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Moto2, Binder come Ballington, Marini sul podio del Sachsenring

In Germania un sudafricano torna al successo, prima di Mir e del fratello di Valentino Rossi. A terra Pasini e Locatelli e Baldassarri, Bagnaia rimonta dopo una uscita

Moto2: Binder come Ballington, Marini sul podio del Sachsenring

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Giornata storica e Gran Premio “delle prime volte” quello tedesco del Sachsenring, nel quale Brad Binder riesce a conquistare il gradino più alto del podio per la prima volta, riportando il nome di un pilota sudafricano in cima alla lista degli arrivi dopo quello di Kork Ballington che, nel 1980, fece sua la gara del Nurburgring nella Classe 250 con una Kawasaki.

Di buon mattino la Dunlop ha deciso: gomma posteriore dura per tutti, onde evitare i problemi palesati negli appuntamenti precedenti; le cadute delle battute iniziali hanno defalcato gran parte della pattuglia italiana, con Pasini a terra all’ingresso del rettilineo, proprio mentre sopraggiungeva Pecco Bagnaia, costretto nella ghiaia per non colpire la Kalex di Mattia. Dopo un sorpasso ai danni della Kalex Marc VDS numero 36, in testa è rimasta la KTM dell’ex Campione del Mondo Moto3 2018, che ha saputo gestire pneumatici, vantaggio e sforzi, in un tracciato impegnativo dal punto di vista fisico:non pensavo che avrei potuto vincere qui - sorprende il 41 - ma, con una buona partenza e complice diverse cadute, posso alzare al cielo il trofeo dedicato al numero uno”.

Migliori risultato in Moto2 per Joan Mir, lo spagnolo con un destino già (sotto)scritto sulla Suzuki MotoGP. L’iridato Moto3 era davvero soddisfatto: “è stata dura - ha ammesso - a causa del caldo e della usura gomme, Onestamente, Binder era imprendibile”.

Si pensava che Luca Marini non potesse finire la corsa, con la spalla ancora dolorante e malconcia; invece, il fratello di Valentino Rossi ha tenuto il passo dei primi due, sino ad insidiare Mir nell’ultima curva che precede la linea del traguardo. Il terzo posto è più che meritato per lui: sono felicissimo - ha esultato il pilota Sky VR46 - è stato un duro Gran Premio, mi sono divertito ed il podio ripaga il lavoro della squadra”.

Pasini e Bagnaia - poi rientrato in pista a fondo gruppo - non sono stai i soli azzurri a finire nella ghiaia tedesca: anche Locatelli e Baldassarri sono scivolati e, se Pecco si è dato da fare per raccogliere qualche prezioso punto valevole per la classifica Mondiale, Mattia, Andrea e Lorenzo hanno guardato il finale del Gran Premio dal proprio box.

Se Miguel Oliveira riuscisse ad avere qualifiche migliori, probabilmente suderebbe meno in gara; il portoghese ha rimontato da centro gruppo sino al quarto posto, recuperando qualche lunghezza su Bagnaia nella classifica piloti, ora 7 punti dividono il pilota Kalex da quello KTM.

Dopo Lowes e Schrotter, bella ottava posizione di Simone Corsi che, tra poco, convolerà a nozze; un dolorante (alla mano sinistra) Fabio Quartararo conclude nella top ten con la sua Speed Up, Bagnaia - nonostante l’imprevisto del secondo giro - ha concluso addirittura davanti ad Alex Marquez, che non sembra infastidire i rivali nella lotta al titolo.

Classifica piloti: Bagnaia 148, Oliveira 141, Alex Marquez 113.

 

LA CRONACA- Parte benissimo Luca Marini, che è in testa alla prima curva grazie anche ad una staccata micidiale, Bagnaia e Pasini seguono il fratello di Valentino, che prova subito a fuggire. Sam Lowes conduce il gruppo degli inseguitori, contatti nelle prime posizioni tra Schrotter e Binder, Oliveira sbaglia e tocca Vierge perdendo terreno, Baldassarri è nono, Fenati undicesimo.

Caduta di Pasini alla fine del secondo giro e, rotolando, Mattia coinvolge Bagnaia, costretto ad uscire di pista per non colpire la Kalex Italtrans; Francesco riesce a rimanere in piedi con una divagazione nella ghiaia e rientra in pista molto attardato. Scivolano Locatelli e si ritira, ma anche Baldassarri all’inizio del terzo passaggio, distruggendo la moto, dicendo addio al Gran Premio, viene comunicato un ride trhough a Nagashima e Cardelus.

In testa passa - con un deciso sorpasso - Joan Mir, ai danni di Luca Marini, Binder è terzo, Lowes quarto; sta recuperando terreno e posizioni il portoghese Oliveira, ora sesto, cade Nagashima.

Un altro ad andare a terra è Danny Kent, in curva 13. Sono stati compiuti 8 passaggi, ne restano 20, Mir, Marini e Binder si giocano la vittoria, Schrotter è quarto, Oliveira sesto. Binder salta Marini e mette la KTM numero 41 in seconda posizione, nel frattempo Bagnaia è diciassettesimo.

Brad Binder sorpassa Mir in ingresso della penultima curva a sinistra, ora il sudafricano è in testa alla corsa, Marini ancora terzo. Oliveira è quinto, consapevole che, con Bagnaia lontano dalle posizioni importanti, ogni punto sarà fondamentale per la classifica mondiale.

Pecco entra in zona punti liberandosi di Lecuona, ora la Kalex numero 42 è quindicesima e restano 17 passaggi al termine delle ostilità, Simone Corsi è autore di una buona gara con l’ottavo posto, prima di Vierge e Quartararo.

Esce fuori pista con una traiettoria troppo larga Joan Mir, attaccato poi da Marini nelle secca frenata dopo il traguardo, nella quale Luca si prende la seconda posizione; davanti c’è sempre Binder, ma non distante, Oliveira è pronto all’attacco della quarta posizione ai danni di Schrotter, che sbanda da tutte le parti.

Rimangono dieci tornate da completare, Binder è ancora primo, Mir supera Marini ed è secondo, Oliveira si sbarazza di Schrotter prendendosi la quarta posizione; Corsi è ottavo, Alex Marquez nono, Bagnaia quindicesimo.

A quattro giri dalla fine Augusto Fernandez va largo, favorendo il passaggio di Aegerter e Bagnaia, Pecco supera appena dopo lo svizzero mettendo la sua Kalex in tredicesima posizione, in testa Binder non riesce a seminare Mir, terzo posto di Marini.

Ultimi due giri di gara, Binder non allunga, Mir è a pochi metri dalla KTM del sudafricano, Marini si avvicina alla Kalex dello spagnolo; il numero 10 Sky VR46 è pronto all’attacco della Kalex Marc VDS, Binder sembra imprendibile.

Ultimo giro, Binder vince il primo Gran Premio nella Middle Class, Marini prova il sorpasso su Mir, invano: è lo spagnolo a prendersi il secondo gradino del podio, Oliveira chiude al quarto posto, Corsi ottavo, Bagnaia dodicesimo.

 

 

 

 

 

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