Le facce in Yamaha sono più distese dopo il GP di Buriram, il podio di Vinales e il 4° posto di Rossi, arrivati vicinissimi a Dovizioso e Marquez, sono risultati che permettono di iniziare a vedere una luce in fondo al tunnel. I problemi non sono scomparsi, ma almeno i musi lunghi hanno lasciato spazio a qualche sorriso.
“È una grande differenza rispetto agli ultimi tempi, così è divertente venire alle gare perché ti svegli al mattino e pensi che se sei bravo puoi stare davanti nei turni di libere, partire dalla prima fila e giocarti il podio - dice Valentino - Soprattutto il distacco dai primi non è stato grande come ad Aragon, a Misano o in Austria, in quelle occasioni avevamo preso 15 secondi, che significa non vedere nemmeno i migliori. Oggi ne abbiamo preso uno, almeno è più divertente”.
Il Dottore però è anche consapevole di un rischio, perché in questo momento ci si può lasciare prendere dall’entusiasmo e pensare che il peggio sia passato. Rossi non vuole correrlo e avverte i vertici di Yamaha del pericolo.
“Accontentarsi, secondo me, è una mentalità perdente - afferma - A volte i nostri ingegneri sono contenti per un giro veloce di Maverick nei test, pensano che tutto vada bene. Se io facessi il loro lavoro, analizzerei i risultati della seconda parte di stagione un po’ più a fondo e non sarei felice per un giro veloce o per una partenza in prima fila”.
In altre parole, il cammino è solo all’inizio e prima di arrivare in cima manca molto.
“Io sto spingendo tanto e si incomincia a vedere qualcosa” ammette.
Anche a Buriram, un GP che Valentino può archiviare con soddisfazione anche se è mancata la ciliegina sulla torta.
“Da un parte mi dispiace non essere salito sul podio ed essere stato battuto da Maverick, che è stato più bravo - riconosce - Dall’altra abbiamo vissuto un fine settimana positivo, mi aspettavo di soffrire di più”.
E infatti giovedì, arrivato in circuito, Valentino sembrava amareggiato, se non quasi sfiduciato.
“Il GP di Aragon era stato molto difficile, ma non sono arrivato qui sfiduciato - corregge - Però a volte devi essere bravo a rivedere i tuoi obiettivi, perché in certe situazioni non puoi partire da casa pensando di salire sul podio, ma di fare il massimo per arrivare 6°. Invece è andata meglio”.
Molto meglio. il Dottore si è tolto la soddisfazione di guidare la gara per qualche giro e ha potuto avere una poltrona in prima fila per gustarsi il duello fra Andrea e Marc.
“In queste gare Dovizioso e Marquez stanno andando veramente forte, non è un finale di campionato in cui si risparmino - osserva - È stata una grande sofferenza vederli da così vicino ma non potere fare un po’ di casino con loro. Penso sia stato un bello spettacolo, ma io ero impegnato a cercare di portare l’ultimo attacco a Vinales. Ho provato a tirare la staccata all’ultima curva ma ero troppo lontano”.
In compenso ha potuto festeggiare i podi dei suoi allievi: Bagnaia e Marini in Moto2, Foggia in Moto3.
“Vero, ma sono molto dispiaciuto per quanto successo a Bezzecchi, Bastianini lo ha steso e gli ha fatto perdere molti punti. Marco non lo meritava, ma sono cose che capitano - dice - In Moto2, invece, ho quasi pianto. Vedere Pecco fare una gara del genere, e soprattutto la rimonta di mio fratello, è stato bellissimo. Per fare meglio di così avrebbero dovuto vincere entrambi - scherza - Penso che oggi Luca, se avesse giocato un po’ meglio le sue carte, avrebbe potuto vincere, gli manca ancora un pochino ma può farcela”.