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MotoGP, Lorenzo: a Ducati è mancata la fiducia in me

"Io ero il primo a volere far bene, ma forse abbiamo sottovalutato la difficoltà di passare da Yamaha ad una moto speciale come questa"

MotoGP: Lorenzo: a Ducati è mancata la fiducia in me

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Il martello di Jorge Lorenzo colpisce ancora. Si tratta infatti di una vera martellata il tempo fatto segnare dal 99 in qualifica, che manco a dirlo sgretola la precedente best pole (sempre griffata Lorenzo) e gli permetterà di scattare dalla prima casella per la terza volta in stagione, in una pista dove la pole acquisisce ancor più importanza viste le difficoltà nel sorpasso “Essere in pole ovviamente aiuta - apre Jorge - ma è più uno svantaggio per chi deve recuperare rispetto che un vantaggio per me. Essere stati qui un mese fa per i test ha aiutato e la pista rispetto a ieri è migliorata tanto. Oggi avevo una buona confidenza, un po’ meno aderenza rispetto a quel giorno compensata però dalla temperatura minore. Inoltre ho migliorato alcuni dettagli, ad esempio nel curvone dove perdevo rispetto agli altri piloti Ducati, riuscendo a togliere tre decimi dal tempo dei test"

Una pole arrivata con due giri incredibili, con in mezzo attimi di concitazione per la scelta dello pneumatico corretto

“E’ stata una situazione normale per come è fatto Lorenzo (sorride ndr). Abbiamo avuto alcune sessioni in cui abbiamo girato poco come stamattina così avevamo più gomme del solito. Abbiamo scelto una strategia con tre tentativi; era previsto l’uso della morbida nel secondo tentativo, ma trovandomi meglio con la soffice rispetto alla media ho cambiato i piani scegliendo la soffice anche per il terzo”.

La crescita di Jorge in sella alla Ducati continua a ritmo incessante, e sembra oramai essere arrivata a compimento.

“Quando ho vinto al Mugello ed a Barcellona non era ancora al top, c’erano alcuni aspetti da migliorare. Ho potuto fare qualche altro passo avanti per guidare la Ducati, moto che si guida in maniera speciale ma che una volta capita può essere sfruttata nei suoi punti forti come oggi”.

Inutile dire che in Ducati non possono che crescere i rimpianti per aver perso Lorenzo, così come Jorge potrà rimpiangere la Desmosedici pur essendo conscio del comportamento tenuto da Ducati

"Penso che si sia un po’ dimenticato ciò che ho fatto nel passato a causa dei cattivi risultati che stavo ottenendo, così era difficile confidare in Lorenzo. Hanno preferito optare per un’altra strada ma da lì le cose sono andate meglio; non posso dire nulla di negativo sul team tranne questa mancanza di fiducia nei momenti duri, mi hanno sempre trattato benissimo ed è una grande famiglia. Mi sentirò sempre un po’ ducatista anche se sarò in un’altra squadra forte che spero mi porti tanti successi”.

Jorge approfondisce la questione, confermando tutto il suo impegno nel cercare di essere veloce in sella alla Ducati

"Io ero il primo ovviamente che voleva fare bene, ma forse abbiamo sottovalutato la difficoltà di passare da Yamaha ad una moto speciale come la Ducati, che si guida senza inclinazione e con la quale non riuscivo ad aprire il gas in uscita. Non solo il pilota deve cambiare stile ma anche la moto di deve venire incontro con dei nuovi pezzi; oggi è difficile in MotoGP passare da una moto all’altra. Mi sentirò sempre un po’ ducatista anche se sarò in un’altra squadra forte che spero mi porti tanti successi". 

Parlando della gara, il maiorchino entra ovviamente nel novero dei favoriti, potendo così vincere entrambe le gare italiane

“Potrei fare il “Doblete”, come quando nel calcio vinci il campionato e la coppa nazionale. Non mi motiva particolarmente il fatto di essere in Italia, ma se ci sono due gare alle quali Ducati tiene maggiormente sono le italiane. Favorito? Non saprei, se abbiamo qualcosa in più degli altri si tratta di poco. Credo che durante la gara il gruppo di testa diminuirà progressivamente, dato che chi non ha il passo dei migliori dovrà stressare le gomme eccessivamente. Vedremo perché sarà una gara lunga e con tanto calore, dove le strategie e le gomme saranno importanti”.

In tutto ciò sono fondamentali ovviamente le gomme e la strategia, che anche per il maiorchino restano ancora un mistero da decifrare

“Devo decidere la strategia corretta. Per scappare dai tre o quattro piloti che hanno il miglior ritmo potresti stressare le gomme e pagarlo sul finale, con le Bridgestone sarebbe un’altra storia ma con le Michelin sono cose da tenere in conto. Abbiamo il warm up per provare e decidere tra la gomma morbida e la media; se vediamo che l’aderenza è buona e che la gomma resiste bene possiamo pensare di spingere subito. Nascondere la mia scelta di gomme a Dovizioso? Non penso, in Ducati le informazioni sono libere, inoltre ogni pilota ha il suo stile di guida e da questo dipenderà tutto”.La strategia attuata in Austria ha dei pro e dei contro: se tiri dall’inizio potresti stancare te e le gomme, se non lo fai rischi di trovarti un folto gruppo con cui dover lottare". 

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