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MotoGP, Lorenzo: "La perdita di fiducia di Ducati mi ha dato fastidio"

Il maiorchino si è raccontato ai microfoni di Sky: "Non sono stato infastidito dalle frasi di Domenicali, ma da altre cose si"

MotoGP: Lorenzo: "La perdita di fiducia di Ducati mi ha dato fastidio"

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Jorge Lorenzo si è raccontato ai microfoni di Sky in una lunga intervista nel Paddock del Sachsenring. Reduce da una gara leggermente al di sotto delle aspettative ad Assen, lo spagnolo ha espresso, come tutti i piloti del paddock, il proprio pensiero dopo l’annuncio del ritiro di Dani Pedrosa. Due grandi rivali in pista, animati da tanto rispetto reciproco fuori dalla stessa.

Mi avrebbe fatto piacere vedere Dani continuare tanti anni nel Paddock – ha spiegato Lorenzovederlo guidare con il suo stile è fantastico. Vederlo guidare con quel suo modo di rialzare la moto nelle curve lente per poi accelerare e sfruttare la potenza al massimo, è bellissimo. Però comprendo la sua decisione, anche io in passato ho avuto molti dubbi sul fatto di continuare o meno in MotoGP”.

Vista dall’esterno, la decisione di Pedrosa potrebbe forse sembrare difficile da comprendere. Tuttavia, anche Lorenzo ha ammesso di aver avuto dei momenti carichi di dubbi, dovuti al carico di stress a cui sono oggi sottoposti i piloti.

“Il mondiale è molto bello e noi siamo ragazzi fortunati, però la pressione è alta, il nervosismo non manca. Anche io qualche volta ho avuto dei momenti difficili, con tanti dubbi. Penso che una volta, negli anni 70, fare il pilota fosse più facile, non dovevi stare attento a cosa bere o mangiare. Non c’erano tanti media, che da un lato ovviamente sono una cosa positiva oggi perché portano sponsor. Da un certo punto di vista si divertivano di più prima, c’erano meno compromessi”.

Lo spagnolo non ha espresso molti dubbi sulla fortuna che hanno i piloti, ma ha sottolineato che non si tratta solo di godersi podi e champagne. “Noi siamo fortunati a stare qui – ha osservato Jorge -  la gente dall’esterno vede solo le cose belle, ma quando sei in ospedale per un infortunio, oppure hai dolore per mesi, o anche solo se i risultati sono brutti, sono momenti molto brutti. La sensazione che senti ogni domenica mattina non è piacevole”.

L’avventura con Ducati giungerà al capolinea a Valencia. Un amore sbocciato troppo tardi per consentire al matrimonio tra la Casa di Borgo Panigale e Lorenzo di andare avanti. Secondo lo spagnolo, non è stata la firma con Honda a liberarlo dalla pressione regalandogli la tranquillità per affrontare tutti e vincere al Mugello e Montmelò, bensì una serie di motivazioni tecniche molto precise.

“Io penso che abbiamo messo assieme molte piccole cose in un periodo molto breve, tutte cose che mi hanno aiutato proprio nel momento peggiore, quando in Ducati avevano già deciso che era troppo tardi per andare avanti. La velocità c’è sempre stata, ne parlavo proprio con Michele Pirro. A Sepang ho fatto il record della pista nei test. Se non sei veloce, non arrivi e fai il record – ha affermato un Lorenzo forse amareggiato - in Qatar siamo stati sfortunati, ma già a Jerez sono andato in testa diversi giri. Quando un pilota va in testa alla gara per dieci giri, vuol dire che la velocità c’è. Mi mancava quel qualcosa necessario per rimanere a quel ritmo per tutta la gara. Adesso l’abbiamo trovato”.

Spesso Lorenzo ha affermato di voler rendere la Desmosedici più simile alla M1 con cui ha corso in MotoGP dal 2008 al 2016. Il maiorchino aveva individuato una grande differenza tra le due moto sin dal primo contatto di Valencia.

Quando ho provato la prima volta la Ducati ha spiegato Lorenzo -  mi è sembrata subito molto grande, molto alta rispetto alla Yamaha. Quindi ho cercato di farla più bassa, più simile all’altra. Questo però ha creato altri problemi di equilibrio durante la stagione, quindi sono tornato alle stesse misure di Andrea. Per quest’anno abbiamo cercato di modificare altre cose e l’abbiamo abbassata di nuovo. A me piace stare più vicino all’asfalto possibile, soprattutto quando entro in curva. Sono uno dei piloti che appoggia il ginocchio prima di tutti, e piego più velocemente degli altri. Avere una moto bassa, aiuta a piegare presto. Mi sporgo molto, quindi ho bisogno di un po’ di larghezza in più”.

In tanti hanno pensato che il momento della decisione fosse coinciso con le affermazioni di Domenicali alla vigilia del Mugello, ma Lorenzo ha spiegato che in realtà ci sono state altre cose ad infastidirlo anche prima, convincendolo che fosse meglio cambiare aria.

“Non mi ha dato fastidio la frase di Domenicali, mi ha dato fastidio la sensazione che Ducati avesse perso pazienza o fiducia nei miei confronti e il fatto che stavano cercando altri piloti. Io e il mio manager abbiamo avuto questa sensazione, e ho capito che sarebbe stato difficile continuare con loro. Così abbiamo intrapreso un’altra strada”.

Sembra un Lorenzo molto dispiaciuto, mentre racconta della separazione con Ducati. In particolare, un episodio su tutti gli resterà nel cuore. “L’accoglienza che ho avuto in Ducati è stata incredibile, non dimenticherò mai quel giorno in fabbrica. E’ un po’ lasciare una sfida senza averla portata a termine e questo mi dispiace. Ma come ho detto, sono uno che guarda al futuro, le cose passate non si possono cambiare. Quindi il futuro sembra brillante, mi sento fortunato perché negli ultimi anni ho sempre avuto tante sfide nella mia carriera, ed è stimolante.  La prossima sfida è importante e difficile, però non penso di aver molto da perdere”.

 

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