo la prima volta su una moto quando aveva 7 anni. Lui era già fortissimo, è dotato di talento e a soli 20 anni ha capito tante cose della carriera sportiva. Fabio ha compreso quali errori evitare di commettere e sulla Yamaha si trova bene. Mi aspettavo di vederlo andare forte con la Yamaha, per lui sarebbe possibile vincere un Gran Premio già nel 2019. Zarco? Mi sorprendono i commenti delle persone. Johann è passato da Yamaha a KTM e farlo non è una impresa da poco. Se guardiamo la MotoGP degli ultimi 10 anni, il solo ad essere subito veloce dopo il cambio di moto fu Stoner. Rossi ha avuto difficoltà nel passaggio a Ducati, Lorenzo ci ha impiegato un anno e più per vincere. L’unico a poterlo fare sarebbe Marquez”.

Audio raccolto a Jerez da Riccardo Guglielmetti

 

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