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SBK, Bautista: “La Panigale V4 è una MotoGP stradale”

“Un weekend del genere non lo vivevo da dieci anni. Le Pirelli? In MotoGP quando perdi l'anteriore con le Michelin finisci subito a terra, in SBK no”

SBK: Bautista: “La Panigale V4 è una MotoGP stradale”

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“Alvaro, come la definisci in una parola questa Ducati V4? Bella domanda. Posso usare anche più parole? Certo! Allora dire che è una MotoGP stradale”. Bautista pigliatutto sulla pista di Phillip Island. Dopo il trionfo in Gara 1 e nella Superpole Race, lo spagnolo chiude in bellezza recitando la parte da protagonista anche in Gara 2.

Cosa volere di più dalle vita? Difficile trovare una risposta alle spagnolo, che ha costretto Johnny Rea a fare lo spettatore nel fine settimana.

“È un qualcosa di incredibile, sto vivendo un sogno – ha esordito lo spagnolo – stamani, nella Superpole Race, non è stato facile contro Johnny, inoltre le condizioni del mattino erano diverse in confronto al pomeriggio. Siamo però riusciti a vincere ed è quello che conta, ripetendo poi al pomeriggio”.

Al penultimo giro avevi 18 secondi su Rea. Come spieghi tutto ciò?

Sinceramente non saprei. Ho semplicemente guidato la moto come ho fatto dal primo giorno di test, in Gara 2 ho cercato di spingere subito al via e in seguito ho gestito le gomme sul finale. Tra l’altro l’elettronica ci ha aiutato in termini di prestazione”.

Sei passato dalle Michelin alle Pirelli in pochi mesi, ma sembri essere quasi un veterano.

Queste Pirelli sono completamente diverse dalle Michelin. È vero che la potenza del motore in SBK è inferiore, ma io mi trovo davvero bene. L’anteriore poi è incredibile, perché se in MotoGP lo perdi sei subito a terra, mentre qua riesci a recuperare.

Avresti mai pensato ad un weekend del genere?

“Sono arrivato qua senza avere troppe aspettative, non mi aspettavo infatti nulla di questo. Il mio obiettivo era semplicemente quello di dare il massimo con la moto. Un weekend del genere non lo vivevo da dieci anni”.

Con Dall’Igna vi siete sentiti dopo la giornata di ieri?

“Certo, mi ha fatto i complimenti, ha detto che siamo stati bravissimi. Questa però è stata la prima gara, su una pista che amo molto, adesso andremo in Thailandia. Sono convinto che a Buriram Rea sarà molto più competitivo”.

Cosa bisogna aspettarsi a questo punto?

“La pista del Chang mi piace molto e la affronterò con la stessa mentalità di sempre. Dovrò quindi cercare di ritrovare le sensazioni di Phillip Island, consapevole che il tracciato sarà diverso. Con la Ducati siamo sulla giusta strada, ma non ancora al 100%”.

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