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MotoGP, Rossi e Yamaha, un matrimonio che scricchiola

Poche illusioni per Valentino alla vigilia del GP della Tailandia: "una pista non fantastica per la M1 e test non buoni in inverno"

MotoGP: Rossi e Yamaha, un matrimonio che scricchiola

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È difficile tenere duro per Valentino e la sua faccia, nella conferenza inaugurale del GP di Tailandia, dice tutto quello non esce dalle sue labbra. Difficile crearsi aspettative a Buriram, un circuito che mescola lunghi rettilinei a curve lente, una combinazione particolarmente indigesta per la Yamaha.

Sulla carta sarà dura perché non è certo una pista fantastica per la M1, ma ci proverò” ha detto. E ancora: “non avevo fatto dei test meravigliosi in inverno, inoltre siamo in un momento difficile e bisogna rimanere concentrati”.

Non sono le dichiarazioni di un pilota che aveva iniziato la stagione per lottare per il titolo e si è ritrovato a non riuscire neppure a combattere per la vittoria di una gara. Nei mesi scorsi il Dottore si era arrabbiato, aveva battuto i pugni sul tavolo ma da Iwata non sono arrivate le risposte che si aspettava.

Nessuno dice che la M1 sia diventata in pochi mesi un ferro vecchio, ma se è da 23 GP che non vince (nella classe regina record negativo assoluto di cui nessuno va fiero) significa che qualcosa non è andato per il verso giusto. Così Rossi deve arrendersi all’idea che c’è una grande probabilità di non salire nemmeno una volta sul gradino più alto del podio in questa stagione.

Una cosa del genere non gli capitava dai tempi della Ducati, ma quello era stato un matrimonio tanto affascinante sulla carta quanto terribile in pista. La Yamaha è tutt’altro: è stata l’ancora di salvezza per tornare alla vittoria, è stata la compagna a cui ha giurato amore fino a che il ritiro non li separi.

Quando Valentino, a inizio anno, ha firmato il contratto che li lega fino al 2020 non credeva che sarebbe stata proprio lei ad abbandonarlo. “Avrei firmato ugualmente sapendo le difficoltà? Inutile chiederselo, ormai è fatta” aveva scacciato l’idea a domanda diretta qualche settimana fa. Se il passato non si può cambiare, il futuro è però fosco e andare avanti in questo modo per altri due anni metterebbe in crisi chiunque, figurarsi chi ha un curriculum come quello del Dottore e ancora poco tempo per togliersi qualche soddisfazione.

C’è il terzo posto in campionato, è un bel risultato considerando la velocità che abbiamo dimostrato. Ho 29 punti di vantaggio su Vinales, ma anche su Lorenzo e in questo momento Jorge è molto forte. Sarà molto difficile mantenere la posizione, devo provarci e vedere cosa accadrà” riflette.

Trovare in questo momento una motivazione per lui è come cavare sangue da una rapa, o da qualsiasi altra verdura sia in voga in Tailandia. Per il momento Rossi è riuscito a tenere botta, ma quando si stuferà?

La Yamaha ha dimostrato di volerlo tenendolo per altri due anni, ma le premesse erano molto diverse. Il rischio è quello che prima o poi il Dottore perda definitivamente la pazienza, perché per lui correre in moto significa divertirsi e divertirsi significa vincere, o almeno provarci.

Il caldo e la pioggia possono essere un problema, speriamo in una gara asciutta” non sono le dichiarazioni che ti aspetti di sentire da un Valentino, campione indiscusso della comunicazione, alla vigilia di una gara.

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