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SBK, Laverty: "Io come Bagnaia in Qatar, ma ora siamo da podio"

"Un contatto con Rea al via mi ha danneggiato l'ala, che si è distrutta nella lotta con Davies. Abbiamo lavorato tanto, ma abbiamo una moto incredibile"

SBK: Laverty: "Io come Bagnaia in Qatar, ma ora siamo da podio"

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Non sempre uno zero porta soltanto rimpianti, a volte può portare anche convinzione. Un esempio di ciò è Eugene Laverty, che ad Aragon ha chiuso gara uno nella ghiaia, ma dopo una rimonta che lo ha portato (per la prima volta in stagione) a giocarsi il podio con i migliori della categoria. Il tutto nonostante un problema apparso già dalla prima curva.

“Alla prima curva Rea mi ha toccato danneggiandomi l'ala – spiega - come accaduto a Bagnaia in Qatar. Per questo ho faticato nella parte centrale della gara, ma poi grazie alla velocità della moto sono riuscito a risalire fino al podio, ma un contatto con Chaz l'ha rotta definitivamente portandomi alla caduta. Durante la gara è stato un po’ come guidare l’auto in mezzo alle raffiche di vento”.

Come detto comunque, Eugene brinda alla grande consapevolezza ritrovata tra i saliscendi di Aragon

“Tutto sommato è stata una grande giornata per noi. In Superpole avevo il potenziale per ottenere la prima fila ma una gomma anteriore difettosa non ha aiutato: in gara c’era la possibilità di salire sul podio – confessa - ma purtroppo è andata male. La cosa positiva è che questa gara ci regala carica per il futuro, conosciamo il nostro potenziale: possiamo lottare per il podio, questa moto è incredibile”.

Il lavoro da fare per l’irlandese è stato tanto, ma Laverty non ha assolutamente mollato il colpo.

“Ho dovuto e sto facendo un grande lavoro di conoscenza della moto: abbiamo lavorato in maniera molto metodica, compiendo passi avanti sia in Australia che in Thailandia, ed ora posso dire che il materiale è fantastico. Ci sono stati alcuni cambiamenti all’interno del team ma tutti lavorano con il massimo impegno, io posso concentrarmi sulla guida e imparare”.

Il prossimo obiettivo, con un pizzico di fantasia, può essere impensierire in quale modo Bautista. Difficile certo, come conferma il numero 50. “Sta guidando bene. Dai dati è emerso che abbiamo quasi la stessa velocità in alcuni punti –conclude - ma il suo motore lo aiuta notevolmente a fare la differenza”.

 

 

 

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