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MotoGP, Amarcord Brno 2001: la grande sfida tra Biaggi e Rossi

Questa è la storia del Gran Premio che probabilmente ha deciso la stagione 2001 della GP 500, l’ultima delle mitiche due tempi

MotoGP: Amarcord Brno 2001: la grande sfida tra Biaggi e Rossi

Se avete passione per i numeri e le statistiche, probabilmente vi ricorderete che il mondiale 2001 della classe 500, l’ultimo della magica era delle mezzo litro due tempi, fu vinto da Valentino Rossi con un vantaggio di ben 106 punti sul primo degli inseguitori, il grande rivale Max Biaggi.

Ma spesso i numeri sono bugiardi e per quanto chiudere un mondiale con oltre cento punti di vantaggio possa suggerire che per Rossi quel campionato sia stato poco più di una formalità, la realtà è leggermente differente, perché quel titolo il Dottore se l’è dovuto sudare e probabilmente uno dei momenti davvero decisivi fu il Gran Premio di Brno.

Verso metà Luglio del 2001, era già chiaro che il mondiale sarebbe stato un affare tutto italiano, con Rossi e Biaggi che si erano già divisi otto vittorie su nove gran premi, lasciando al solo Alex Barros il gusto del primo gradino del podio proprio al Mugello. Con cinque vittorie, Rossi era leader di classifica alla vigilia di Brno con appena dieci punti di vantaggio su Biaggi, fresco vincitore del suo terzo gran premio stagionale al Sachsenring. A quell’epoca la YZR della Yamaha era padrona incontrastata del toboga tedesco, e Biaggi vinse mettendo in fila ben altre quattro moto di Iwata. Rossi chiuse sesto, ma incassò la bellezza di ventuno secondi sul traguardo dal pilota romano. Per il Dottore, qualcosa di simile ad un’umiliazione.

Dopo la vittoria in Germania, Biaggi era pronto a sferrare l’attacco a Rossi a Brno, nella sua pista preferita che gli aveva già dato successi in 250 e 500, regalando tra l’altro la celebre impennata del 1998, quando per pochi centimetri non si ribaltò dopo aver vinto una gara fantastica in sella alla Honda NSR 500.

Dall’altra parte del ring, Rossi dopo la Germania era dovuto volare in Giappone a Suzuka, per mantenere fede all’impegno preso con la Honda di disputare la 8 Ore per la seconda volta, dopo aver fallito l’appuntamento con la vittoria nel 2000. In coppia con Colin Edwards e in sella alla splendida VTR SP-W con i colori Cabiin, Rossi vinse a Suzuka e dopo tornò a concentrarsi al cento per cento sul mondiale da vincere. 

VALENTINO ROSSI - SUZUKA 2001

Solo che mentre The Doctor andava a vincere a Suzuka, Biaggi era rimasto concentratissimo sul mondiale ed era volato a Brno per dei test preparatori al Gran Premio di fine agosto, mandando su tutte le furie Rossi che senza mezzi termini condannò la Honda con affermazioni abbastanza pesanti:

“La Honda avrebbe dovuto trasferirsi a Brno e permettermi di preparare al meglio la prossima gara del Mondiale. Biaggi parte già favorito perché a lui è concesso di andare a provare la pista. Capisco che la Honda voglia vincere a Suzuka per una questione di prestigio, ma la 8 Ore la può vincere anche un altro pilota. Il Mondiale della 500 invece la Honda lo può vincere soltanto con me”

Le premesse al Gran Premio di Brno non erano dunque delle migliori per il rider Honda, che dopo una prima parte di stagione vissuta da dominatore, aveva visto Biaggi farsi sempre più sotto fino ad arrivare a metterlo sotto pressione in classifica. Giunti finalmente in Repubblica Ceca, Biaggi si mostrò subito velocissimo e già dal primo turno di prove ufficiali di venerdì pomeriggio, stabilì il tempo che gli avrebbe permesso di partire dalla pole position. Valentino nelle prime prove apparve in difficoltà, fermandosi a quasi un secondo dal leader di classifica ed incassando un settimo posto.

Le cose andarono meglio per il pilota Honda nelle qualifiche del sabato, con Rossi che si avvicinò a Biaggi chiudendo con il secondo posto in griglia. Le premesse per un bellissimo GP c’erano tutte, con gli sfidanti per il titolo pronti a battagliare fino alla bandiera a scacchi. Vincere qui, avrebbe potuto significare molto più che guadagnare venticinque punti in classifica.

