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SBK, Rea ha ancora fame: Portimao mi stuzzica l'appetito

Il cannibale, recordman nel test portoghese di agosto, ha le idee chiare: "voglio l'ennesima doppietta". In dubbio Sykes dopo l'intervento chirurgico: "prima proverò, poi aumenterò la mia velocità"

SBK: Rea ha ancora fame: Portimao mi stuzzica l'appetito

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Il team KRT è pronto al ritorno in pista nel tracciato portoghese di Portimao, sede degli ultimi test estivi, dove Jonathan Rea ha stabilito il nuovo primato sul giro e Tom Sykes, invece, è stato costretto a riposare a causa dell’infortunio rimediato in allenamento.

Il cannibale nordirlandese ha ancora fame di vittoria e, oltretutto, il podio conquistato alla 8 Ore di Suzuka ha ulteriormente motivato il tre volte iridato Kawasaki, desideroso di aggiungere nell’Algarve l’ennesima doppietta della stagione, esattamente come fece lo scorso anno, quando dominò entrambe le manche.

Con quasi 100 punti di vantaggio nel primo degli inseguitori - Chaz Davies, recentemente infortunato - ed ancora 200 da assegnare tra Portogallo, Francia, Argentina e Qatar, Johnny vuole aggiungere ai 5 successi ottenuti a Portimao altre due vittorie al suo ricchissimo palmares:la pista portoghese mi piace tantissimo - ha dichiarato il numero 1 - infatti, mi sento davvero entusiasta di tornare a correre lì. La pausa estiva è stata molto lunga, ma il test di qualche settimana fa mi ha aiutato a stuzzicare l’appetito”.

Come detto, la fame del campione non è placata: “nei due giorni abbiamo svolto un ottimo lavoro - continua - provando diversi telai della nostra Ninja ZX-10RR ed alcune coperture portate dalla Pirelli. Nel weekend di gare ci concentreremo sulla ricerca del set up ottimale, la Casa ci supporta tantissimo ed il mio obiettivo è chiaro: siglare una doppietta”.

In dubbio l’inglese Sykes, anch’egli già vincitore in Portogallo, che ha anche un cattivo ricordo datato 2017: lo scorso anno Tom si fece male in prova, con la sua Kawasaki in fiamme dopo il brutto volo.

Il numero 66 proverà a girare nelle prove libere, per capire se la forma fisica dopo l’intervento chirurgico di poche settimane fa è tornata ai livelli richiesti dalla competizione: “il mio team, i medici ed il gruppo di lavoro che mi segue mi ha aiutato tantissimo durante la fase di recupero - ha spiegato Sykes - infatti, nonostante occorrano sei settimane per guarire da un infortunio del genere, io dopo quattro sono riuscito ad uscire in bicicletta ed allenarmi. Devo dire che la situazione non è poi così male, e non vedo l’ora di saltare in moto e dare gas. Nei primi giri di pista farò in modo che il mio corpo e la mia caviglia arrivino pronti all’azione, poi incrementerò la mia velocità alla guida”.

 

 

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