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MotoGP, Rossi e Ducati, per godere bisogna accontentarsi

La Rossa può ancora puntare ai titoli costruttori e squadre, per Valentino c'è il 3° posto in campionato e il sogno di una vittoria

MotoGP: Rossi e Ducati, per godere bisogna accontentarsi

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Motegi per Marc Marquez rappresenta il primo di quattro match point utili per mettere nella propria bacheca il titolo mondiale. Per lo spagnolo, forte di 77 punti di vantaggio su Dovizioso e 99 su Rossi (gli unici piloti ancora matematicamente in corsa) la 7ª corona è poco più di una formalità. Qui potete scoprire le varie combinazioni che gli permetterebbero di laurearsi campione già a Motegi, ma la MotoGP non perderà di interesse quando avrà deciso il suo padrone.

DUCATI E IL PIANO B - Anche se sono considerati ‘premi minori’, la lotta per i titoli costruttori e squadre sono ancora aperti. Non hanno sicuramente lo stesso valore di quello piloti, ma a Borgo Panigale sarebbero comunque contenti di portarli a casa. Ducati è ancora in gioco su entrambi i fronti, ma per riuscire a soffiare i due titoli alla Honda servirà… gioco di squadra.

Nella classifica costruttori le Rosse devono guadagnare 33 punti in 4 gare alla Casa giapponese, ne serve uno in più in quella riservata alle squadre. Significa che non basterà che Dovizioso o Lorenzo arrivino davanti a Marquez ma che, in qualche occasione, lo facciano entrambi. Quest’anno la doppietta è riuscita alle Ducati al Mugello e a Brno, quindi l’impresa non è facile, ma neppure impossibile, anche se Phillip Island è uno di quei GP da bollino rosso, nel senso che storicamente in Australia sono stati dolori.

C’è poi un altro risultato che a Dall’Igna farebbe molto piacere: quello di vincere più gare della Honda. Per ora la Casa giapponese è in vantaggio con 8 successi (7 di Marquez e uno di Crutchlow) contro i 6 di Ducati (equamente ripartiti tra Jorge e Andrea). Qui la sfida è dura perché sulla carta i 4 circuiti rimanenti danno le due moto in parità: Motegi e Sepang sono per la Ducati, Phillip Island e Valencia per la Honda. La Desmosedici in versione 2018 ha però già dimostrato di sapere ribaltare i pronostici, dovrà ripetersi.

YAMAHA: 4 BERSAGLI PER UN CENTRO - Yamaha non è fuori dai giochi per gli altri titoli (nella classifica squadre è a 6 punti da Ducati), ma a Iwata si accontenterebbero - si fa per dire - di una vittoria. Il digiuno da record della M1 (24 GP in bianco) è risaputo e sia Valentino che Vinales vorrebbero mettere nel dimenticatoio questa stagione facendo almeno per una volta quei tre scalini che sembrano maledetti.

Prima di Buriram, nessuno avrebbe scommesso sulla buona riuscita di questo progetto ma adesso una (seppur piccola) speranza esiste. Tra dire e il fare c’è però di mezzo il mare e sia Rossi che Maverick dovranno rimboccarsi le maniche se vorranno veramente sfatare il tabù. Servirebbe anche qualche aiuto dal Giappone, ma non sarebbe un grosso problema tentare l’azzardo di qualche novità nel finale di stagione. Una pista amica sarebbe poi l’ultimo ingrediente.

In verità c’è anche il terzo posto nel campionato piloti da aggiudicarsi. Il Dottore ha poche speranze di recuperare i 22 punti che lo separano da Dovizioso, ma ha un discreto vantaggio sui più diretti inseguitori: 26 punti su Vinales e 42 su Lorenzo. Di questi tempi, la medaglia di bronzo è comunque pregiata.

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