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MotoGP, Dall’Igna lo punge, ma Dovizioso ha la sua strategia

A Le Mans Marc ha mostrato la propria superiorità, ma il forlivese punta sull’unica via percorribile contro il 93, ricordando il 2018: la costanza. Basterà?

MotoGP: Dall’Igna lo punge, ma Dovizioso ha la sua strategia

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Il Gran Premio di Francia ha regalato alla Ducati il secondo posto di Andrea Dovizioso e il primo podio con la moto ufficiale di Danilo Petrucci. Eppure, nonostante il risultato finale, c’è stato ben poco da festeggiare a Borgo Panigale. Già, perché in Francia Marc Marquez ha dato l’ennesima lezione di superiorità al gruppo, facendo capire che se questa fosse una partita di poker, le carte per fare la scale reale sono tutte nelle sue mani.

Gigi Dall’Igna lo sa bene e nel post gara di domenica non ha risparmiato una battuta: “I secondi posti servono a poco”. Il malumore era presente allo stesso tempo anche sul volto di Andrea Dovizioso, il quale ha affermato senza troppi giri di parole di non aver avuto carte a disposizione da giocare contro il 93.

Diciamocelo chiaramente: sarà anche vero che tra Dovizioso e Marc ci sono solo otto punti in Campionato, ma se non fosse per quella caduta ad Austin il sette volte iridato sarebbe già in fuga verso l’ottavo titolo. Più che i numeri della classifica iridata, fanno impressione i distacchi rifilati dallo spagnolo in gara, basta andarsi a rivedere le classifiche di Rio Hondo, così come Jerez o in ultimo Le Mans.

Siamo solo alla quinta gara di Campionato e la situazione per il gruppo degli inseguitori sembra essere critica. Nonostante ciò, Dovizioso non può permettersi proprio ora di mollare la corda. Già, perché a differenza della passata stagione, il forlivese sembra aver capito bene quale sia la strada da seguire, ovvero quella della costanza, cercando di portare a casa il massimo risultato possibile. Forse non basterà contro un extraterrestre come Marc, ma al momento rimane l’unica via percorribile.

Un anno fa Andrea, in occasione del weekend di Le Mans, fu vittima di una caduta ingenua, proprio come accadde a giugno in occasione del round di Barcellona, quando nel tentativo di rincorrere il proprio compagno Jorge Lorenzo, decise di rischiare più del dovuto finendo a terra. In questo momento della stagione non ne vale quindi la pena prendere rischi, ancora di più su tracciati storicamente avversi alla Ducati. Dovizioso lo sa e forse, proprio per questo motivo, ha evitato di rendersi protagonista di una rincorsa indiavolata con il rischio di non vedere la bandiera a scacchi. Meglio quindi portarsi a casa 20 punti dal retrogusto amaro ed essere ancora lì a sole otto lunghezze dalla vetta, avrà pensato il forlivese, piuttosto che vedere la leadership col binocolo come 365 giorni fa di questi tempi, quando il gap era superiore ai 40 punti.

Rispetto a un anno fa Dovizioso, libero dal confronto con l'ingombrante compagno di squadra Jorge Lorenzo, sta quindi seguendo la strada della costanza, tanto da non andare mai oltre la quarta piazza e rimediare scivoloni inutili. Nel momento in cui sarà poi necessario rischiare, ci aspettiamo che non si tiri indietro, iniziando magari proprio da un appuntamento come quello del Mugello, in programma tra meno di due settimane. Lo dice la sua Gara del Red Bull Ring nel 2017 e quella di Motegi sotto l’acqua, ma anche il round di Losail dello scorso anno, così come Brno, Aragon e  Thailandia, giusto per citare alcuni GP.

D’altronde, proprio attraverso la costanza, nel Mondiale dello scorso anno Valentino Rossi è arrivato a giocarsi il secondo posto nel Campionato al penultimo round in Malesia, senza mai aver vinto una sola gara. A quanto pare è questa l’unica strada percorribile contro l’extra terrestre Marquez. Ecco perché un secondo posto, anche se dal retrogusto amaro, può forse tornare utile e tenere accesa una flebile fiammella.     

 

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