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Moto3, Di Giannantonio: il futuro? Gresini mi ha fatto una specie di ricatto

"Mi ha detto se non avessi firmato un foglio in bianco non avrei fatto il salto di categoria che voglio. Ero al limite, il podio va bene"

Moto3: Di Giannantonio: il futuro? Gresini mi ha fatto una specie di ricatto

Un altro podio ed un passo avanti in classifica. Una giornata molto positiva in superfice per Fabio Di Giannantonio, che in realtà deve anche risolvere la complicata questione riguardante il suo futuro. Già perché il rapporto con il suo team manager Fausto Gresini si è recentemente incrinato, a causa di un nodo contrattuale (il contratto tra i due prevede un altro anno insieme) unito alla volontà del romano di salire in Moto2.

“Fausto non mi sta dando una grande mano – spiega Fabio – perché i bellissimi progetti in programma si sono polverizzati per un foglio di carta. Mi ha fatto un po’ un ricatto, dato che se non firmavo un foglio un po' in bianco non avrei fatto il salto di categoria. Siamo due professionisti e quindi mi aspettavo un accordo più professionale che non è arrivato: è un peccato perché dopo questa cosa mi ha detto che avrei fatto la Moto3 a tutti i costi ma io non la voglio fare perché mi sento pronto per il salto sia fisicamente che per i risultati. Peccato come si è messa la situazione ma ora ne usciremo”.

Venendo alla gara Fabio può come detto sorridere, e la soddisfazione (almeno per ora) supera il rammarico per non aver raccolto di più

“Dall’inizio della gara ho spinto tanto ed ho fatto fatica a prendere ritmo, dato che con il caldo la moto tende sempre a muoversi togliendomi fiducia. Dopo quattro o cinque giri ho raggiunto i primi, ed ho capito che occorreva iniziare un po’ a scompigliare le carte per rallentare il ritmo. Sul finale volevo davvero vincere ma sul dritto la moto di Dalla Porta era più veloce, al carro ero distante così ho provato all’ultima curva ma serviva stringerla un po’ di più per riuscirci, cosa impossibile. In ogni caso sono contento, il podio va bene”

Il 21 ha regalato spettacolo in alcuni frangenti, con staccate al limite e sorpassi decisi

“Al carro sono arrivato “Allegro” diciamo (ride ndr). Ero un po’ al limite ma come un po’tutti credo visto il grande passo che abbiamo tenuto, specie all’inizio. Volevo provare a rompere il ritmo perché purtroppo pago troppo la differenza di velocità sul dritto, e spesso devo fare anche qualche manovra aggressiva per difendermi. Siamo piloti del resto e per vincere si fanno anche queste cose”.

Un piazzamento che regala un ottimo passo avanti in classifica, complice ovviamente anche la caduta del precedente leader Bezzecchi: “Sono felice di questo passo avanti, anche se una posizione più avanti avrebbe senza dubbio aiutato. Questa era una pista dove poter attaccare, come lo devono essere anche tutte le altre da qui alla fine del campionato”.

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