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Honda: un braccio bionico per tornare a sognare su due ruote

Una ricerca tra il designer Tom Hylton e gli ingegneri giapponesi consentirà di tornare a guidare replicando comunicazione e sensibilità tra pilota e moto 

Moto - News: Honda: un braccio bionico per tornare a sognare su due ruote

La tecnologia in campo bio-meccanico compie passi da gigante. Quello che fino a non molti anni fa poteva sembrare qualcosa di assolutamente impensabile oggi mostra sempre più alternative concrete. Per chi ha subito la perdita di un arto, che sia piede o gamba, mano o braccio, l'attuale livello di studi e ricerche offre un orizzonte carico di certezze, più che di semplici speranze, nel tornare - almeno in gran parte - a condurre una vita di tutti i giorni priva di limitazioni o impedimenti. 
Un concetto che si applica benissimo anche a chi, amante delle due ruote, non può godersi la sua amata moto a seguito di un incidente e relativa menomazione di un arto.

Un gruppo di ricercatori Honda, in collaborazione con il designer Tom Hylton, sta studiando la possibilità di riportare in sella chi ha subito la menomazione, in questo caso, di un braccio. Il progetto di ricerca Honda Bionic Arm consiste (come il nome suggerisce) in un braccio bionico che possa replicare i movimenti e la medesima connessione uomo/macchina necessaria guidare una moto.

Lo studio riguarda una protesi che in pratica si attacca alla spalla e si integra direttamente con il manubrio di una moto realizzata da Honda, consentendo di impartire comandi in base alle intenzioni del pilota. Il braccio punta ad offrire ai motociclisti la capacità di posizionarsi in sella nelle varie situazioni di guida: in rettilineo, in piega, nell'effettuare correzioni di sterzo, accelerazione e frenata.

Secondo il progettista e il produttore, "La moto e la protesi si integrano con il motociclista per calcolare gli angoli di inclinazione appropriati e per aiutare il posizionamento del corpo. Inoltre, in caso di incidente, il braccio verrà espulso insieme al pilota. È un progetto che si può definire modulare, in quanto si adatta agli input trans-omerali e trans-radiali", quindi in caso si sia subita una amputazione del solo avambraccio o dell'intero braccio. 

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