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MotoGP, Marquez si aggiudica il primo rodeo ad Austin in FP1

Lo spagnolo in testa alla prima sessione di libere, davanti a Vinales e Miller. Bene Dovizioso e Rossi, quarto e quinto, sorprende l'Aprilia, con entrambi i piloti in top ten

MotoGP: Marquez si aggiudica il primo rodeo ad Austin in FP1

Marc Marquez si è preso il primo tempio al termine della prima sessione di libere ad Austin, ma il vero protagonista di queste prime fasi del Gran Premio è stato l’asfalto del tracciato statunitense e non con un’accezione positiva. Sono bastati infatti i primi giri di pista per far comprendere ai piloti che tutte le preoccupazioni della vigilia riguardo le condizioni della pista (leggi QUI) erano più che fondate.  Tante buche rovinano infatti diversi punti della pista e mentre con le Moto3 e probabilmente con le Moto2 la situazione appare sostenibile, vedere i piloti della MotoGP lottare letteralmente con l’anteriore della moto in alcuni punti della pista non è stato il massimo.

Un problema che però non ha minimamente disturbato lo spagnolo della Honda, che anche questa volta ha fatto valere la legge del più forte sul COTA, strappando un 2'05'311 che gli ha permesso di battere Maverick Vinales, il pilota più veloce alle sue spalle. La differenza rispetto al passato è forse rappresentata dal risicato distacco tra Marquez e il primo degli inseguitori, che in questa circostanza è stato di appena 78 millesimi di secondo. Un dato interessante se si considera che in passato Marquez era stato in grado di chiudere le prime sessioni di libere ad Austin con un vantaggio molto più ampio.

Vinales questa volta è stato un osso molto duro e la dimostrazione di quanto abbia spinto a fondo per tentare di prendersi la prima posizione virtuale è rappresentata dall'enorme spavento che si è preso a metà sessione. Lo spagnolo ha perso il posteriore della sua Yamaha in una veloce a destra, riuscendo ad evitare una caduta che avrebbe potuto avere conseguenze disastrose visto il punto della pista in cui si stava verificando.  Per Maverick è mancato pochissimo al più classico degli high-side, che non avrebbe di certo aperto nel migliore dei modi il suo weekend.

A completare la prima fila virtuale di questa sessione l'ottimo Jack Miller, che come aveva dichiarato in conferenza stampa, evidentemente non ha nessun problema con le buche del tracciato statunitense, essendosi preso il lusso di battere in questa sessione anche Andrea Dovizioso, che non ha vissuto in verità una FP1 priva di problemi. Un problema tecnico a metà turno ha fermato infatti Andrea lungo la pista. L’inconveniente sembra possa essere di natura elettrica e secondo quanto dichiarato da Tardozzi, la GP19 si sarebbe spenta perché il software avrebbe rilevato una anomalia, mandando dunque in modalità protezione e di conseguenza in spegnimento la moto.

Dovizioso è in ogni caso riuscito a chiudere al quarto posto questa sessione, davanti ad un tonico Valentino Rossi, che è stato in grado di girare su ottimi tempi sin dai primi minuti della FP1, non riducendosi dunque al classico time attack a fine sessione per entrare in top ten. 

Ottimi segnali da KTM e Aprilia, che in questa prima sessione sono riuscite a piazzare in top ten ben tre piloti. La sesta posizione di Pol Espargarò è infatti un'ottima iniezione di fiducia per la Casa austriaca, mentre sono state altrettanti valide le prestazioni di Aleix Espargarò e Andrea Iannone, nono e decimo ed entrambi molto concreti in questa FP1.

La top ten è stata raggiunta anche da Fabio Quartararo, che ancora una volta ha sorpreso in sella alla Yamaha M1 del Team Petronas chiudendo al 7° posto. Il francese ha incassato poco più di un secondo da Marquez, ma ha rifilato a sua volta ben quattro decimi a Franco Morbidelli, che in questa sessione si è dovuto accontentare del 11° tempo a quasi un secondo e mezzo dal tempo di riferimento. 

Ottavo Crutchlow, che ovviamente cova una gran voglia di rivincita dopo i fatti di Termas. Il britannico non ha assolutamente digerito la penalizzazione per falsa partenza e su questa pista anche nel 2018 si era dimostrato molto veloce prima di cadere in gara.

In Ducati possono sorridere per le belle prestazioni di Miller e Dovizioso, mentre fa effetto trovare Danilo Petrucci solo 13° al termine di questa sessione. Il Petrux aveva già detto che questa non rientra tra le sue piste preferite e che il suo stile di guida soffre molto le buche dell'asfalto, che evidentemente gli hanno tolto la confidenza necessaria per spingere. La speranza è che Danilo ritrovi velocemente la bussola, per scongiurare il rischio di dover passare attraverso la Q1 domani. Si prospetta infatti la possibilità di vivere una FP3 bagnata e l'ultima chance di qualificarsi per la Q2 potrebbe essere rappresentata dalla sessione pomeridiana di oggi. 

Ancora una volta le Suzuki hanno sorpreso in negativo nelle libere, con Mir e Rins rispettivamente solo 14° e 15°. La moto di Hamamatsu sembra avere una sorta di problema cronico con il tentativo di giro veloce, il che porta spesso i piloti a veleggiare in posizioni piuttosto arretrate sia nelle libere che in qualifica, salvo poi rifarsi con gli interessi in gara. Rins aveva dichiarato in Argentina che qui ad Austin uno dei principali obiettivi della squadra sarebbe stato cercare di risolvere questo problema. Per ora sembra che la soluzione sia ancora lontana. 

Anche altri due piloti hanno leggermente deluso le aspettative in questa prima sessione e stiamo parlando di Jorge Lorenzo e Pecco Bagnaia. Il primo, continua a non trovare continuità in sella alla sua Honda e oggi ha chiuso solo 18° incassando quasi due secondi da Marquez. Mentre Bagnaia non ha ancora trovato la giusta confidenza per spingere con la Ducati su un tracciato tecnico come Austin. Forse per l'italiano, che è pur sempre un Rookie, queste difficoltà sono più che comprensibili. Mentre Lorenzo sembra non riuscire a ritrovare la strada della competitività, che pur aveva mostrato a sprazzi in Qatar prima di infortunarsi. 

CLASSIFICA FP1 AUSTIN

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