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SBK, BMW e Sykes steccano la prima, ecco cosa non ha funzionato

A Phillip Island il motore della S1000RR circa 20km/h più lento rispetto a quello della Panigale V4, per le novità si aspetta Aragon

SBK: BMW e Sykes steccano la prima, ecco cosa non ha funzionato

E pensare che dopo l’ultima due giorni di test e le libere del venerdì sembravano esserci i migliori presupposti. Il volto di Tom Sykes appariva infatti sereno e spensierato, tanto che il 66 sognava di regalare alla propria squadra un weekend da incorniciare. Invece è bastato poco che il vento cambiasse e il fine settimana lasciasse soltanto amarezza.

Già, perché il round inaugurale di Phillip Island ha messo a nudo i limiti della BMW, settima in Gara 1 con Tom e addirittura fuori dalla top ten la domenica. Come ben sappiamo la tappa australiana è sola la prima della stagione, su una pista particolare, di conseguenza vogliamo evitare di trarre giudizi affrettati. Sta di fatto che la nuova S1000RR è stata costretta a recitare la parte di semplice spettatrice mentre Bautista e la sua Ducati V4 volavano sul tracciato di Victoria.

Ci si chiede quindi come mai l’ultima evoluzione tedesca abbia accusato così tanto nel confronto con la Rossa di Borgo Panigale. Uno dei primi dati che emerge alla mano è rappresentato dalla velocità di punta, dove Sykes ha fatto toccare 298 km/h, a differenza di Alvaro Bautista che ha raggiunto addirittura i 317, ovvero quasi 20 chilometri orari in più. Solo nel corso di Gara 1, giusto per fare un esempio, il numero 19 riusciva a rifilare al britannico ben un secondo a giro, trovando nell’ultimo settore del tracciato il proprio punto di forza per fare la differenza.   

Insomma, siamo solo alla prima gara del Mondiale e il motore della nuova S1000RR è già finito al centro dell’attenzione. A cercare di chiarire la situazione è stato quindi Marc Bongers, che cura il progetto tecnico: “Purtroppo il nostro progetto è partito in ritardo rispetto ad altre squadre come Kawasaki e Ducati, tanto che a metà dicembre Markus e Tom sono scesi in pista ad Almeria per la prima volta con la Superbike – ha ricordato – abbiamo quindi avuto un solo mese di tempo per cercare di portare alcuni aggiornamenti, però non è bastato. Sapevamo che Phillip Island sarebbe stato uno di quei tracciati in cui avremmo sofferto la velocità e alla fine è andata in questo versione”.

La configurazione del motore, ancora in versione Stock, ha quindi condizionato le prestazioni della tedesca rispetto alla concorrenza, nonostante Sykes abbia esaltato più volte il telaio della S1000RR, capace di fare la differenza nel tratto misto del circuito di Phillip Island. Purtroppo però non servito a mascherare le lacune emerse per quanto riguarda l’erogazione. Intanto lo sguardo è già rivolto al round di Buriram, distante solo due settimane, su una pista dove la S1000RR rischia di essere nuovamente messa con le spalle al muro, in particolare per quei tre lunghi rettilinei che caratterizzano il tracciato asiatico.

A tal proposito Bonger è stato chiaro: “La Thailandia è un’altra pista particolare – ha aggiunto – non sarà facile per noi, ma a Monaco stanno lavorando per cercare di crescere e velocizzare i tempi. Aspettiamo infatti il round di Aragon dove dovremo avere il motore versione Superbike”.      

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