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MotoGP, Marquez: "I miei salvataggi? Basta non superare i 67°"

Marc scherza a Sepang: "oggi ne ho fatti 4, è un record! Significa che non sono ancora a posto, il favorito in questo momento è Dovizioso"

MotoGP: Marquez: "I miei salvataggi? Basta non superare i 67°"

Oggi ho fatto quattro salvataggi, è un record!”. Marc Marquez scherza su quello che per ogni altro pilota è speciale, mentre per lui è completamente normale: ingannare le leggi della fisica. Il regista della MotoGP ha avuto di che divertirsi riproponendo in ‘heavy rotation’ i replay dello spagnolo che lasciava lunghe righe con la gomma anteriore sull’asfalto.

Ormai queste manovre sono diventate una scienza esatta per Marc: “so perfettamente che se supero i 67 gradi di inclinazione vado a terra”, altrimenti c’è spazio per qualche acrobazia. Così il campione del mondo continua a scherzare: “vincere una gara con quattro salvataggi? Perché no, alla fine perdo appena un paio di decimi alla volta”.

Poi torna serio, perché, battute a parte, sa di non essere nelle condizioni per salire sul gradino più altro del podio.

Questi problemi significano che non sono a posto. Se si corresse oggi, vincerebbe Dovizioso e io potrei lottare per il podio - spiega - Del resto so in quali piste posso attaccare e in quali devo difendermi, Sepang appartiene a questo secondo gruppo”.

Considerando che, quando ha finito la gara, il peggiore risultato dell’anno per Marquez è stato il 3° posto, si capisce che il suo concetto di difesa sia molto particolare.

Naturalmente io arrivo sempre nei GP pensando alla vittoria - sottolinea - L’aspetto positivo di quest’anno è che sono sempre riuscito a lottare per il podio anche in quei circuiti dove ho sofferto”.

Ha anche una spiegazione sulle difficoltà incontrate oggi. Difficoltà per modo di dire, perché lo spagnolo della Honda ha comunque terminato al 3° posto la prima giornata di prove.

Sono stato l’unico a usare la gomma dura all’anteriore - dice - Oggi era caldo, ma non come al solito a Sepang e probabilmente quella mescola non funzionava bene. Infatti, appena ho montato la media mi sono trovato subito meglio e sono riuscito a fare un buon tempo”.

Ma non basta.

Assolutamente - conferma - Bisogna continuare a lavorare, domani l’obiettivo non è tanto migliorare la mia velocità ma riuscire a tenerla in un altro modo”.

L’ultima battuta è sul miglior tempo di Rins.

Non mi ha sorpreso, e lo stesso vale per Rossi e la Yamaha, che sembra avere fatto un altro passo in avanti - spiega - Per me la Suzuki è una moto in grado di lottare per il campionato, vedendola in pista ha una grandi agilità e velocità a centro curva e un buona accelerazione, mentre il punto debole è la velocità massima. Penso che il bello della MotoGP attuale sia il fatto di avere quattro moto diverse a un livello molto simile fra di loro”.

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