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Moto2, Marini guarda al 2019: “La nuova moto? Più complicata e simile alla MotoGP”

L'alfiere dello Sky Racing Team VR46 in pole a Valencia: “Dovrò cambiare il mio stile di guida, ma potrò essere più veloce”

Moto2: Marini guarda al 2019: “La nuova moto? Più complicata e simile alla MotoGP”

Nel giorno in cui Valentino Rossi deve fare i conti con una qualifica da dimenticare, per Luca Marini è esattamente l’opposto. Dopo Brno, il pilota di Tavullia centra a Valencia la sua seconda pole stagionale e domani scatterà davanti a tutti nella gara delle 12:20.

“Oggi mi sento sorpreso di questa pole, dato che non me l’aspettavo – ha ammesso l’alfiere dello Sky Racing Team VR46 -  nelle libere non avevo fatto molto bene, invece l’asciutto mi ha regalato fiducia, è stato un segnale. Direi che è andata bene, nonostante nessuno avesse provato con l’assetto d’asciutto”.

Per Marini la stagione giunge al capolinea e non manca un pizzico di rammarico, viste soprattutto le recenti prestazioni.

“Sicuramente mi piacerebbe ci fossero altre gare – ha commentato - però dall’altra parte dovrò operarmi, dato che la spalla continua a darmi fastidio. Mi dispiace dover cambiare tutto dopo quest’anno, dovremo infatti confermare la stessa fiducia anche nel 2019”.

La mente del pilota di Tavullia volge alla prossima stagione, dove Luca ha già avuto modo di provare la nuova moto.

In questo momento è più difficile, ma ha maggiore potenziale – ha spiegato - penso infatti che saremo più veloci. Devo però sottolineare che l’elettronica è molto indietro.  Mi sto parlando di controlli, ma delle possibilità nell’assettare l’erogazione del motore e del freno motore a proprio piacimento attraverso delle mappe che creerà Magneti Marelli, in modo che siano accessibili a tutti”.

Marini entra quindi nel merito della questione.

“Lo stile di guida cambierà, dato che non si adatta a quello mio attuale – ha svelato - mi sembra più una guida caratterizzata da diverse ripartenze, sfruttando soprattutto sull’accelerazione. Direi che avremo delle moto più simili alla MotoGP. Penso sia un aspetto importante, in modo da avvicinarci alle classe regina”.

A quanto pare la Moto2 sembra intenzionata a limare il gap dalla classe regina.

“Dovremo lavorare molto, forse all’inizio non sarà tutto perfetto, però con il trascorrere delle gare andremo nel verso giusto. In Moto2 non hai mai grande lavoro da apportare sulla moto, mentre in MotoGP è completamente diverso. Arrivare più pronti alla classe regina non può che essere utile”.  


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