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MotoGP, Michelin prepara l'antidoto contro il "serpente di Valencia"

Il tracciato spagnolo ricorda un rettile per il suo layout: per la terza volta nella stagione gomme asimmetriche sia all'anteriore che al posteriore

MotoGP: Michelin prepara l'antidoto contro il "serpente di Valencia"

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Valencia, come da tradizione, è l’ultimo appuntamento della stagione e, di conseguenza, l’ultima sfida per i tecnici di Michelin. Una prova da non prendere alla leggera, perché i 4 chilometri del Ricardo Tormo sono ricchi di difficoltà, come di curve.

La pista spagnola è molto particolare e, infatti, per questo appuntamento Michelin mette a disposizione dei piloti gomme asimmetriche anche all’anteriore oltre che al posteriore, cosa che accade in soli 3 tracciati in tutta la stagione. Logicamente è il lato sinistro a essere più duro, considerando che ci sono 9 curve in quel senso contro le 5 a destra.

Tre le mescole tra cui scegliere per le slick (morbida, media e dura) come da regolamento, mentre gli pneumatici da bagnato saranno disponibili in mescola morbida e dura (in questo caso, solo il posteriore con costruzione asimmetrica).

Dopo quattro gare oltreoceano, ci si sente più a proprio agio tornando nella famigliare Europa, anche se siamo molto consapevoli che correre a Valencia, a novembre, rappresenta una grande sfida come altre che abbiamo avuto in questa stagione - sottolinea il responsabile di Michelin Piero Taramasso - Le basse temperature al mattino avranno certamente peso e, quando abbiamo scelto le gomme per questa gara a febbraio, abbiamo individuate le migliori mescole per quelle condizioni e per quando, nel pomeriggio, aria e asfalto si scaldano”.

Il clima non è l'unico problema.

Valencia è uno dei pochi circuiti in cui portiamo gomme asimmetriche sia all’anteriore che al posteriore, perché si passa molto tempi piegati a causa di un disegno del tracciato che ricorsa quello di un serpente - spiega - Questo significa che c’è bisogno di mescole diverse per farvi fronte e offrire ai piloti la fiducia e le prestazioni che chiedono”.

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