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SBK, Imola: Rea alle corde, Bautista e la V4 cercano il colpo del ko

Al Santerno il Cannibale è chiamato a una Mission Impossible, lo spagnolo sogna invece la tripletta davanti al pubblico tricolore

SBK: Imola: Rea alle corde, Bautista e la V4 cercano il colpo del ko

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È senza dubbio uno degli appuntamenti più attesi di tutto il calendario, tanto che lo scorso anno la tappa del Santerno registrò il numero più alto di presenze in circuito dell’intera stagione. La Superbike sbarca a Imola, con una classifica che vede Alvaro Bautista e la Panigale V4 dominare la scena.

In quello che è l’appuntamento di casa per Ducati e tutti i tifosi in rosso, lo spagnolo è chiamato a non tradire le attese. I presupposti sembrano essere dei migliori. Se da una parte Alvaro ha mostrato di non avere rivali in questa prima parte di stagione, dall’altra l’alfiere Aruba può che essere confortato dopo l’ultimo test svolto sulla pista emiliana.

Prima del 25 aprile, infatti, Bautista non aveva mai girato al Santerno e la curiosità era molta da parte sua. Di sicuro tanti dubbi sono venuti a meno dopo quella giornata e adesso si aspettano conferme nel weekend di gara. Lo stesso discorso vale anche per Chaz Davies, chiamato a invertire la rotta dopo un inizio di stagione dal retrogusto amaro. Alzi infatti la mano chi avrebbe mai pensato di vedere il gallese con soli 75 punti dopo quattro round.

Davies a parte, a mettere i bastoni tra le ruote a Bautista ci proverà il solito Johnny Rea. Fino a questo momento il Cannibale non ha potuto fare altro che correre sulla difensiva, evitando di lasciare troppi punti per strada. Al momento però sono ben 53 le lunghezze di distacco e il rischio è che il gap possa andare ad aumentare. Un anno fa l’alfiere Kawasaki fu il grande protagonista del weekend tricolore, ma ora il copione è stato stravolto e la sensazione è che ad attendere il nordirlandese ci sia un fine settimana  tutto all’inseguimento.

Occhio però a guardarsi bene alle spalle, dal momento che le Yamaha hanno fatto capire di volere essere della sfida. Al TT Michael van der Mark ha mandato segnali incoraggianti, riuscendo a scalzare proprio Rea dal secondo gradino del podio. E che dire di Alex Lowes. Sarà anche vero che al TT il britannico è rimasto fuori dai primi tre, ma nella classifica generale c’è proprio lui alle spalle del Cannibale.

C’è chi poi cerca il riscatto in patria ed è il caso di Marco Melandri, che mai è riuscito a vincere a Imola nella propria carriera. Dopo Phillip Island il romagnolo è scomparso dai radar e adesso si attendano cenni di vitalità. Quale posto migliore se non farlo davanti al pubblico di casa? È la stessa cosa che pensa Michael Rinaldi, chiamato a tenere alti i colori di una Ducati V4 R, che per l’occasione vedrà in pista anche Lorenzo Zanetti, senza scordarsi di Eugene Laverty, quest'ultimo reduce dal deludente weekend di Assen. Troppo brutte infatti per essere vere le prestazioni offerte dal portacolori GoEleven.

Tra i delusi non può mancare Tom Sykes, chiamato a fare i conti con una BMW lontana da quella che erano le aspettative. A Imola la squadra di Shaun Muir si aspettava il nuovo motore, ma a quanto pare la novità dovrebbe arrivare soltanto a Jerez. Saltando invece in casa Honda inutile crearsi false aspettative. Questo 2019 sarà infatti una stagione di transizione che dovrà fare da trampolino di lancio verso il 2020.     

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