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MotoGP, Lorenzo & Dovi, furie rosse sull'infido asfalto di Silverstone

Il maiorchino centra la pole davanti al compagno, 3° Zarco seguito da Crutchlow e Marquez, pasticcio in casa Yamaha con Rossi 12°

MotoGP: Lorenzo & Dovi, furie rosse sull'infido asfalto di Silverstone

Silverstone è come sempre un’incognita e anche oggi il copione è stato rispettato in pieno. Tra piogge improvvise, cadute e continui rinvii non è mancato davvero nulla in un pomeriggio tra i più tribolati di sempre. Già, perché l’acqua che si è abbattuta sul tracciato britannico in occasione della FP4 ha visto lo sfortunato Tito Rabat cadere a terra per poi essere centrato dalla moto di Franco Morbidelli.

Un infortunio pesante per lo spagnolo, che ha rimediato la frattura di tibia, perone e femore, tanto da essere trasportato in elicottero al vicino ospedale di Coventry. La mancanza di un secondo mezzo di soccorso aereo, ha costretto quindi la direzione gara ha rimandare l’inizio della Q2. Inizialmente la partenza era in programma per le 14:35 locali, poi è slittata alle 15:30. Tutti quindi dentro ai box ad aspettare con un occhio rivolto al cielo e l’altro alla pista, nella speranza di capire quale fosse lo stato del tracciato.

In condizioni miste e tutt’altro che semplici da decifrare, la maggiore parte dei piloti si è affidata alla media rain. Una scelta che ha dato ragione soprattutto a Jorge Lorenzo, autore di una pazza pole. All’ultimo tentativo il maiorchino ha messo tutti in riga, tirando fuori dal cilindro il tempo 2’10”155: “Oggi sono riuscito a essere competitivo in queste condizioni – ha detto il 99 - in qualche giro ho voluto rallentare per gestire le gomme per la fine e posso dire di essere molto entusiasta per questo risultato. Ovviamente dovremo fare molta attenzione in caso di gara bagnata domani”.

A mettere in discussione la pole dello spagnolo ci ha provato Andrea Dovizioso, ma per soli 159 millesimi il forlivese si è dovuto accontentare del secondo posto: “È importante essere davanti  - ha detto Andrea - siamo veloci sull’asciutto, mentre l’acqua resta un punto interrogativo. Purtroppo oggi siamo stati a lungo fermi nel box e non è stato semplice tornare in pista e spingere”.

Ducati a parte, la notizia di giornata è che dopo cinque gare in prima fila non ci sarà una Honda. Già, perché Marc Marquez (+0.928) non ha saputo fare meglio del quinto crono alle spalle di Cal Crutchlow, incassando quasi un secondo da Lorenzo. Il 93 è rimasto in pista per tutto il turno con la stessa gomma e solo sul finale è riuscito a limare qualche decimo. A far compagnia alle due Rosse c’è quindi la Yamaha di Johann Zarco (+0.284). È quella del francese la M1 più veloce, dal momento che Valentino Rossi si è dovuto consolare col dodicesimo tempo, preceduto da Maverick Vinales.

Una sessione tormentata per il Dottore, dal momento che la sua squadra si è fatta trovare impreparata nell’ultimare la seconda moto con gomme nuove. Una situazione che per certi versi ha ricordato quanto accaduto due anni fa a Phillip Island con il nove volte iridato a imprecare una volta rientrato ai box. Di conseguenza il pesarese non è potuto rientrare in pista per attaccare il tempo. Tornando ai piani alti, da registrare il sesto posto di Danilo Petrucci davanti ad Andrea Iannone, mentre nono Jack Miller alle spalle di Rins. Come in Argentina, l’australiano ha azzardato la slick, ma questa volta non c’è stato nulla da fare.


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