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MotoGP, FP1: Poker Ducati ad Aragon, l'Asso è Dovizioso

Alle spalle del forlivese Petrucci, poi Miller e Lorenzo, 5° Vinales, seguito da Marquez, Rossi e Zarco, nella top ten anche Crutchlow e Iannone

MotoGP: FP1: Poker Ducati ad Aragon, l'Asso è Dovizioso

È solo venerdì mattina, ma il segnale non può passare certo inosservato. Già, perché nel turno inaugurale della classe regina troviamo ben quattro Ducati davanti a tutti. E pensare che ad Aragon la Rossa non vince dal 2010 con Casey Stoner, adesso invece sembrano esserci tutti i presupposti per mettere fine al digiuno.

Il principale indiziato non può che essere Andrea Dovizioso, autore del riferimento in 1’48”020. La sua GP18 sembra infatti volare al Motorland, nonostante la scorrevolezza della pista favorisca poco le qualità del portacolori di Borgo Panigale. Alle sue spalle si inserisce Danilo Petrucci, in ritardo di soli 190 millesimi dal connazionale. Entrambi i piloti hanno sfruttato lo pneumatico nuovo nel finale, a differenza di Jack Miller e Jorge Lorenzo, che li seguono a oltre mezzo secondo di distacco. A separare il pilota australiano dal maiorchino sono soli diciassette millesimi, a conferma quindi del grande equilibrio tra le due Rosse.

Il tema principale sono però le gomme, come svelato ieri da Dovizioso, dal momento che tutti i piloti Ducati hanno scelto l’opzione dura al posteriore, mentre Marc Marquez si è affidato alla media, prendendo quindi una strada diversa rispetto al solito, dove lo vediamo in azione con la hard. Il 93 della Honda archivia la FP1 con il sesto tempo e un distacco di oltre sette decimi dalla vetta. Non scordiamoci però che Marc ha lavorato per tutto il turno con lo stesso pneumatico, svolgendo ben diciannove giri, senza cambiarlo.

A precedere il sei volte iridato di un solo millesimo è Maverick Vinales, mentre settimo crono per Valentino Rossi, in rimonta nel finale dopo una prima parte di sessione in ombra. Il Dottore ha utilizzato la soluzione media al posteriore a differenza della soft del compagno, evitando poi di montare nel finale la nuova, proprio come Johann Zarco, staccato di soli 45 millesimi.       

Nelle prime dieci posizioni c’è anche spazio per la Honda di Cal Crutchlow (+1.108), autore del nono tempo, seguito dalla coppia Suzuki formata da Andrea Iannone e Alex Rins. Poi la KTM di Pol Espargarò e l’Aprilia del fratello Aleix, chiamata a fare i conti con un gap che supera il secondo e mezzo. Nelle retrovie Dani Pedrosa, soltanto diciottesimo, mentre 21° Simeon, che ha visto la propria Ducati andare in fumo a due minuti dal termine del turno. 22° Morbidelli, chiude la classifica il debuttante Torres.

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