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SBK, FP2: Rea rimette le cose a posto e torna leader a El Villicum

Johnny batte il turco Razgatlioglu nel finale, terza la R1 di Alex Lowes, 4° Savadori su RSV4, 5° Davies con la Ducati, 6° Gagne su Honda. 7° Melandri

SBK: FP2: Rea rimette le cose a posto e torna leader a El Villicum

I piloti iniziano a capire i segreti della pista di Villicum, la vera novità targata Superbike 2018, in Argentina per la prima volta nella sua storia iniziata nel 1988,

Definito all’unanimità un tracciato divertente e selettivo, è servito l’intervento dei marshall per ripristinare le condizioni di sicurezza necessarie: la rottura della R6 di Sandro Cortese aveva sporcato la pista di olio e la Direzione Gara ha ritardato la seconda sessione di libere della giornata.

Stava andando forte il turco Toprak Razgatlioglu, tanto da comandare la sessione con la sua Ninja Puccetti sino a pochi secondi dal termine, quando il “solito” Jonathan Rea ha piazzato la micidiale zampata che gli ha garantito la leadership ed il crono di 1'41”794, condito da una velocità massima di 305 chilometri orari; il team Provec - come tutti gli altri - non può disporre di alcun riferimento o dato inerente a Villicum, l’esperienza degli uomini Kawasaki e la manetta del Campione hanno fatto ancora una volta la differenza, infatti, è stato l'unico ad abbattere il muro del minuto e quarantadue.

Se il turco numero 54 ha rimediato 338 millesimi di gap, Alex Lowes sfiora i quattro decimi; dopo aver messo il proprio nome in cima alla lista delle FP1, l’inglese Yamaha chiude con il terzo tempo, prima della RSV4 di Lorenzo Savadori che ancora non ha annunciato dove e con chi correrà l’anno prossimo.

Chaz Davies avrà la Panigale V4 ed Alvaro Bautista nel medesimo garage Aruba; la Ducati numero 7 è quinta, con il gallese che vuole regalare alla bicilindrica almeno un’altra vittoria da qui al Qatar.

È andato bene Jake Gagne, sesto con la Honda Fireblade SP2. L’americano non verrà confermato dal team Red Bull, alla caccia della seconda guida 2019: Camier resterà al suo posto, nel frattempo Leon ha finito il turno dodicesimo.

Settimo Marco Melandri, altro top rider con il punto di domanda stampato sulla schiena: “con chi correrai?”. Voci insistenti lo danno nel team GRT, con una Yamaha R1, altre con Althea Racing. Una cosa è certa: questo campionato ha bisogno di un pilota di valore come è il ravennate.

Laverty, ottavo, ha la seconda Aprilia nella lista, anche l’irlandese deve definire il proprio futuro agonistico; Eugene ha diverse offerte provenienti dalla Supersport ma sa che potrebbe fare ancora molto bene con le 1000.

Xavi Fores lascerà il team Barni, nono a fine sessione; dopo lo spagnolo, il pilota di casa Tati Mercado che ha tutte, ma proprio tutte le telecamere puntate sulla sua Kawasaki Orelac.

L’olandese Michael Van Der Mark sta prendendo le misure alla pista, il team Crescent lavora sulla R1 ufficiale numero 60, per garantire una guida pulita e scorrevole nella parte centrale del circuito. La BMW di Baz è tredicesima, non bene Tom Sykes, quattordicesimo con la seconda moto Provec; se guardiamo dove si trovi Rea, per il numero 66 è obbligatorio risalire presto la china. Dopo di lui debuttanti quali Marino, Scheib e Ruiu, con Smrz e Ramos appartenenti a due squadre indipendenti.

 

 

 

 

 

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