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MotoGP, Marquez: "Oggi per la pole dovevi essere intelligente, non veloce"

Marc fa la pole n°55 in MotoGP e aggancia Rossi: "Non bado molto ai numeri, ma questo significa che le qualifiche sono uno dei miei punti più forti"

MotoGP: Marquez: "Oggi per la pole dovevi essere intelligente, non veloce"

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Marc Marquez ha conquistato a Le Mans la pole numero 55 nella classe regina del mondiale, andando a pareggiare il record di Valentino Rossi ed avvicinandosi sempre di più a chi di questa speciale classifica detiene il record assoluto, ovvero Mick Doohan che è vicino ed a quota 58. Un primato che interessa relativamente allo spagnolo, ma che senza dubbio testimonia quanto possa essere elevata la sua capacità di sfidare il cronometro nel giro secco, una specialità che di solito vede primeggiare i più grandi talenti nel Motorsport.

Una qualifica davvero complicata quella di Le Mans, con tanti piloti che sembravano potersi giocare il risultato di prestigio e pochi che sono poi stati in grado di sfruttare l'occasione al meglio. Un'occasione che si è presentata nei primi minuti della sessione, quando l'asfalto era ancora parzialmente asciutto. Il momento perfetto per tentare l'affondo, un appuntamento al quale Marc non manca mai.

"Oggi è stata una giornata complicata - ha dichiarato Marquez - non si capiva con che gomme si doveva scendere in pista, non si capivano le condizioni dell’asfalto. Più che una qualifica legata alla velocità è stata legata all’intelligenza. Si dovevano capire tante cose in poco tempo. Appena uscito dalla pit lane avevo ben chiaro in testa di aver preso la decisione corretta partendo con le gomme da pioggia. Mi è andata bene al primo giro anche se dopo c’è stata questa piccola caduta, che per fortuna è stata leggera e senza danni. La strategia era di fare il primo giro e poi spingere al massimo, solo che al secondo tentativo alla quarta curva sono andato giù".

Una caduta un po' strana per la sua dinamica. 

"In realtà non so neanche come è successa quella caduta, è stata molto strana perché in quel punto la pista sembrava asciutta. Ma non ha intaccato la mia fiducia, perché ho capito subito che si è trattato di una caduta strana. Ero più preoccupato dei danni alla moto, non sapevo se cercare di tenerla su o lasciarla cadere". 

Come mai dopo non sei rientrato subito ai box?

"Non sono rientrato ai box dopo la caduta perché il tempo per fare tutto era poco e se domani dovessero esserci condizioni simili a quelle di oggi, la cosa più importante sarà restare in piedi. Quindi ho pensato di restare in pista per capire meglio il limite. Ci ho messo qualche giro, era veramente difficile, anche perché le condizioni stavano peggiorando ed avevo capito che nessuno avrebbe potuto migliorare, così ho deciso di non rientrare". 

La pole ti concede di avere una certa sicurezza in vista di domani.

"La cosa importante qui era conquistare la prima fila ed è arrivata anche la pole. Adesso resta da vedere domani come sarà il meteo. Spero possa essere asciutto o bagnato, perché in condizioni miste può diventare davvero difficile".

Qui hai segnato la pole n°55, lo stesso numero di Rossi in MotoGP. Sei da record da questo punto di vista, Doohan è vicino.

"Mi hanno detto di questa cosa del record, anche se io ho sempre detto che non sono uno che ci lavora tanto su queste cose. Certo, quando arrivano è un buon segno, significa senza dubbio che le qualifiche sono uno dei miei punti forti. Secondo me le gare si corrono di domenica, ma iniziano al sabato perché con l’attuale MotoGP partire davanti è importantissimo. Puoi gestire le cose diversamente, per questo essere sempre tra i primi tre in qualifica è fondamentale per lottare per il campionato". 

Ormai sei anche uno dei piloti più costanti in gara. 

"La cosa importante in un campionato come questo è essere regolare in tutte le sessioni, ed è uno degli aspetti su cui abbiamo lavorato di più negli ultimi anni, una delle cose su cui ho insistito di più. Probabilmente adesso sono il pilota più regolare, ma il secondo da questo punto di vista è Dovi. Magari non riesce mai a staccarmi tanto, come ad esempio Vinales che ieri era stato velocissimo. Però riesce sempre a stare lì, ad essere vicino. Al massimo è quarto, quinto e alla fine questa regolarità serve per il campionato. Una cosa che ha insegnato Valentino, che nel momento della verità c’è sempre. Questi due piloti sono i più pericolosi, vedremo domani come andranno. Oggi è stata una qualifica un po’ strana anche per altri, domani Rins scatterà molto dietro, come anche Vinales". 

Lo zero di Austin ti condizionerà in gara, soprattutto se dovessero esserci condizioni difficili?

"Lo zero di Austin non mi influenza più di tanto. Io guardo al campionato, e siamo tutti molto vicini. Se le condizioni saranno difficili, penso che le condizioni siano simili per me, per Dove, per Rins e per Valentino, ovvero per tutti i piloti che sono davanti. Poi c’è gente come Petrucci, Miller e anche Vinales che magari domani se ci sarà da rischiare lo faranno perché sanno che può essere un’occasione per fare tanti punti".    

Proprio Vinales partirà molto dietro, come anche Rins. Secondo te sono fuori dai giochi o li vedi in lizza per il podio domani?

"Non penso che Vinales sia fuori dai giochi per la vittoria. Rins per ora non ha mai mostrato di avere un buon passo, nelle libere come pure in qualifica. Invece Maverick ha dimostrato di avere un buon ritmo nelle libere. Oggi ha montato le stick all’inizio e forse ha sbagliato a rischiare, però resto convinto che domani possa fare una gran gara".

Ma tu che gara ti aspetti domani, hai una strategia in mente?

"Che gara aspettarsi dipende molto dal meteo. Se per caso domani dovesse piovere e poi asciugarsi in vista della gara, toccherà improvvisare. Ma la stessa cosa se dovesse esserci pioggia anche in gara. La cosa più importante quando improvvisi è accettare la sua velocità, non rischiare oltre. Se ti senti tranquillo puoi spingere, altrimenti è meglio pensare a correre la propria gara. In condizioni difficili è sempre complicato capire il limite, comprendere le gomme e queste cose potranno portare ad avere un gruppo in gara più grande del solito in lotta". 

INTERVISTA RACCOLTA DA PAOLO SCALERA A LE MANS

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