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SBK, Delbianco: “Biaggi mi ha insegnato a diventare un professionista”

Alessandro: “Grazie a Max ho imparato le basi e ad approcciare il mondo della corse. La Honda? Prima di lei devo crescere io”

SBK: Delbianco: “Biaggi mi ha insegnato a diventare un professionista”

Anno nuovo squadra nuova. Un 2019 all’insegna delle novità in casa Althea, che dopo aver concluso il capitolo BMW ha deciso di ripartire con Honda e il nuovo sponsor Breco’s 1975. Genesio Bevilacqua ha scelto di affidare la Fireblade a uno dei giovani di casa nostra, ovvero Alessandro Del Bianco, al debutto nella categoria.

Lo scorso anno il giovane ha archiviato la Stock1000 con il settimo posto e gli stimoli non gli mancano, ancora di più dopo i test da poco conclusi a Jerez.

“Ho corso in moto tutta la mia vita, poi c’è stato un momento in cui ho capito che volevo e dovevo diventare un professionista, ed è stato quando ho conosciuto Biaggi – ha dichiarato Delbianco -  insieme a Max ho capito cosa fosse indispensabile nel mondo della corse. Ho gareggiato in Moto3, mentre nella Stock1000 ho iniziato a mettere in pratica le basi. In seguito ho incontrato sul mio cammino Genesio ed è stato il massimo, dato che mi ha indicato la strada da seguire”.

Cosa di porti dietro dalla Stock1000?

“Il debutto nella categoria è stato il primo momento in cui mi sono confrontato con i grandi campioni, dove ho capito il metodo per duellare con loro e anche l’approccio. Adesso arrivo in Superbike con un obiettivo a lungo termine ed è quello di diventare un professionista, cercando di migliorare gara dopo gara”.

A Jerez sei salito in sella alla Fireblade. Quali sono state le sensazioni?

“La Honda mi è piaciuta tanto e credo la staccata sia il mio punto forte, purtroppo però fatico in uscita dalle curve e a conservare le gomme per tutta la durata della gara. Questo è uno degli aspetti in cui Max riusciva molto bene e di conseguenza devo imparare da lui”.

Il bilancio è quindi positivo?

Era la mia prima volta con Honda e sono stato molto felice dei tempi realizzati in pista. Come accennato, le gomme Pirelli sono molto difficili, perché scivolano tanto, ma allo stesso tempo hanno un grande grip”.

Inizi un’avventura nuova, in un ambiente famigliare. È già un buon punto di partenza?

“Questo è il mio secondo anno con Althea e di conseguenza ho già conoscenza della squadra, a parte ciò sono convinto che un team italiano porterà freschezza in Honda. Ho visto tanta voglia di lavorare e di contribuire a crescere”.

Un’ultima battuta: adesso si va in Portogallo, quale sarà il passo da compiere?

“A Portimao avrò la stessa moto di Jerez, ovvero quella utilizzata da HRC in occasione della 8 Ore di Suzuka. La SP2 è quella, anche se avrà dei miglioramenti come ad esempio all’impianto frenante e alcune componenti diverse per quanto riguarda l’elettronica. Il lavoro che stiamo facendo sarà utile per la Superbike, dato che stiamo provando tanto materiale, anche se prima della moto devo crescere io. Per certi versi, sono un po’ io il problema”.

 

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