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SBK, Davies: "Devo fare come Rossi, cambiare per restare me stesso"

Il gallese ha conquistato il primo podio ad Aragon: "guardo i dati di Bautista, ma guidare come lui è impossibile"

SBK: Davies: "Devo fare come Rossi, cambiare per restare me stesso"

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Il podio conquistato al termine di Gara 1 ad Aragon rappresenta per Chaz Davies un'autentica boccata d'ossigeno, dopo aver passato le prime 6 manche di questo inizio 2019 in uno stato di perenne apnea. Mai incisivo in qualifica, raramente in top ten in gara, Chaz sembrava davvero aver perso la bussola nella stagione di debutto della Panigale V4. Un bilancio reso ovviamente ancora più pesante dalle prestazioni esaltanti messe in mostra dal suo compagno di box, quell'Alvaro Bautista fino a questo momento praticamente imbattibile.

Quando Davies si è trovato in sella alla V4 ha probabilmente compreso quanto fosse alta la montagna da scalare, avendo a che fare con una moto poco incline alla sua guida di forza, quello 'stacca forte, piega estremo e raddrizza velocemente per spalancare il gas' che invece funzionava a meraviglia sulla V2. Il terzo posto conquistato oggi sembra però aver restituito smalto al gallese, che ad Aragon è sempre stato un autentico dominatore.

"Sono molto soddisfatto, soprattutto per i ragazzi della squadra - ha dichiarato Davies - sono felice perché hanno lavorato tutti duramente e non è facile quando le cose non vanno nel verso giusto, quando sembra difficile ritrovare la strada. Non si tratta solo di me, ma anche di tutte le persone che lavorano nel box. Tutti hanno sempre continuato a dare il massimo per consentirmi di tornare sul podio e ci siamo riusciti".

Cosa è cambiato rispetto ai primi due round, hai forse iniziato a copiare o stile di guida di Alvaro?

"Copiare lo stile di guida di Alvaro? Impossibile. Sarebbe come dire a un giornalista di scrivere esattamente nello stesso modo di un altro. Per scrivere un articolo esattamente nello stesso modo in cui lo farebbe un tuo collega forse avresti bisogno di un paio di ore di lavoro restando super concentrato, mentre normalmente ci metteresti 10 minuti. Non dico che sia impossibile, magari è fattibile. Ho anche guardato i suoi dati e mi sono detto 'ok, posso farlo'.

Però?

"Credo che in realtà, cambiare completamente il proprio stile di guida sia un qualcosa che metterebbe in difficoltà qualsiasi pilota. Se prendete ad esempio Valentino, lui negli anni si è adattato molto alle varie situazioni, ma il suo stile di base è rimasto lo stesso. Quando sei in sella devi stare bene, divertirti ed è qualcosa che io riesco a provare quando sento una certa dose di confidenza con la moto. Appena troverò il mio ‘assetto base’ inizierò a trovarmi davvero bene al punto da partire da lì e iniziare a fare realmente quello che voglio in sella. Ma senza prima sentire quel tipo di sensazioni, è difficile cambiare qualcosa del mio stile. E’ complicato, capisco che sia difficile da capire, ma è così".

Insomma l'apprendistato sulla V4 prosegue.

"Sto trovando piano le cose che mi servono - ha sottolineato - sto imparando ancora e ci sono molte cose da imparare. Penso che se guardi con attenzione il ritmo che ho tenuto la domenica mattina in Thailandia prima che la moto si rompesse, già lì avevo un ottimo passo. Forse non da vero podio, ma un ottimo passo. Non ero lontano neanche lì, quindi il vero grosso passo in avanti sento di averlo fatto tra il sabato e la domenica del round in Thailandia".

Nei test invece non hai fatto dei passi in avanti?

"I test che abbiamo fatto qui hanno di certo aiutato, ma sentivo di aver trovato il modo per girare forte sul passaggio secco, ma anche che dovevo fare ancora un passo in avanti. Perciò devo dire che sono felice di essere qui sul podio, ma non sono ancora super felice di come sto guidando, perché sento che qualcosa ancora non funziona al meglio".

Questione di tempo secondo te?

"So che questa moto può essere molto veloce e sto cercando di guidarla meglio che posso. Durante lo sviluppo, ho capito che per andare forte non avrei dovuto stravolgere il mio stile di guida ma anche che fare dei progressi avrebbe richiesto del tempo. Il mio punto forte è staccare forte e rialzare subito la moto ed è quello che stiamo cercando di fare con la Panigale V4".

Dopo le prime due gare, ti sei sentito sotto pressione? Alvaro dominava mentre tu eri in difficoltà.

"Non ho sentito una vera e propria pressione dopo le prime due tappe, onestamente non mi sono concentrato troppo su quello che stava facendo il mio compagno di team. Dall’esterno capisco che si possa pensare qualcosa del tipo ‘guarda lì quanto è lontano, cosa succede?’ ma io in realtà sono rimasto sempre concentrato su me stesso. Mi è pesato di non riuscire ad esprimere il mio stile di guida su questa moto, perché non mi sentivo a mio agio. Questo è stato l’aspetto più frustrante, perché quando corri una gara e sai che avresti potuto fare molto di più, non vedi l’ora di trovare la strada per dare il meglio".

Domani potrebbe essere il giorno per rompere il digiuno e tornare a vincere?

"Penso che domani, anche grazie a tutto quello che ho imparato oggi in gara, possa andare anche meglio. Sto capendo sempre meglio tutto ed anche come regolare al meglio l’elettronica per quello che occorre a me.Vincere? Sono qui per questo e il weekend è iniziato bene".

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