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MotoGP, Lorenzo: "Il futuro? Spero Ducati lavori male, ma so che non accadrà"

Jorge scherza: "Hanno un livello professionale altissimo, come amici gli auguro il meglio, ma come rivali no! Sono certo che raccoglieranno grandi risultati"

MotoGP: Lorenzo: "Il futuro? Spero Ducati lavori male, ma so che non accadrà"

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Jorge Lorenzo, poco prima di rilasciare le sue ultime dichiarazioni da uomo Ducati, è stato accolto nell'hospitality dai tecnici che in questi due anni hanno lavorato nel box assieme al campione spagnolo, raccogliendo grandissime soddisfazioni alternate a momenti molto complicati. Un rapporto tra Ducati e Lorenzo che ha un sapore di incompiuto a Valencia, come ha sottolineato lo stesso spagnolo.

"Sono triste perché avrei voluto vincere il mondiale come ha fatto Stoner nel 2007 - ha sottolineato lo spagnolo -  credo che avremmo avuto il potenziale per farlo, e che se fossimo rimasti assieme ancora avremmo potuto farcela. Credo che se fossi rimasto in questa squadra, sarei stato competitivo sin dalla prima gara nella prossima stagione, ma questo non è stato possibile".

Insomma in questo momento si fanno largo anche i rimpianti per ciò che sarebbe potuto essere e non è stato. 

"Credo che sia stato un matrimonio che ha dato i suoi frutti ad entrambi. Siamo entrambi più forti. Io avrò un gran ricordo a livello umano di tutto il gruppo della Ducati. Nel nostro periodo migliore ho avuto momenti davvero belli ed ho dimostrato a me stesso che con il duro lavoro, con la determinazione, tutto è possibile. Non ho vinto un campionato e la mia vera sfida era quella. Alla fine sono arrivate tre vittorie, e sono state tutte speciali".  

Qual'è la cosa che più ti resterà nel cuore di questi due anni in Ducati?

"Difficile ragionarci, con quello è successo solo un’ora fa. Le sensazioni sono troppo recenti, è stata una gara molto difficile e non sono riuscito ad ottenere un buon risultato per i ragazzi. Questo per la verità mi fa sentire un po’ triste, perché con questa situazione così difficile e traditrice, in ogni momento si poteva cadere e farsi male. Questa è stata la chiave, perché non ho potuto spingere come gli altri. Loro avevano la possibilità di cadere e io non ce l’avevo proprio. Però devo provare a pensare positivo e prendere solo le cose positive di questi due anni, molto intensi, molto difficili. Molto incostanti, soprattutto il secondo anno. Che però ci ha portato risultati molto belli e momenti magnifici".

Alla fine è d'obbligo vedere il bicchiere mezzo pieno.

"Rimane questo, mi rimane la progressione che abbiamo fatto e che ci ha portato a vincere gare ed essere tanto forti in un periodo abbastanza lungo di questo campionato. Mi resterà soprattutto il lavoro fatto con tutto il gruppo per far diventare la GP18 sicuramente la moto più completa della griglia in questo momento. Questo mi fa piacere e mi rende molto orgoglioso. Ci sono stati momenti brutti, non si può negare. Momenti molto difficili, ma questo sicuramente mi permetterà di essere più forte in futuro, almeno dal mio punto di vista. Ma anche per Ducati, per questo grande lavoro che abbiamo fatto sulla moto". 

JORGE LORENZO - VALENCIA

Qual'è stato secondo te il tuo maggior contributo per migliorare la Ducati?

"Credo che loro abbiano scoperto con me alcune aree su cui non avevano mai lavorato troppo prima del mio arrivo e questo mi rende felice. Ma so che Dall’Igna e gli altri ingegneri avrebbero lo stesso risolto certi problemi, perché quando sei così determinato nella tua testa e ti dedichi completamente a quel risultato che vuoi raggiungere, alla fine questo arriva. Mi avrebbe fatto piacere se certi risultati fossero arrivati prima, ma loro sono un bel gruppo e vedrete che in futuro faranno dei grandi risultati. Come oggi".

