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MotoGP, Morbidelli: Honda una scuola durissima. Ora copio i compiti di Rossi

"Ho faticato tantissimo, ma sono soddisfatto.  Ora mi ritrovo con la guida di Vale. Per il podio manca un po' e guardando i dati degli altri piloti Yamaha, ho capito che questo è il punto su cui devo migliorare"

MotoGP: Morbidelli: Honda una scuola durissima. Ora copio i compiti di Rossi

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Franco Morbidelli ha raccolto ad Austin un ottimo quinto posto, il suo miglior piazzamento in MotoGP, raggiunto grazie ad una gara concreta. La crescita in sella alla Yamaha del Team Petronas è palese da parte del pilota della VR46 Academy, ed è lo stesso Morbido a confermare quanto siano positive le sensazioni dopo questa prima fase della stagione, che sta per iniziare la sua 'fase' europea con il GP di Jerez. Non è già tempo di bilanci, ma è corretto chiedere a Franco come stia vivendo questa nuova fase della sua carriera in sella alla M1.

"La stagione è iniziata bene, sta andando come speravo e sono molto contento di questo - ha dichiarato Franco - anche un pelo meglio perché mi diverto veramente tanto a guidare la moto quando salgo in sella. La cosa che mi piace più di tutto è proprio il momento in cui salgo su questa moto, perché mi regala sensazioni veramente belle. Quindi è un anno che è partito molto bene e starà a noi continuare a farlo andare ancora meglio e migliorare fino al punto da raggiungere dei risultati veramente top". 

 Ormai il podio sembra vicino. Hai anche tu questa sensazione?

"Secondo me manca abbastanza al podio, ma non so quanto. Non saprei indicare se sono secondi o decimi. Ma credo manchi ancora un po’, perché ad Austin ho fatto quinto, ma due piloti davanti a me sono caduti. In Argentina ero più vicino paradossalmente, ma nel finale sono calato un po’. Adesso vediamo di migliorare qualcosina, capire le piccole cose che ci mancano e sperare di arrivarci".

Ma c'è un aspetto in particolare che pensi possa fare la differenza?

"E’ un mix di tanti aspetti, sono tante piccole cose. Io devo lavorare su me stesso, la moto, la comunicazione nel box. Siamo nuovi alla fine, ci vuole un po’ di tempo. Guardando gli altri piloti Yamaha, in questa prima parte del campionato, posso solo dire che vanno tutti fortissimo, compreso Fabio. Quello che fa la differenza è la costanza durante tutta la gara,  ed è quello che ha permesso a Vale di fare la differenza in queste tre gare e invece è mancato a me e anche ad altri piloti Yamaha".

Tu hai sempre guardato i dati degli altri piloti Yamaha. Con quale di questi piloti trovi più affinità per il tuo stile di guida?

"Mi ritrovo di più con i dati di Vale, il mio stile di guida è un po’ più simile al suo. Però guardo nella stessa maniera tutti i piloti".

Qui a Jerez hai girato già a novembre con la Yamaha. Potrà essere un aiuto?

"Non è un grosso aiuto perché c’è un asfalto nuovo e sappiamo tutti che d’inverno questa pista ha delle caratteristiche completamente diverse, quindi bisogna venire qui e cancellare tutto quello che c’era sulla pagina al test. Almeno arriviamo da un bel risultato, ho tanta voglia di affrontare questo weekend. Ad Austin avevo avuto ottime sensazioni e voglio continuare anche a qui a fare il lavoro che stiamo portando avanti, imparando e limando ancora".

Questa è una pista che negli ultimi anni ha creato qualche problemino alla M1.

"Sarà importante, se la Yamaha va bene qui possiamo venir via da qui con un grande sorriso. Sono ottimista. Tutte le Yamaha sono andate bene nelle prime tre gare e spero e credo che andranno bene anche qui a Jerez".

Adesso che hai avuto modo di ripensare con calma alla tua stagione di debutto, come la rivedi con gli occhi di chi non è più un Rookie?

"L’anno scorso è stato come andare a scuola in una scuola difficilissima, dove si studia tantissimo ed è tutto molto duro. Una di quelle scuole che mentre sei lì a studiare imprechi e soffri, però dopo quando hai finito e magari hai preso il diploma, ti guardi indietro con affetto, lo ricordi come un anno positivo. Io la penso così. E’ stato un anno dove ho sofferto, ho fatto fatica. Però alla fine sono stato in grado di raggiungere l’obiettivo che volevo, che era diventare il Rookie of the year. Sapendo tutti i problemi che abbiamo avuto, che non sto qui a ripetere. Mi ha insegnato tanto per buttarmi in questa stagione dove c’è una struttura, un trattamento ed una moto di livello più alto".

INTERVISTA RACCOLTA DA MATTEO AGLIO A JEREZ

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