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MotoGP, Quartararo: "Io meglio di Rossi? Una giornata no capita a tutti"

Il francese quinto alla prima qualifica MotoGP: "Mi sono attaccato alla coda di Dovizioso ed ha funzionato meglio del previsto, domani starò con i migliori"

MotoGP: Quartararo: "Io meglio di Rossi? Una giornata no capita a tutti"

Partire dalla seconda fila e dalla quinta casella al primo Gran Premio della sua carriera in MotoGP è un risultato decisamente oltre le aspettative di Fabio Quartararo, raggiunto sulla scia di ottimi test che hanno consegnato il francese al primo appuntamento iridato in gran forma. Il Rookie in sella alla Yamaha Petronas ha impressionato per tutto il fine settimana, ma quando si è trattato di tirare fuori le unghie non si è fatto sfuggire la preda perfetta, compiendo una manovra che ci si aspetterebbe da un pilota di ben altra esperienza.

"Quando dovevo fare il mio giro, mi sono ritrovato Dovizioso davanti ed ero certo che avrebbe fatto un ottimo giro - ha svelato - quindi mi sono attaccato alla sua coda e anche se lui ha girato più forte di me, questo mi ha permesso di girare veramente forte. Non mi aspettavo così tanto, ha funzionato andata meglio del previsto. Il mio obiettivo qui era semplicemente entrare in Q2 e siamo andati molto più lontano. E’ incredibile aver finito la mia prima qualificazione in quinta posizione. Domani partirò in seconda fila e dovrò cercare di rimanere concentrato per restare con i ragazzi davanti". 

Tutte le Yamaha sono davanti, tranne quella di Valentino. Che idea ti sei fatto?

"Sai, non so cosa succeda a Vale. So che ha fatto davvero degli ottimi ultimi giorni di test in Qatar, ma so anche che le giornate cattive o semplicemente strane capitano a tutti. Tutti conosciamo Vale, sarà davanti in gara. Lo fa sempre di domenica, non sarei preoccupato per lui".

Un risultato questo, che sembra oltre le tue aspettative della vigilia.

"Il mio obiettivo era stare nei primi 8, e sapevo che sarebbe stato difficile stare così davanti perché qui ci sono piloti velocissimi. Quando ho visto che dopo i primi giri facevo già dei 1’54, ho pensato ‘wow’. Quando ho messo la seconda gomma, ho pensato che dovevo migliorare, perché tutti l’avrebbero fatto e ci sono riuscito, andando sotto il muro del 54".

Anche pensando alla gara sembri poter avere un ottimo passo.

"Abbiamo fatto una buona FP4, con un ottimo long run. Abbiamo iniziato dall’inizio della sessione, mettendo assieme circa 16 giri tutti sul passo del 1’55. Giusto l’ultimo passaggio è stato in 1’56, quindi il ritmo c’è. Dobbiamo cercare di fare il massimo, restare calmi nella prima gara di MotoGP. Sarà importante finire, restare in piedi e se lo faremo, sono certo che saremo in una buona posizione alla fine".

Credi di avere la chance di finire sul podio?

"Non lo so. Ho il mio passo, ho visto il passo degli altri davanti ma credo che mi limiterò domani a cercare di seguirli. Di certo posso farlo, ma non so negli ultimi cinque giri come sarò messo. Questo è il vero problema della MotoGP, la situazione in cui devi gestire bene le cose. Quando fai una simulazione, a volte la fai più breve, altre più lunga, ti capita di avere altri piloti ma a 5 o 6 secondi da te. In gara invece ci sono 22 piloti tutti vicini in partenza, quindi vedremo cosa accadrà. Questo penso sia la parte più difficile, la cosa in cui non ho esperienza".

C'è un aspetto in particolare nella guida in cui sei cresciuto di più da quando sei salito la prima volta sulla M1?

"La frenata. A Valencia e Jerez, uno dei traguardi era di non cadere, perché quando cadi e poi risali in sella due mesi dopo è complicato. Lì non frenavo abbastanza bene, mentre a Sepang sono migliorato ma sentivo di avere ancora qualche problema. Qui nei test mi sono sentito immediatamente così bene da poter frenare molto dopo, più profondo e le sensazioni sono state subito ottime. Sono felice di questo passo in avanti che abbiamo fatto, di certo per il time attack possiamo ancora migliorare. Devo anche fare esperienza sulla morbida della Michelin che derapa un po’ di più ma ti permette anche di aprire prima".

Stasera tanti piloti sono anche caduti e magari tu avresti potuto avere paura di rovinare tutto alla tua prima qualifica.

"Quando vedi qualche pilota cadere nelle varie curve della pista, pensi sempre che abbia commesso qualche errore. Mentre qui tutti cadevano alla curva n°2, quindi era naturale pensare di stare attenti a quella curva. Chiaro che è stato difficile farlo in qualifica, una situazione in cui tutti sono al limite ed è difficile prestare la dovuta attenzione".

Secondo te da cosa è dipesa questa situazione, qualche problema in particolare lì?

"Non c'erano problemi particolari alla curva 2, anche nei test le condizioni erano più o meno queste anche se oggi c’era un po’ più di vento. L’umidità era elevata, la temperatura bassa, quindi è stata solo una situazione causata dalle condizioni".

Come è andata invece con Hamilton, che era nel tuo box. Gli hai chiesto qualche consiglio?

"No, non gli ho chiesto consigli, anzi mi ha chiesto lui molte cose! Voleva sapere come mai facevamo certi movimenti in rettilineo e gli ho spiegato che era per limitare le impennate. Mi ha anche chiesto alcune cose che non mi aspettavo, voleva sapere come funziona il freno a pollice. E’ stato bello stare con il mio idolo della Formula 1, è stato bello sentire il suo supporto qui". 

 

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