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MotoGP, FP3: Vinales vola a Sepang, Marquez 2°

Dopo i due spagnoli di Yamaha ed Honda, la Ducati di Jack Miller. 7° Petrucci, 8° Dovi, 9° Rossi, 10° Iannone. Pirro sulla moto di Lorenzo è 18° con una scivolata 

MotoGP: FP3: Vinales vola a Sepang, Marquez 2°

Terzo e decisivo turno a Sepang per gli assi della MotoGP, impegnati nel definire i passaggi in Q2 per i dieci più veloci ed i restanti del gruppo costretti, invece, alla Q1 che comprende i tempi che vanno dall’undicesimo in poi.

Nella classifica combinata dei cronologici uno scatenato Maverick Vinales mette la sua M1 ufficiale in cima alla lista, confermando quanto fatto vedere in Australia, dove ha vinto una settimana fa: la rivista distribuzione dei pesi, diverse tarature della forcella ed una erogazione motore più congeniale al polso destro del numero 25 ci hanno consegnato il pilota già ammirato all’inizio del 2017, quando si giocava podi e vittorie. Il catalano ha saputo sfruttare meglio dei rivali la gomma Michelin soft montata sulla ruota posteriore della sua Yamaha.

Marc Marquez - secondo - non è rimato a guardare. Sotto gli occhi a mandorla attenti di Takeo Yokoyama (manager responsabile della potente HRC) il sette volte campione voleva siglare il miglior tempo ma la guida di Vinales era più pulita e decisamente meno “disordinata” di quella dello spettacolare numero 93, sempre al limite della caduta.

In palla anche Jack Miller, con la Ducati GP17 del team Pramac. L’australiano è terzo ed entra quindi nella Q2, grazie a pieghe con il gomito che toccava sempre l’asfalto di Sepang e le stesse gomme di Maverick e Marc: media davanti e morbida dietro.

Stavolta Dani Pedrosa ha fatto il... Dani Pedrosa. Quarto crono per il pilota destinato ad un importante ruolo di collaudatore per conto della Casa austriaca KTM.

Alex Rins - quinto - riesce ad essere ancora una volta più veloce di Iannone, compagno di squadra nel team Ecstar con laSuzuki ufficiale. Andrea è l’ultimo a qualificarsi per la Q2, dopo aver fatto lavorare i propri meccanici: una sospensione posteriore inedita ed un diverso settaggio dei leveraggi del forcellone sono stati richiesti per avere maggior motricità in accelerazione nelle prime tre marce.

Prima dell’abruzzese ci sono Johann Zarco (domenica nella sua penultima gara con la Yamaha), Danilo Petrucci con la GP18 dotata di appendici aerodinamiche alloggiate sulla forcella, ed Andrea Dovizioso che, contrariamente agli altri, non ha usato una Michelin morbida al posteriore.

Valentino Rossi è nono nella classifica combinata e, rispetto al compagno di team in vetta, il nove volte iridato è apparso meno composto in sella, con diverse sbavature nella guida della sua M1.

Alvaro Bautista e Franco Morbidelli sono le prime due “vittime” del conteggio dei tempi; sia lo spagnolo che l’italiano sono stati ad un passo dalla Q2, sfiorata per pochi decimi.

Stefan Bradl sostituisce Cal Crutchlow e si difende egregiamente con la Honda LCR, i fratelli Espargarò precedono il padrone di casa Syahrin, discreta la prestazione di Nakagami, diciassettesimo,

Parentesi a parte per Michele Pirro. Portato in Malesia con il “red alert” acceso in caso di forfait di Lorenzo, il campione CIV Superbike è saltato in sella solo stamani, sulla moto lasciata libera dal maiorchino dolorante.

Michele non ha avuto il tempo necessario per abituarsi al cambio di passo richiesto da una competizione ufficiale e le numerose modifiche apportate alla Desmosedici non sono state sfruttate appieno dal 51 che è scivolato innocuamente nella curva 15. Il braccio di ferro vinto da Lorenzo con il team Ducati ha messo in difficoltà proprio Pirro, solitamente molto più veloce dei vari Smith, Abraham, Luthi e Redding. Caduti anche Simeon e Torres, entrambi senza danni fisici.

 

 

 

 

 

 

 

 

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