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MotoGP, Dovizioso: "Non ho carte per giocare contro Marquez"

Il 2° posto di Le Mans non basta: "dobbiamo migliorare se vogliamo lottare per il titolo. Il duello con Petrucci mi è piaciuto, non ha fatto pazzie"

MotoGP: Dovizioso: "Non ho carte per giocare contro Marquez"

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La faccia di Dovizioso sceso dal podio non esprime esattamente felicità e le sue parole vanno di pari passo. Andrea non tenta di mascherare quanto sia pesante l’ennesima lezione subita da Marquez in questo inizio di campionato, in cui Marc è al comando nonostante il passo falso di Austin. A Le Mans lo spagnolo ha di nuovo giocato con i suoi avversari, mostrando che il suo vantaggio rispetto tutti gli altri è ancora grande.

Un secondo posto serve sempre, ma dipende il modo in cui lo si ottiene - Andrea cerca di vedere, senza troppa convinzione, il bicchiere mezzo pieno - Dobbiamo essere felici per i 20 punti portati a casa e la nostra posizione in classifica, il campionato è ancora aperto”.

Però…
Non posso essere contento di questo fine settimana e non sono riuscito ad arrivare in gara con il massimo della fiducia. Dobbiamo analizzare quello che è successo, trovare i punti dove ci sono ancora margini di miglioramento, perché quello che abbiamo non basta contro Marquez e la Honda.

Cosa è successo?
Ho lottato contro la moto e la gomma posteriore, non ero veloce come avrei voluto, per questo non sono contento. Non siamo troppo lontani da Marc e per questo bisogna stare calmi e cercare di capire come progredire”.

Cosa ti serve?
“Semplice: più velocità. Con quella puoi gestire tante cose, cosa che ora non riusciamo a fare”.

Il problema è sempre Marquez…
Senza di lui avrei già vinto due Mondiali (ride). Però lui c’è e per questo dobbiamo studiare quello che non sta funzionando come vorremmo. I numeri di Marc sono importanti, sta riuscendo a gestire le gare e a vincerle in tutte le condizioni. Noi andiamo bene, ma non a sufficienza per giocarcela con lui”.

Forse è un marziano…
Conterebbe poco anche se lo fosse, dovremmo ugualmente trovare il modo di batterlo. Il nostro bilancio è positivo, ma io sono obiettivo e in questo momento so di non avere carte particolari che mi permettano di giocare contro Marc. Sta facendo la differenza in troppe gare”.

Tutti si chiedono come si faccia a batterlo.
Non penso che nessuno abbia la risposta. Però ha detto anche lui che non si può mai pensare di essere invincibili, ci ha sbattuto lui stesso la testa nel 2015. Marc non è stupido, sa benissimo quanto bisogni stare attenti per ottenere determinati risultati”.

Prima dell’inizio della stagione ti aspettavi di trovarti in una situazione migliore?
“Speravo in qualcosa di più ma, come sempre, solo le gare dicono tutta la verità. Hanno detto che Honda è migliorata, come Suzuki e Yamaha. In questo momento non bisogna perdere la calma, è l’ingrediente fondamentale per trovare delle soluzioni”.

Marquez è per la Honda quello che è stata Stoner per la Ducati?
Può essere un esempio calzante ma un po’ troppo estremo, nel senso che Casey faceva molto di più la differenza. Io penso che la Honda sia progredita più di noi nell’inverno e anche che Marc sia l’unico che riesca a guidarla al massimo”.

La prossima pista è il Mugello, potrà aiutare arrivando da due vittorie?
Saremo veloci, ne sono sicuro, ma non è questo il punto. Non sarà lì che si deciderà il campionato e un solo buon risultato non è importante: avremo la possibilità di giocarci il campionato solo se riusciremo a migliorare. Altrimenti potremo solo sperare che gli altri sbaglino e non è questo il modo in cui si vincono i titoli. Al Mugello mi aspetto le Yamaha molto competitive e Marc più vicino del solito, soprattutto perché a lui piace molto vincere sulle piste in cui sulla carta è più in difficoltà. Noi andremo forte, ma non potremo fare la differenza come in passato”.

Cosa dici del duello con Petrucci?
È stato bello, è stato bravo a provarci ma senza fare il matto. Questo podio era importante per entrambi, lui ha bisogno di fare risultati in vista del prossimo anno e ha fatto bene a tentare, ma con intelligenza”.

Di ordini di scuderia non si parla?
Qui non siamo in Formula 1, in MotoGP certe cose non si fanno e soprattutto non a inizio stagione. Sono felice di avere lottato contro Danilo”.

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