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MotoGP, Ezpeleta: Viegas si è espresso male, la Superbike rimarrà con Dorna

ESCLUSIVO "Non c'è nessuna crisi fra la FIM e noi. Ho parlato con il Presidente ed è tutto chiarito. La SBK nel futuro correrà con moto sempre più di serie e ridurremo ancora i costi"

MotoGP: Ezpeleta: Viegas si è espresso male, la Superbike rimarrà con Dorna

“I rapporti tra Dorna e FIM erano e rimangono ottimi”.

Dopo le recenti dichiarazioni di Jorge Viegas, Carmelo Ezpeleta vuole mettere rapidamente una pietra sopra alle presunte frizioni tra la Federazione Internazionale e l'organizzatore dei Mondiali SBK e MotoGP.

Il presidente della FIM aveva infatti prospettato, in un’intervista rilasciata a Prawda Moto, un futuro per le derivate di serie senza Dorna, nonostante il contratto fra le parti scadrà nel 2036.

“Semplicemente Viegas non si è spiegato bene, ha fatto un errore traducendo i suoi pensieri in inglese - ha spiegato il Ceo di Dorna - Non do molta importanza a questo suo errore perché parlo costantemente con lui, l’ho fatto anche oggi, e so perfettamente come la pensa”.

Come?

“Io credo che, anche se qualcuno non sarà d’accordo, MotoGP e SBK stiano vivendo il loro momento migliore. Detto questo sappiamo anche che ci sono delle cose da migliorare”.

La Dorna non ha mai pensato di lasciare la Superbike, il contratto scadrà nel 2036

La Dorna non ha mai pensato di abbandonare la SBK?

“No, non abbiamo mai avuto questo pensiero”.

In una nostra recente intervista, Viegas ci aveva anticipato delle novità per la SBK. Quali saranno?

“Parlava di un’idea che proviene dalla Federazione e sarà il presidente a rivelarla, naturalmente noi come Dorna ascoltiamo ogni proposta che arrivi dalla Federazione. Per ora è, come ho detto, solo un’idea ancora tutta da sviluppare”.

Le moto attuali sono abbastanza performanti già di serie: sarà sempre più così

Lei sarebbe d’accordo a una SBK con moto ancora più vicine a quelle di serie?

“Sì e non da oggi, ma da sempre. Credo che le attuali moto di produzione sia già abbastanza performanti e che non ci sia bisogno di complicare ulteriormente le cose. Naturalmente certi cambiamenti si fanno passo passo. La cosa più importante è mantenere alto il livello di spettacolo, ma c’è spazio per delle novità”.

La Dorna ha già ridotto i costi della SBK: ora stiamo pensando di ridurre anche il personale

È una questione anche di costi?

“Come ho detto, fin dal principio ho pensato che le moto che corrono nella SBK debbano essere il più possibili simili a quelle di serie. Parliamo di mezzi molto competitivi, non c’è bisogno di creare complicazioni che possano incidere sul bilancio di squadre e Case. In questi anni siamo riusciti ad abbassare il costo delle moto in SBK, ma bisogna anche agire su altri fronti. Le moto rappresentano una parte del budget, ma il numero di persone che lavorano in un team può incidere molto di più sul bilancio finale”.

Nel passato qualche Casa ha minacciato di lasciare la MotoGP, ma nessuna poi lo ha fatto

Per Dorna avere la SBK vuol dire anche tenere in pugno le Case: se volessero uscire dalla MotoGP non saprebbero dove andare…

“In passato qualche azienda lo ha minacciato, ma nessuna lo ha mai fatto. Dorna ha la SBK perché pensiamo che sia la cosa migliore che un solo organizzatore gestisca entrambe le serie più importanti. La SBK non è meglio o peggio della MotoGP, è semplicemente diversa. Noi stiamo lavorando per dare una possibilità ai talenti di trovare spazio in questi campionati. Tra poco partirà il progetto Road to Superbike, come abbiamo già fatto nel motomondiale. Io penso che i due campionati siano dei vasi comunicanti, tra cui ci può essere uno scambio di piloti, come successo recentemente con Bautista”.

