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SBK, Bautista e Ducati, 10 in pagella ad Assen

I 250 giri tolti dal motore Ducati non fermano Alvaro, che nell'Università olandese vince la decima gara 2019. Rea e Van Der Mark sul podio, 7° Davies, 12° Melandri

SBK: Bautista e Ducati, 10 in pagella ad Assen

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Alvaro Bautista sa correre forte in moto, questo lo avevamo già capito. Il numero 19 è anche capace di leggere bene i cartelli, e ad Assen lo ha ampiamente dimostrato: ad ogni passaggio sul rettilineo dei box, “Bau Bau” girava il capo a destra, consultava rapidamente le segnalazioni esposte dal muretto Aruba e poi agiva, di conseguenza.

Quando Rea si avvicinava, lo spagnolo dava ancora più gas e frenava ulteriormente forte con la sua Panigale V4 R; se la Kawasaki perdeva terreno, Alvaro amministrava tranquillo - si fa per dire - al ritmo di costanti derapate.

Le due Pirelli morbide non hanno tradito i calcoli del ducatista, che ha sfruttato la partenza dal palo ed ha aggredito i 21 passaggi della gara rimanendo in testa dal primo all’ultimo. Consapevole che Rea avrebbe provato ad attaccarlo, Alvaro se ne è infischiato della riduzione di 250 giri dal motore della sua Ducati, vincendo per la decima volta di fila quest’anno:successo incredibile, il weekend non era partito perfettamente - le parole del dominatore 2019 - oggi ho dovuto spingere sino alla fine e sono soddisfatto”. Bautista sta diventando il nuovo riferimento delle derivate di serie, con 10 gare vinte consecutivamente, Alvaro ha ripetuto quanto fatto Marquez in MotoGP nel 2014. Sarà difficile fermarlo per gli altri, che dovranno inventarsi qualcosa e presto.

Tattica totalmente opposta - appunto - per Rea, che ha optato per uno pneumatico duro al posteriore della sua Ninja; Johnny avrebbe voluto spremerlo nel finale, dopo aver preso bei rischi nelle prime battute. Ragionamento interessante, ma la furia spagnola ne aveva di più. Molto di più:le qualifiche di ieri hanno compromesso la mia corsa - ha dichiarato il Campione sconfitto - ed oggi non sono riuscito a tenere il passo del mio rivale. Sono deluso”. Il ruolino di marcia del nordirlandese è impressionate per costanza: Johnny è sempre e solo secondo.

Il pubblico olandese è contento, il loro beniamino un pò meno. Van Der Mark sale sul podio di casa, ma il pilota Yamaha voleva di più. La R1 ufficiale sbandava a destra e sinistra, Michael l’ha domata come un toro da rodeo: “era il massimo che potessi fare, considerando assetto e condizioni della pista” questa la spiegazione del numero 60, che non ha il fisico da fantino di Bautista, essendo alto come un cestista.

Ed ora, la manche degli “altri”: Lowes, Haslam e Reiterberger hanno lottato per il quarto posto, finendo nell’ordine elencato; Alex non aveva il passo del compagno di team, stesso discorso per Leon, bravo il tedesco, che ha fatto meglio di Sykes, veloce in qualifica, più lento in gara.

Davies non ha ancora il feeling di Bautista con la stessa moto, il settimo posto non può accontentare il gallese, che ha sgomitato con piloti Kawasaki indipendenti quali Torres e Razgatlioglu. Chaz non ha sofferto i 250 giri in meno dal motore, i suoi problemi con la nuova quattro cilindri rossa sono altri.

Pure i problemi di Melandri sono evidenti. Marco ha chiuso al dodicesimo posto con la R1 del team GRT, su una pista che conosce bene e dove ha fatto benissimo in carriera. Qualcosa non funzione per il ravennate, che sembra avere le stesse noie vissute in Ducati. Duellare con le lente Honda CBR non è l’obiettivo dell’ex campione del Mondo 250 Gran Prix, in una domenica non semplice per Del Bianco e Rinaldi, entrambi ritirati.

Classifica piloti: Bautista 211, Rea 167, Alex Lowes 113. 

LA CRONACA - Prima curva a sinistra, Bautista ci si infila in testa, Reiterberger e Van Der Mark a seguire, Haslam e Lowes vedono Rea che attacca enrtrambi e recupera tre posizioni. Sykes e Davies non sono partiti bene, Melandri è a centro gruppo.

Al secondo giro Bautista non è riuscito a seminare Reiterberger e Rea è terzo; la Yamaha di Van Der Mark è quarta, con la folla olandese in costante boato nell’incitare il beniamino di casa, che ha il suo daffare per tenere a bada la sua R1 in accelerazione.

Perde terreno dai primi Haslam, ne recupera il Cannibale: anche ad Assen le due Kawasaki ufficiali esprimono rendimenti opposti. Stesso discorso per Ducati, con “Bau Bau” in caccia della decima vittoria e Davies che lotta per la top ten.

Johnny rompe gli indugi, frena tardi e supera Reiterberger: ora la Ninja del quattro volte iridato ha “solo” la Panigale V4 R numero 19 che lo divide dalla vittoria.

Van Der Mark effettua un sorpasso vincente sulla BMW numero 28 del tedesco Reiti, che non riesce a ribadire l’attacco dell’olandese; il pubblico esulta, ora il podio è nelle mani di Michael, anche se mancano 11 giri al termine della corsa.

Pure Lowes si sbarazza della S1000 RR ed Haslam è pronto a farlo: Markus sta accusando problemi di grip, ma sta facendo meglio di Sykes, ottavo. Leon supera Reiterberger e si mette in quinta posizione, Il tedesco ha problemi di gomme. Più indietro si ritira Del Bianco, le Honda rimangono in gara con Camier e Kiyonari. Rmangono sei giri alla fine, Bautista è in testa, entra nel box Barni Rinaldi.

Bautista conduce gli ultimi giri in prima posizione e vince indisturbato, Rea e Van Der Mark sul podio. Lowes è quarto, Haslam quinto, Reiterberger sesto, Davies settimo, Melandri finisce dodicesimo.

 

 

 

 

 

 

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