MAX BIAGGI - 2001

Per Biaggi era la chance di fare la voce grossa con Rossi ed aumentare ulteriormente la pressione sulle spalle del pesarese. Valentino invece doveva invertire l’inerzia del campionato perché era determinatissimo a diventare l’ultimo Campione del Mondo della storia delle 500, scrivendo il proprio nome accanto a quelli di Schwantz, Doohan e Lawson.

Quando si spensero i semafori e partì il Gran Premio, fu Kenny Roberts Junior a prendere il comando delle operazioni, portando la bellissima Suzuki RGV in prima posizione davanti a Biaggi e Rossi. Bastarono però pochi giri perché Roberts fosse passato dai due piloti italiani, che avevano un ritmo semplicemente insostenibile per tutti gli altri. Al quinto giro Biaggi era il battistrada mentre Rossi lo seguiva come un’ombra copiando tutte le traiettorie senza mollare neanche un millimetro all’avversario. Il gruppone d’inseguitori iniziava a staccarsi e dopo dieci giri era già a 6 secondi dai nostri portacolori.

Quando iniziò il dodicesimo passaggio, Valentino seguiva Max ad appena tre decimi e la sua Honda era perfettamente in scia alla Yamaha del romano. Il Dottore sembrava studiare l’avversario, nel tentativo di trovare il punto perfetto per provare l’affondo. Solo che Biaggi in moto sulle colline di Brno era a proprio agio quanto un bambino sul tappeto di casa sua, rendendo il tentativo di sorpasso di Rossi come minimo complesso. Per quanto Rossi fosse veloce e tentasse di avvicinare l’avversario potendo contare sul piccolo vantaggio di cavalli della NSR nei confronti della YZR, Biaggi replicava con traiettorie pennellate ed una guida magnifica da osservare. Il confronto tra questi due piloti era una pura delizia per gli occhi degli appassionati, che si stavano gustando l’ennesima pagina di un duello tra due pesi massimi assoluti della storia del motociclismo.

L’incantesimo venne spezzato da una scivolata del romano, che sembrò quasi svolgersi al rallentatore. Biaggi, entrando perfettamente in curva, si strinse sul cordolo perdendo l’anteriore, fino a vedere scivolare la sua Yamaha nella ghiaia. Il pilota era fisicamente a posto e la moto non aveva riportato danni particolari. Tuttavia Valentino era scappato via e probabilmente anche il sogno di poter conquistare il Mondiale era ruzzolato assieme al Corsaro lungo quella via di fuga.

Caduta Max Biaggi Brno 2001

La strada ormai spianata, permise a Rossi di vincere in solitaria e portare il vantaggio su Biaggi a ventinove punti. Il distacco era ancora recuperabile dal romano, ma da questo Gran Premio il campione uscì ferito soprattutto nello spirito. Poteva essere il punto di svolta della stagione e invece a Brno aveva visto il rivale aumentare il proprio vantaggio in classifica e soprattutto ritrovare quella condizione che sembrava aver smarrito prima della pausa e della 8 Ore di Suzuka.

Nella sua autobiografia, Valentino parlò di quella 8 Ore di Suzuka in relazione alla vittoria del mondiale 500 sottolineando come col senno di poi, quella gara in Giappone del 2001 gli avesse restituito grandissima fiducia nei propri mezzi, concedendogli quella consapevolezza necessaria a reggere il confronto con il maggiormente esperto Biaggi, forse più abituato a reggere la pressione in situazione analoghe. In seguito anche Biaggi parlò di quell’episodio del 2001 a Brno e in alcune interviste accennò anche a delle scuse ricevute dalla Yamaha. La caduta a Brno era stata infatti troppo strana ed il fatto che altri episodi simili si fossero ripetuti in seguito, aveva indotto la Yamaha a fare delle verifiche interne. Da alcuni esami, emerse un difetto progettuale mai specificato, che in determinate condizioni di piega della moto e consumo dello pneumatico anteriore non permetteva alla YZR di stare letteralmente in piedi.

Come abbiamo sottolineato in apertura, quello del 2001 fu un mondiale vinto da Valentino Rossi con ben 106 punti di vantaggio su Max Biaggi, come recitano le statistiche. Quelle stesse statistiche che però non riescono a raccontare in nessun modo la tensione agonistica e l’incredibile voglia di battersi a vicenda che per anni ha animato il confronto tra questi due grandi campioni dello sport, regalando gare magnifiche come questa di Brno.

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