Non commento la F.1. Per Dorna la priorità è la sostenibilità per le squadre

Nell’automobilismo, però, c’è una sola grande serie: la Formula 1.

“Non voglio commentare per rispetto le scelte di altri modi, ma posso dire che per me la priorità è la sostenibilità per le squadre, non so se accada lo stesso anche nelle quattro ruote, ed è importante la riduzione dei costi”.

La MotoE non sostituirà nel futuro la MotoGP, la affiancherà

La F1 è ibrida, pensa che ci potrà essere un futuro elettrico per la MotoGP?

“In questo momento non penso che questo cambiamento sia facile. Gli spettatori ora vogliono la Moto3, la Moto2 e la MotoGP come sono. La MotoE per noi è un esperimento sui generis, con moto tutte uguali, siamo curiosi di vedere a quali risultati porterà e cosa ne penseranno sia il pubblico che gli spettatori. Questo non significa che la MotoE debba sostituire la MotoGP, ma affiancarsi ad essa. Stiamo preparando il regolamento per il periodo 2022/2026 da proporre alle Case e non prevedo cambiamenti in questo senso”.

La FormulaE sta attirando le Case.

“Sì, mettono il loro nome sulle auto, che però sono tutte uguali, del resto anche in Moto2 KTM corre utilizzando un motore non proprio. L’importante per Dorna è avere uno sport che attiri spettatori in TV e sui circuiti, se poi c’è anche l’interesse delle Case abbiamo fatto bingo (sorride)”.

Qual è quindi l’obiettivo per la MotoE?

“Questo campionato potrà contare sulla visibilità di correre insieme alla MotoGP, noi vogliamo innanzitutto fare esperienza. Per esempio, non pensavamo di avere il problema degli incendi (ride). Vogliamo vedere fin dove la MotoE potrà arrivare ma, ripeto, non stiamo pensando a delle sostituzioni”.

Ecclestone non è più in F.1. La Dorna è già pronta per quando deciderò di ritirarmi

La Formula 1 sembra un po’ persa dopo l’addio di Bernie Ecclestone, cosa accadrà alla MotoGP senza Ezpeleta?

“Siamo già preparati al giorno in cui mi ritirerò, mi piacerebbe se questo sport continuasse a crescere anche senza di me. A luglio compirò 73 anni, è normale che pensiamo al futuro dopo di me”.

Rossi il mio erede? Non ce lo vedo dietro questa scrivania

Valentino potrebbe essere un buon erede?

“Non so proprio cosa pensare. Non credo che però vorrebbe stare su questa poltrona, anche se lui sarebbe sempre il benvenuto. Ognuno ha il suo mestiere, io ho iniziato facendo il pilota, andando prima piano in moto e poi un po’ più forte in auto, ma non basta la passione, serve l’abilità. Perciò, quando studiavo ancora ingegneria, ho iniziato a pensare all’organizzazione delle gare e ho colto quell’opportunità che mi ha permesso di iniziare questa carriera”.

Ad Imola abbiamo ascoltato i piloti: la loro sicurezza è fondamentale

A proposito della cancellazione della gara di Imola, in questi casi devono decidere i piloti o l’organizzatore?

“I piloti devono dare la loro opinione, ma è l’organizzatore a dovere decidere, come successo lo scorso anno a Silverstone. Logicamente, difficilmente avremo mai un’opinione diversa da quella dei piloti”.

Se dovesse ricordare i momenti migliori del 'regno' della Dorna quali sarebbero?

"Non ricordo nessuno di quei momenti, ma ricordo tutti i peggiori. La scomparsa di Marco Simoncelli a Sepang, quella di Luis Salom a Barcellona. Parlare con il padre di Daijiro Katoh a Suzuka. Per me, per noi della Dorna, non c'è niente di più importante che il fine settimana finisca come è iniziato. Come una festa. Non esistono problemi drammatici o irrisolvibili. A tutto c'è una soluzione. Solo ad una cosa non si può porre riparo. Per questo la sicurezza è il primo dei nostri pensieri".

Intervista di Matteo Aglio raccolta con Paolo Scalera

Foto © Fermino Fraternali

 

 

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