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SBK, Rea contro Bautista: a Phillip Island è già sfida Mondiale

La Kawasaki sfida la Ducati V4 in un weekend col brivido, ma non sarà solo una sfida a due, tra le mine vaganti BMW e Yamaha

SBK: Rea contro Bautista: a Phillip Island è già sfida Mondiale

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Nuovi interpreti, nuove case e nuovo formato. Il mondiale Superbike che scatterà questo weekend a Phillip Island presenta tante novità rispetto alla scorsa stagione, ed i motivi di interesse sembrano davvero non mancare. Dal debutto della Ducati V4 con un Bautista in palla sino al ritorno di BMW ed Honda, con situazioni attuali molto diverse, senza dimenticare il solito Jonathan Rea che ha nel mirino il quinto iride consecutivo. Insomma, le ragione per le quali vale la pena alzarsi in piena notte ci sono eccome.

BAUTISTA VS REA. PRIMO DUELLO CON VISTA OCEANO? Mettiamo in chiaro una cosa, la prima cosa da fare è non passare dal totale sconforto alla totale gioia. Se infatti molti hanno storto il naso dopo i test di Jerez, altrettanti hanno esultato dopo quelli di Phillip Island: parliamo ovviamente di Ducati, che dopo essere parsa acerba in Andalusia ha trovato nei saliscendi australiani ed in Alvaro Bautista due grandi alleati per puntare al vertice. Lo spagnolo ha davvero messo la marcia più alta nei test di inizio settimana e, complici o no i duemila giri in più a disposizione del motore di Borgo Panigale, ha spaventato senza dubbio la concorrenza. Il primo avversario di Bautista per il weekend sarà sicuramente quel Rea che ha fatto di questa categoria il suo cortile di casa: il nordirlandese non si è detto sorpreso dalla prestazione dello spagnolo e nemmeno sotto pressione. Verità o semplice pretattica?

DOVE OSANO LE AQUILE. CHI PUNTA AL PODIO? – Lasciati ipoteticamente i due gradini più alti del podio al duo Bautista – Rea, rimane un posto in paradiso e la concorrenza certo non manca. In primis Leon Haslam, erede di Tom Sykes sulla Kawasaki e molto veloce nei test, ma non dimentichiamoci di Yamaha. Michael Van Der Mark e Alex Lowes sono chiamati ad una stagione da nove in pagella, e la tentazione di cominciare con il piede giusto sarà sicuramente alta. Il ruolo della possibile sorpresa potrebbe giocarlo Toprak Raztlioglu, giunto ormai a completa maturazione e (forse) pronto al grande salto.

BMW ED HONDA. UGUALI MA DIVERSE – Gli occhi di molti saranno sicuramente puntati su chi a Phillip Island farà il suo storico ritorno tra le derivate, ossia Honda (che ritorna in forma ufficiale) e BMW. Stessa genesi, ma situazioni completamente diverse: la Fireblade si è mostrata infatti indietro il che prospetta a Camier, Kiyonari e Delbianco un weekend molto difficile, mentre in casa bavarese si celano grandi aspirazioni. Tom Sykes si è dimostrato a dir poco in palla, piazzandosi addirittura secondo nel secondo giorno di test, e non può nascondere velleità di podio. Markus Reiterberger deve invece ancora ingranare, ma la sensazione è che il mezzo a disposizione possa permettergli di farlo al più presto.

CHI PORTA IL TRICOLORE IN PISTA – La carica degli italiani non è particolarmente nutrita a livello numerico, ma può regalare sorprese e soddisfazioni. Prima fra tutti Marco Melandri, tornato alla corte di Yamaha è parso a suo agio sulla R1, tanto da gravitare sempre nelle zone nobili della classifica. L’obiettivo podio pare difficile ma non impossibile, mentre stare nei primi sette sembra essere una missione tranquillamente raggiungibile. Discorso diverso per Michael Rinaldi ed Alessandro Delbianco: il primo sta ancora faticando a prendere le misure della Panigale V4, mentre il secondo è alle prese con un lungo processo di conoscenza di moto e categoria. Per entrambi si prospetta un weekend non facile, ma le soprese sono sempre dietro l’angolo.

CHI MANCA? – In vista del primo ballo della stagione non dimentichiamoci di Sandro Cortese, campione in carica della Supersport nonché stabilmente nella top ten durante i test, mentre chi deve certamente risalire la china è Chaz Davies. Il gallese si è ritrovato con un avversario senza dubbio di livello nel box, e i test sull’isola ci hanno restituito una versione sbiadita nel numero sette: Chaz senza dubbio non ha perso lo smalto, ma pare che per lui la strada verso una completa fusione con la Panigale sia ancora lunga, sempre che l’adrenalina della gara non gli regali immediatamente nuova linfa. Chi allo stesso modo deve ancora prendere le misure con la Ducati è Eugene Laverty, altro pilota da tenere senza dubbio d’occhio nel corso della stagione.

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