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SBK, Portimao: come essere sulle montagne russe

La pista è mediamente impegnativa per i tecnici Brembo, i piloti chiamati a esercitare mezzo quintale di peso sulle pinze a ogni giro

SBK: Portimao: come essere sulle montagne russe

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Semaforo verde nel fine settimana per la Superbike, di nuovo in azione a Portimao dopo oltre due mesi di vacanza. Un appuntamento fisso per le derivate quello in terra portoghese, con l’unica eccezione del 2016, quando l’organizzatore preferì Monza, per poi essere cancellata ad inizio estate.

Disegnata da Ricardo Pina, la pista di Algarve è stata equiparata alle montagne russe per i continui saliscendi che la caratterizzano: in salita si raggiunge una pendenza massima del 6%, in discesa del 12%, mentre l’inclinazione trasversale tocca in alcuni punti l’8%.

Il tracciato presenta elementi di ogni tipo, dal rettilineo principale di 970 metri a tornanti da 60 km/h passando per curve con raggio di 160 metri e improvvisi cambi di direzione. La vicinanza con l’Oceano Atlantico e l’assenza di frenate impegnative una in fila all’altra consentono di evitare il surriscaldamento dei freni.

Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con 16 piloti del Mondiale Superbike, l’Autódromo Internacional do Algarve è un circuito mediamente impegnativo per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, identico alla pista di Losail che chiuderà il campionato.

L’impegno dei freni durante il GP

Nonostante la presenza di 15 curve, ogni giro i piloti del Mondiale Superbike utilizzano i freni 10 volte per un totale di poco inferiore ai 29 secondi. L’impianto frenante è in azione per il 28 per cento del tempo della gara.

Fatta eccezione per la prima frenata dopo il traguardo, l’unica effettuata partendo da una velocità superiore ai 300 km/h, tutte le altre presentano decelerazioni massime comprese fra 0,8 g e 1,3 g. La decelerazione media della pista è di 1,12 g ma il valore inganna perché nella prima metà della pista risulta di 1,2 g mentre nella seconda la media scende a 1 g.

Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore è di poco inferiore ai 9 quintali e mezzo: ogni giro quindi ciascun pilota è chiamato ad uno sforzo di circa mezzo quintale.

Le frenate più impegnative

Delle 10 frenate dell’Autódromo Internacional do Algarve solo una è considerata altamente impegnativa per i freni, 8 sono di media difficoltà e la restante è light.

La più impegnativa in assoluto è la prima curva dopo il traguardo. Il rettilineo di quasi un chilometro che la precede permette alle Superbike di raggiungere i 305 km/h: in cima alla cresta i piloti iniziano a frenare, toccando gli 1,5 di decelerazione, e continuano a farlo per 3,9 secondi durante i quali percorrono 221 metri per poi entrare in curva a 119 km/h.

Da record per il Mondiale Superbike sono sia il carico sulla leva del freno che la pressione del liquido Brembo nell’impianto frenante in questo punto: 6,7 kg il primo, 14,3 bar il secondo. In MotoGP, invece, complice l’adozione dei freni in carbonio il carico massimo è di 8,1 kg mentre la pressione del liquido freno Brembo HTC 64T tocca un picco di 14 bar, valori registrati all’ultima curva di Aragon.

In termini temporali, invece, la frenata più lunga dell’Autódromo Internacional do Algarve è quella alla curva 5, un tornante in discesa da seconda marcia: da 235 km/h a 78 km/h in 4,4 secondi con 4,8 kg di carico sulla leva e 1,3 g di decelerazione.

Altre 3 curve richiedono spazi di frenata superiori ai 100 metri: la curva 10, la 13 e la 15. La più lenta del terzetto, sia come velocità antecedente la frenata che al termine della stessa, è la curva 13 ed è anche la più dura per pilota e impianto frenante: 1,2 g di decelerazione, 5,3 kg di carico sulla leva e 11,3 bar di pressione del liquido freno.

Prestazioni Brembo

Le moto con freni Brembo sono imbattute all’Autódromo Internacional do Algarve: tutte e 18 le gare del Campionato del Mondo Superbike disputate su questa pista sono infatti state vinte da moto con freni italiani. Un dominio eccezionale, anche perché ottenuto con quasi tutte le Case Costruttrici: 6 vittorie per Kawasaki, 4 vittorie a testa per Aprilia e Ducati, 2 successi di Yamaha e un trionfo ciascuno per Bmw e Honda. Tra i piloti svetta Jonathan Rea con 5 vittorie mentre Chaz Davies è ancora a secco.

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