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MotoGP, Dovizioso: “A Petrucci non ho nulla da nascondere per vincere”

Andrea: “Sono un pilota con una mentalità diversa, con lui ho parlato chiaro perché lavorando insieme potremmo essere avvantaggiati”

MotoGP: Dovizioso: “A Petrucci non ho nulla da nascondere per vincere”

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Il giovedì di Sepang ha visto Andrea Dovizioso chiamato a rincorrere. Già, perchè Maverick Vinales si è rivelato incontenibile sia sul giro secco che sul passo gara. Un aspetto su cui Andrea si focalizza fino ad un certo punto, viste soprattutto le variabili in campo. Il forlivese guarda infatti nel proprio box, scegliendo la via dell'unione con Petrucci affinchè possa fare la forza della GP19. 

Un metodo in netta controtendenza rispetto a quanto visto in passato.

È il primo test dopo la pausa, ma stiamo lavorando nel verso giusto, ovvero come va affrontato un appuntamento del genere – ha esordito Andrea - abbiamo provato soprattutto a lavorare sul passo, durante l’orario in cui si correrà la gara. Non è semplice, visto il gran caldo, però si è rivelato un lavoro produttivo – ha aggiunto - è stato importante sia per me che per Danilo. Questo giovedì lo definirei quindi perfetto, anche perché ci  stiamo focalizzando sui dettagli, cercando di confrontare il materiale”.

La strada imboccata dal Dovi e il metodo sembrano quindi quelli giusti.

“Poter lavorare così è un valore aggiunto, ovviamente tutto ciò non assicura la vittoria, ma è senza dubbio produttivo.  Per certi versi  non sono felice al 100% dopo questo giovedì, perché  la concorrenza si sta rivelando molto forte”.

La classifica dei tempi dice che Vinales ha un potenziale migliore, non solo sul giro secco, ma anche in simulazione gara.

In questi test non conta il giro secco, dato che ci sono diverse variabili – ha commentato - oggi, quando ho visto 63° di asfalto, credevo di trovare delle condizioni pessime rispetto alla gara, invece si sono rivelate migliori. Più che la prestazione, l’obiettivo era quello di lavorare sui dettagli. Penso che questo sia il modo migliore per crescere insieme, attraverso il contributo di Danilo. Dico cosi perché quando guidi da solo è ben diverso che scambiarsi continue informazioni con il tuo compagno. Io su questa cosa ci ho riflettuto e in seguito ho proposto alla squadra il metodo attuale”.

Anziché andare ognuno per la propria strada, come accaduto in passato con Iannone e Lorenzo,  il forlivese ha preferito unire le forze. Il rischio è che il proprio compagno possa avvantaggiarsi.  

“Ci penso, così come quando ho pensato di dare una mano a Danilo per il lavoro a casa. Non sono il tipo che cerca di nascondere determinate cose per vincere, ho un'altra mentalità. Non ho problemi ad esporre certe cose, perché se un altro pilota dovesse essere più forte di me, tanto di cappello. Io credo che lavorare e allenarmi con un pilota veloce come lui sia importante e i vantaggi sono per entrambi, non solo per me”.

Andrea entra poi nel merito del tema.

Tutto dipende dall’approccio e da che tipo di rapporto si crea tra due persone. Fin dall’inizio ho voluto parlare chiaro con lui e Danilo è stato contento e grato per le mie parole. Questo infatti è un momento importante anche per la sua carriera”.  

L’attenzione di Dovizioso torna poi ai test.

Non ci sono grandi cambiamenti da apportare qua in Malesia rispetto alla scorsa stagione. Proprio per questo stiamo lavorando sui dettagli della moto. Sepang la definirei come una pista completa, il materiale che va bene qua, difficilmente va male su altre piste”.

L’ultima battuta riguarda invece il telaio.

“Ci sono ancora dei dubbi, non è male, ma non è del tutto chiaro se avrà o meno dei vantaggi”.

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