Questo del 2018 poteva essere un campionato completamente diverso per te. Una competitività mostrata solo a tratti.

"Ho avuto la sfortuna di questo infortunio, che mi ha fatto perdere troppe gare. Onestamente quest’anno è stato peggio dell’anno scorso da un certo punto di vista. Ho fatto anche meno punti, ma sono anche stato molto sfortunato. Se non fossi caduto ad Aragon e a Buriram, avrei corso senza infortunio e magari sarei salito sul podio qualche volta e avrei fatto tanti punti in più. Sono stato sfortunato anche a inizio stagione, con alcune cadute, come Qatar e Jerez".

Anche qui a Valencia non sei apparso al top.

"Anche in quest’ultima gara le cose stavano così così. Non stavo abbastanza bene per poter guidare come avrei fatto, per frenare dove avrei voluto. Se avessi spinto avrei aumentato le mie possibilità di cadere, ma io semplicemente non potevo permettermelo. Per il mio infortunio ci vogliono di solito sette o anche otto settimane per guarire completamente. Io sono alla quinta e ancora non sono al massimo. Ho spinto per tornare velocemente, in Malesia volevo correre ma non ero in grado di farlo. Come avete visto ieri, con l’asciutto adesso riesco a frenare in modo accettabile, e sento che le cose stanno migliorando".

La cosa ti preoccupa in vista dei test?

"Oggi mi sono sentito meglio di ieri e sicuramente molto meglio di venerdì. Domani di certo mi sentirò ancora meglio, ma non credo che sarò al 100%. Ma credo che martedì potrò capire delle cose importanti, mi sento abbastanza bene".

In ogni caso il futuro è dietro l'angolo. Martedì ci sarà la Honda ad aspettarti nel box. Dalla Yamaha alla Honda, passando per Ducati. Tutto in tre anni.

"Mano a mano che mi passerà dalla testa questa brutta gara, mi sentirò più allegro e anche più carico in attesa di questa nuova avventura. Domani inizierò ad abituarmi all’idea e poi mi gusterò questa possibilità che pochi piloti hanno avuto. Correre in pochi anni di per le tre squadre più forti che ci sono in MotoGP".

JORGE LORENZO - VALENCIA

Intanto qui a salutarti ci sono anche i tuoi tecnici attuali, che da domani saranno rivali. Avete costruito un bel rapporto.

"Non mi aspettavo di vederli tutti qui a salutarmi, di solito li vedo nel box e mi ha fatto piacere trovarli qui ad applaudire per me, sono grato. Grazie a tutti ragazzi, è stato un piacere lavorare con tutti voi".

Sarà possibile per te mantenere vive le amicizie anche quando saranno tuoi rivali?

"Ho mantenuto ottimi rapporti di amicizia con tutte le persone con cui ho collaborato in passato. Persone che erano con me in Derbi, in Aprilia e in Yamaha. Lo farò anche in Ducati, con la maggior parte delle persone che hanno lavorato con me. Sono uomini di gran cuore, che mi hanno dato l’appoggio in tutto ciò che ho chiesto. A livello professionale, sono tutti ad altissimo lavoro. Non parlo solo di Gigi, ma anche di tutti gli altri che stanno lavorando a Bologna. Come amici gli auguro il meglio, come rivali non faccio lo stesso! Restare imparziale è impossibile, sono certo che conseguiranno grandi risultati in futuro. Lavorano moltissimo e sono bravissimi".

Insomma, amici ma non troppo!

"Io sono un tipo molto competitivo, spero che non lavorino troppo e che lo facciano male (ride - NDR). Ma so che è impossibile perché lavorano duro, hanno un altissimo livello professionale".

Dovendo scegliere un singolo momento che ti porterai nel cuore, quale sceglieresti?

"Mugello, senza dubbio. Per me è stata davvero speciale la prima vittoria in Italia su una moto italiana. Quasi mi sono sentito italiano. Sono stato fortunato, venivo da un anno e mezzo difficile. Riguardando le immagini di quella vittoria, è stato un momento incredibile". 

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